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15 dicembre 2021 11:39 - corsar
umilmente dissento

Sorvolando sul diritto di sciopero e concordando sull’assunto che lo sciopero (in specie quello generale) sia l’arma “estrema” per un sindacato – non essendo previsto nella nostra Costituzione il ricorso alla Rivoluzione – mi limito qui a focalizzare l’attenzione sulla affermazione che esso sarebbe non necessario poiché le vittime principali sarebbero gli “utenti e consumatori”.

Che uno sciopero proclamato da due associazioni nazionali di lavoratori e pensionati (che li rappresentano in larga parte) sia non necessario (ovvero “inutile”) in quanto danneggia nella loro generalità tutti gli utenti e consumatori, personalmente mi appare un paradosso ed un ossimoro al tempo stesso.

Forse che lavoratori e pensionati non sono essi stessi utenti e consumatori?

Forse che una astensione concordata dal lavoro da parte di più lavoratori non vien decisa per la tutela di interessi collettivi? Anche a tutela di chi non fa di loro parte?

Forse che le proposte del governo inserite nel Bilancio dello Stato per il prossimo anno non appaiono (almeno per la parte fiscale) sbilanciate negativamente nei benefici per lavoratori e pensionati coi redditi più bassi (la stragrande parte nella nostra Nazione)?

Forse che le stesse organizzazioni sindacali – prima di proclamare lo sciopero – non hanno già ed a più riprese chiesto maggiore attenzione per i più deboli (anche solo un piccolo segno), ricevendo un diniego totale?

Quale alternativa rimane? Ha un senso scioperare? C’è più un motivo valido perché tale diritto resti ancora tutelato dalla nostra Costituzione?
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