Sig.Donvito,
a riguardo il suo articolo, non sono per niente daccordo! In
primis bando a tutte le varie ciance politiche o da bar e
riprendiamo le vecchie e sane abitudini di andare al SODO
delle cose, senza tanti panegirici o sostituzioni di
vocaboli per "non "offendere". Mi faccia il piacere! Diceva
TOTO'Un Carcerato è un Ergastolano o Galeotto NON un
diversamente libero. Detto questo indipendemente dallo
Stato, chi viene in terra altrui DEVE RISPETTARE LE REGOLE
DOVE VA, sennò sE NE TORNA A CASA SUA. Cosa mi tocca vedere
a 64 anni!!! Donne a cui è permesso girare col BURKA !!! ed
io INVEISCO A GRAN VOCE, perchè sono primo, un'OFFESA A ME
COME DONNA !! A me che ho combattuto per avere i miei
diritti, secondo, Voglio e lo Stato LO DEVE IMPORRE, VEDERE
la faccia di chi a scuola insulta i miei figli ed incita i
loro a colpire i nostri apostrofandoli Bastardi!! Ma da dove
viene lei ? Dal paese di bengodi? Venga bene nelle scuole
dell'emilia romagna, fucina di ZERO INTEGRAZIONE, di una
Bologna che tollera i culi nudi del gay pride e nelle scuole
regna il razzismo di ritorno, dove i pochi bimbi italiani
sono vessati e le insegnanti si girano dall'altra parte per
non andare contro il totalitarismo comunista!Dove se, lei
parla, viene picchiato o rinchiuso in una stanza, minacciato
di non parlare!
Venga in mezzo alla gente comune e le faccio vedere io cosa
si subisce!Ad esempio una giornata qualunque dal medico di
base, dove in fila fai un complimento ad un neonato islamico
e la madre ti risponde: Vede questo è quello che da grande
vi farà fuori!!!
La smetta di parlare escrivere, prima vada per strada e
tocchi con mano!!Gli italiani non sono razzisti ma neanche
coglioni. Se io come donna vado a casa loro, in minigonna
vengo lapidata, allora loro qui stanno senza velo e senza
Burka.