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24 dicembre 2020 13:44 - Assuntaronco
Buongiorno, vorrei solo sottolineare che i vaccini che facemmo noi da bambini erano vaccini proteico mentre questo della Moderna e Pfiser sono vaccini genici Non sappiamo nulla di come il nostro dna risponderà a questi , fatti in fretta e furia con un colossale business Potrssi scegliere opterei per il NVX-CoV2373
23 dicembre 2020 19:48 - fulvio9005
Sono solo lo 0,2% le segnalazioni relative alle reazioni avverse al totale delle vaccinazioni nel 2019....2019 ????
Significa che il 99,8% dei vaccinati non ha avuto reazioni negative. NO significa che prendete la gente per i fondelli...che centra il 2019 ?... Si riferisce quello al vaccino antinfluenzale, su base proteica...contro un vaccino quello della Pfizer a mRNA privo di adeguata sperimentazione che puo avere interazioni marcate con gli equilibri genetici e fenotipici dell'organismo umano !!! Solo tra qualche anno potremo accertare tutte le conseguenze di questa inoculazioe ! U operazione idubbiamente sproporzioata rispetto alla malatttia che l'ha prodotta! La ricerca va avanti ma le agenzie come l'EMA e l'AIFA bloccano addirittura la sperimentazioni degli anticorpi monoclonali... ricordiamo il plasma iperimmune, l'idrossicloruchina ecc..ecc... perchè si deve vendere il vsaccino ! in Italia si producono gli anticorpi monoclonali, in tre giorni si guarisce..si vietao in Italia ma intelligentemente ne approfitta l'America e la Germania ! Il Covid non è un virus letale, ma una psico-info-pandemia, che sta uccidendo la società, la libertà e l’economia.
I virus letali sono quelli dell’Ebola, della Sars, delle febbri emorragiche africane.
Il Covid è un virus che, rispetto a quelli che contagia, produce un novanta per cento di casi asintomatici.
Fra questi, solo il cinque per cento si ammala di una polmonite interstiziale, che diventa letale solo nello 0,3%.
Definirlo un virus letale è una cosa bizzarra.

Basta con questa psicoinfopandemia, prodotta da un’immensa amplificazione mediatica, informatica, geopolitica e sociale.
Nel nome di una malattia grave, ma non gravissima, abbiamo distrutto una società e un’economia.
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