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1 settembre 2020 11:57 - beniamino4586
Non sono un particolare fan di Ikea, ma solo per il libero mercato quindi augoro a Ikea di avere successo in questa iniziativa che non mi appassiona e che probablmente non comprerò (ma magari sì, chi lo sa?) semplicemente perché potrà creare posti di lavoro.
In Italia dobbiamo avere un solo obiettivo: creare le condizioni perché nascano nuovi posti di lavoro, legali, puliti, ma nuovi posti di lavoro!
18 agosto 2020 10:54 - savpg8801
L'era del digitale e del virtuale è appena cominciata. I governi, le istituzioni, l'economia stessa non possono più farne a meno. L'industria dicono che sia indietro del 50% nell'adeguarsi per proporre, stare sul mercato e questo per la tanto caldeggiata crescita; ad ogni costo. E le nuove generazioni sono in attesa. Ai tempi di "Barbarella" approccio virtuale, si gridò allo scandalo. Ora tutto si sta indirizzando sempre più al virtuale. Perchè andare a prendersi le febbri del Nilo o crepare di caldo in un deserto o mangiare cibi infetti in qualche "attraente" località asiatica o anche più vicina? O toccare qualsiasi cosa che ti può modificare la vita...per che cosa? per dire: c'ero anch'io? La scatola Ikea presuppone secondo me un futuro, purtroppo, realistico. Leggere romanzi o istruirsi alla maniera di persone ormai vetuste ed obsolete.. si perchè se un tempo andavano a viaggiare spesso, a scoprire, a imparare e poi a raccontare in qualche caso avventure belle e brutte, ora non possono fare altro che riesumare le avventure di Sandokan, Yanez, Tremal Naik, o del chimico olandese(se ben ricordo) che assoldato da Sandokan, portava con se bottigliette di microbi da lanciare nei campi avversari del rajah Sindhia che voleva riconquistarsi il regno d'Assam rubatogli da Surama e Yanez. Bellissimo, ma roba scritta 120 anni fa e riferentesi a idee più vecchie. E la modernità prevede be altre cose specialmente spinte dall'economia che sta passando momenti di brividi e sarà sempre peggio....almeno se non si cambiano i canoni e i traguardi del ventilato progresso e della ineluttabile necessità di crescita di un mondo sempre più esigente e incontrollato.
18 agosto 2020 8:53 - annapaola
Che squallore.
Meglio leggere i romanzi di Salgari o guardare su youtube "L'ultima volta che vidi Parigi".
E, secondo me, meglio ancora, attivare la nostra propria fantasia e spaziare su cime ancora innevate o sostare su un roccione e ascoltare la voce prepotente del mare.
Insomma, quello che ci serve davvero sta dentro di noi, nella nostra capacità di immaginazione e di evocazione.
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