La Francia aveva sino a pochi anni fa gravi problemi legati
al consumo di alcolici. Puntando sulla qualità dei vini, e
quindi portando il consumo da uno di grandi quantità a uno
di grandi qualità, hanno ridotto questo problema.
Evidentemente questo non ha reso gli alcolici innocui,
l'alcol rimane una delle sostanze più dannose (sicuramente
più della Cannabis e di uno stuolo di altre sostanze
considerate illegali, ma ha ridotto il danno. Questo è
l'opposto di ciò che fa il proibizionismo. Costringendo un
prodotto (e qui addirittura parliamo di una pianta!) nel
mercato nero, oltre a rendere impossibile il controllo
qualitativo (per esempio il contenuto di contaminanti,
oppure il rapporto THC/CBD), rendendone quindi il consumo
più rischioso, si aggiungono i danni sociali dovuti alla
discriminazione e in generale alla profonda ingiustizia che
è insita nel condannare una persona per le proprie scelte.
A livello mondiale, dati UNODC, sugli oltre 300 milioni di
consumatori di sostanze illegali, solo il 10% ha un problema
di abuso delle stesse.