Il conto economico di una qualsiasi azienda, ovvero "Perdite
e Profitti", una volta chiuso, determina col suo saldo una
perdita o un utile. Ora tutti sono ragionieri per se stessi;
ovvero ragionieri dell'"avere" e non del "dare". Un po' come
in certi statuti del lavoro dove si riscontrano decine di
pagine di diritti e poche righe dei doveri.
Accade anche adesso in periodo di crisi derivata da pandemia
sanitaria. Se fosse solo per quella, lo Stato se la sarebbe
cavata bene. Un po' di soldi per le cure, gli ospedali, i
morti, e poco altro. Ma...il giusto zelo adottato chiudendo
tutto il vivere delle popolazioni, eccetto qualcuno, e
questo provvedimento mai visto prima, ha determinato una
crisi di conseguenza mai vista. E forse anche non
preventivamente ben quantificata e valutata, c'è chi
sostiene perchè, col senno di poi, si potevano fare stop
meno drastici. Perchè, appunto, ora i cittadini sono
divenuti estremamente esigenti (mi hai messo in galera e
adesso me la pagherai) e chiedono il rimborso di tutto ed
anche di più ed anche senza averne bisogno. In certi
settori tipo l'agricoltura ove ad una calamità che riduce
la produzione, tipo siccità, epizoozie, fortunali, o
parassitosi ecc. vedeva e vede l'intervento quasi sempre di
istituzioni o di assicurazioni per non disarmare la voglia
di impresa agricola
in quanto attività fondamentale.
E le misure adottate dagli ultimi provvedimenti credo siano
mirate a coprire la quasi totalità delle perdite e dei
disagi collegati spandendo a piene mani senza lasciare
neanche un minimo di rischio a carico del cittadino che,
peraltro ce lo avrà in futuro....ma questo dovrebbe essere
il rischio d'impresa come è sempre stato e coperto da
adatte forme di fondi e riserve aziendali o risparmi privati
volti a sanare esigenze di rischi e perdite impreviste.
Nelle crisi degli ultimi dieci anni lo Stato non è mai
intervenuto così pesantemente e tanti ci hanno rimesso e
basta. Ora i comportamenti sia del chiedere che dell'erogare
sembrano effettivamente aver cambiato binario. Adesso, un
inaspettato bonus vacanze o biciclette mira più che altro a
ottenere consensi che a coprire danni reali. E se,
malauguratamente, dovesse ripresentarsi altro fatto del
genere, con le risorse messe in campo come adesso, non credo
in una altra ripresa.
31 maggio 2020 15:08 - savpg8801
Dal momento che le leggi non possono essere equivoche ma
univoche, è come dire accontentare tutti o nessuno. Le
leggi o decreti da convertire, hanno permesso a molti di
farsi l'ennesima e più moderna bicicletta con la scusa e
l'invito di sostituirla all'automobile (mescolando tra
l'altro fini di inquinamento con esigenze seguite a problemi
epidemiologici). Bene Il tipo di cui parlo non ha alcun
bisogno di aiuti dallo stato, non ha perso granchè dalla
chiusura, non abita in una città per cui sia d'obbligo
preferire la bici al trasporto pubblico perchè è piccola,
usa comunque e sempre la macchina, usa questo fiammante
nuovo velocipede per farsi qualche giretto anche se ne aveva
altro simile.
Morale della favola diciamo che abbia speso mille euro con
bonus di seicentomila. Questo bonus ce lo andremo a
rimettere noi cittadini per caso? Si perchè il venditore
vuole i mille euro in cambio della bici. Il compratore ne
pagherà quattrocento, quindi chi scuce gli altri?
Ecco dove: Prendere, esigere, reclamare… ma dare?