D'accordo. Ma l'affare dell'usa e getta non si spegnerà
perchè, come in altri innumerevoli campi, procura affari,
lavoro, soldi che girano. Adesso, dopo i tre-quattro mesi di
stop, stiamo osservando due fenomeni almeno: molta gente non
usa più le mascherine salvo a ornarsene il polso, il gomito
o il collo quando va bene. Secondo, sta emergendo una sorta
di moda a confezionare queste protezioni con i tessuti più
attraenti, con slogan pubblicitari, con forme invitanti, con
allegorie varie, e corredate da pubblicità massmediali di
persone, ditte, attivisti, privati volontari ecc. a produrle
nei modi e nelle forme più accattivanti, talvolta anche con
ostentata dichiarazione di non lucro. Come il proliferare di
lenzuoli, manifesti scritte con l'idiota slogan : ce la
faremo o altro impiegando inutilmente risorse, coloranti
ecc. tutto da successiva discarica inquinante.
E' a dire che il problema primario sembra dimenticato per
essere sostituito da un tormentone modaiolo di cui tanti
esempi sono stati in passato osservati. Magari come le
magliette o i berrettini pubblicitari, o i palloncini
liberati alle cerimonie, ecc. E questo porta ad una anarchia
sanitaria del liberi tutti.
Penso anche che, finito (lo si spera ardentemente) questo
periodo e che non ne càpiti un altro magari diverso( che
so..invasione di topi o formiche per cui le mascherine
sarebbero acqua fresca, cioè inutili) a sconfiggerci
definitivamente, i miliardi di mascherine che sono state
accaparrate, stivate, accumulate in scorte istituzionali o
private, pagate con miliardi di euro da tutti possano
trovare almeno un riciclo non inquinante, come già adesso
risulta essere, trovandole ormai dappertutto. Tipo le
scorte, come si diceva, di un "importante" vaccino di alcuni
anni fa ammassate senza uso e che non si sa che fine abbiano
fatto.