@f7555 Purtroppo non è abitudine comune in Italia osservare
con spirito critico gli amministratori: speriamo che questo
accadimento non diventi solo un grave esperimento di
limitazione dei diritti democratici e che le amministrazioni
invece di opprimere prevengano visto che oramai le settimane
sono passate e sta a loro prendere provvedimenti che rendano
possibile una vita piena, anche sociale prima o poi, in
sicurezza.
7 aprile 2020 10:34 - f7555
Non si farà notare mai abbastanza che nella conduzione di
quest’emergenza manchino del tutto due qualità
fondamentali, la proporzionalità e il buon senso: si stanno
trattando regioni o province con pochissimi contagi,
controllati e ormai guariti, alla stessa maniera di Bergamo.
E man mano che l’emergenza si va attenuando, come ormai da
un po’ di giorni, le restrizioni che mettono gli
amministratori locali si fanno sempre più severe. Qui nel
Sud Sardegna un’area di 6530 km² con circa 60 contagi in
tutto, sono arrivate in un paese di 4500 abitanti (2 contagi
in tutto da un mese, solo perché due persone che erano
all’estero sono tornate), sono arrivate una quantità di
mascherine che il sindaco vuole distribuire e far indossare
alla gente (non coattivamente, per ora, per fortuna). Ma
tutto questo non ha senso, qui non siamo a Bergamo… E
quando i contagi in Italia diminuiranno ancora? cosa farà
ci farà indossare anche gli scafandri? E quando non ci
sarà più nessun contagio, che farà? Ci farà murare in
casa per preservarci da qualsiasi contagio, passato,
presente e futuro? Manca il senso delle proporzioni, il buon
senso, non si sente il senso del ridicolo; sembra che quelli
che ci amministrano abbiamo perduto il lume della ragione,
con questa voglia matta di scimmiottare Bergamo a tutti
costi, anche se non è il caso.
Da notare che qui in Sardegna vale l’Ordinanza n. 11 del
24 amrzo 2020, quella che permette di uscire una volta al
giorno, a badare ai propri orti, giardini, vigne ecc. E per
gli spostamenti rimanda ai decreti di Conte dell’8 e del 9
marzo, non agli ultimi.