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27 aprile 2020 12:12 - cuciniere76
E voglio inoltre segnalare il solito, inutile e privo di contenuti,commento di Ennio declinato ai vari nickname....
27 aprile 2020 11:49 - cuciniere76
Concordo pienamente con Denol00.È ora di finirla di buttare in giro cifre a caso. Chi non sa dovrebbe tacere, o visto che gli risulta impossibile, almeno informarsi da fonti attendibili prima ancora che autorevoli. I vari politici quant'anche i giornalisti parlano a sproposito, i primi per tirare acqua al proprio mulino, i secondi per riempire pagine pubblicizzate. In quanto al protagonista dell'articolo dovrebbe finirla di pubblicizzare l'alcool, sostanza infinitamente più tossica e deleteria persino delle droghe pesanti, in quanto legale e senza limiti di acquisto e consumo, con frasi ad effetto e selfie che lo ritraggono durante il consumo. Le menti giovani, ma non solo, sono spesso plasmabili e influenzabili da questi personaggi che si autoproclamano salvatori della patria....
10 febbraio 2020 3:25 - Denol00
Rispondo a danny57.

La percentuale di THC presente in una canna non vuol dire un bel niente!

L'infiorescenza della pianta femmina di cannabis (comunemente chiamata "erba") ha una percentuale di THC che non supera normalmente il 20%, dipende soprattutto dalla varietá.
Negli anni abbiamo visto nei media notizie allarmistiche che parlano di questa percentuale (unità di misura molto scientifica direi) in continuo aumento;
Negli anni 80 infatti questa percentuale era molto bassa, circa il 5%, e con il tempo si è inalzata fino al 50%, almeno cosi dicono i telegiornali che attribuiscono la colpa nel modo in cui si è geneticamente trasformata la cannabis.

Non nego che gli strainer (cioè coloro che producono nuovi "strain" o varietà) siano alla continua ricerca della pianta che produca più THC possibile, raggiungendo anche dei notevoli risultati (si parla di massimo 30% nelle tipologie più performanti), ma non utilizzano nessun tipo di alterazione genetica, si tratta di naturale selezione della pianta piú produttiva (come per i pomodori, si è raggiunto il color rosso selezionando man mano le varietà con gradazioni sempre più accentuate).

Allora perché la cannabis venduta "ai tempi" era meno potente? Semplicemente una volta non veniva consumato solo il fiore ma l'intera pianta, compresi rami e foglie privi di qualsivoglia sostanza psicoattiva, il materiale rinvenuto dalle forze dell'ordine era "tagliato" quindi con lo scarto della pianta producendo alle analisi valori di THC molto inferiori rispetto alle sole infiorescenze.

Detto questo, perché allora vengono rinvenute sostanze con percentuali superiori anche al 50%?
Non viene mai specificato ma queste sostanze non sono fiori normali ma estratti o olii della cannabis che possono raggiungere percentuali anche del 100% di THC.
Inoltre non è stato provato scientificamente che il consumo elevato di THC possa in qualche modo danneggiare l'organismo quindi non mi preoccuperei tanto del contenuto di THC presente nell'erba ma più che altro delle sostanze che vengono aggiunte dagli spacciatori per aumentarne il peso quali metadone, ammoniaca , polvere di metallo/vetro, paraffina ecc. Che possono danneggiare l'individuo e sono presenti solo nei mercati illegali soprattutto dove è difficile reperire la sostanza.

La legalizzazione porterebbe in primis a una sostanza più controllata di qualità elevata e inoltre non metterebbe in pericolo gli acquirenti (molte volte minorenni) che se la devono vedere ogni giorno con malavitosi e persone senza scrupolo.


In poche parole se prima dovevi fumarti mezza pianta compresi gli scarti per sballarti ora serve una canna normale, ma non fa più male.

So che sono parole buttate al vento e molto probabilmente ho perso 30 minuti della mia vita a scrivere un post che verrà ignorato a prescindere, ma sono una persona positiva e se con il mio commento ho invogliato anche solo una persona ad informarsi saprò di aver fatto una cosa giusta, grazie per l'attenzione.
2 febbraio 2020 19:26 - glacial68
Forse ,danny57 ,dimentica ,che in primis ,e la sostanza in se ,a generare ,più o meno pericolosità ,quindi ,non la dose ,una bottiglia di vino ,arriva anche al 12% di alcol,ma come detto ,non e questo il problema ,l'alcol porta a spingere sull'acceleratore ,proprio grazie al suo effetto ,mentre la canapa ,porta ad un effetto diametralmente opposto ,il consiglio e no mettersi alla guida sotto l'effetto primario di qual si voglia sostanza ,quindi , aspettare i tempi dovuti ,prima di guidare ,poi entrano in gioco anche altri molteplici fattori ,come l'eta ,l'esperienza ,la responsabilità personale ecc ,ma purtroppo ,qualcuno si affida all'ingiustizia di normare qualche sostanza ,facendo carne da macello su altre ,che vuol dire ,caos ,non insegnare ,non responsabilizzare ,rovinando il malcapitato di turno .
15 gennaio 2020 18:15 - enniusfirst
Nella gara a chi le spara più grosse, dobbiamo dare atto che in questa occasione Donvito batte Salvini...
15 gennaio 2020 11:38 - danny57
" chiunque (anche Matteo Salvini, crediamo) sa che bersi una bottiglia di vino fa molto più male di un paio di spinelli."

Questo "chiunque sa" è del tutto fuori luogo, superficiale e fuorviante! Il contenuto naturale di THC in uno spinello è compreso tra una percentuale 5% e 8%. Il contenuto di uno spinello di maria geneticamente modificata in commercio oggi può arrivare al 45-50%. Dunque eviterei la sicumera del "chiunque sa" da parte di chi non sa cosa dice. E non entro del merito del lambrusco in particolare, che è poco più che acqua!
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