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19 dicembre 2019 18:15 - savpg8801
Il dilemma non sta in questi "studi" che vengono effettuati parametrando dubbiamente certe strategie di esecuzione, ma sui risultati comunicativi ai fruitori del risultato come informazione comportamentale.
Se prendete qualsiasi libro di alimentazione, di pregi e difetti elencati ad ogni singola voce, vi accorgerete che ogni frutto, o verdura, ha proprietà speciali per ogni tipo di patologia o di carenza nutrizionale. Quello che "vale" la mela è caratteristico anche di altri vegetali. Ma siccome è assurdo pensare che in una giornata uno che voglia preservarsi da malattie cardiovascolari, diabete, ed altri infiniti disagi più o meno patologici, dovrebbe mangiare almeno giornalmente chili e chili di frutti e verdure miste come nemmeno una mucca potrebbe fare, per ottenere i carichi giusti di vitamine varie, sali minerali essenziali almeno rispondenti ai minimi delle linee guida, e tutta una serie di aminoacidi o altre sostanze, a detta, essenziali per il corpo umano sarebbe sempre a ruminare.
Dunque, gonfiamoci di carote, arance, meloni, ciliegie, susine, nespole, carciofi tutti ed ognuno per sè "ricco" di ogni ben di Dio, poi vediamo come va a finire dopo tutte queste pubblicità. Non credo che tutto ciò risolva i problemi sanitari facendo vivere fino a cent'anni tutti noi sanissimi e non dipendenti dalle spese della Sanità!
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