Il dilemma non sta in questi "studi" che vengono effettuati
parametrando dubbiamente certe strategie di esecuzione, ma
sui risultati comunicativi ai fruitori del risultato come
informazione comportamentale.
Se prendete qualsiasi libro di alimentazione, di pregi e
difetti elencati ad ogni singola voce, vi accorgerete che
ogni frutto, o verdura, ha proprietà speciali per ogni tipo
di patologia o di carenza nutrizionale. Quello che "vale"
la mela è caratteristico anche di altri vegetali. Ma
siccome è assurdo pensare che in una giornata uno che
voglia preservarsi da malattie cardiovascolari, diabete, ed
altri infiniti disagi più o meno patologici, dovrebbe
mangiare almeno giornalmente chili e chili di frutti e
verdure miste come nemmeno una mucca potrebbe fare, per
ottenere i carichi giusti di vitamine varie, sali minerali
essenziali almeno rispondenti ai minimi delle linee guida, e
tutta una serie di aminoacidi o altre sostanze, a detta,
essenziali per il corpo umano sarebbe sempre a ruminare.
Dunque, gonfiamoci di carote, arance, meloni, ciliegie,
susine, nespole, carciofi tutti ed ognuno per sè "ricco" di
ogni ben di Dio, poi vediamo come va a finire dopo tutte
queste pubblicità. Non credo che tutto ciò risolva i
problemi sanitari facendo vivere fino a cent'anni tutti noi
sanissimi e non dipendenti dalle spese della Sanità!