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31 luglio 2019 15:22 - savpg8801
Non pensa questa paladina che la metà della popolazione del Pianeta Terra campa e vive proprio con i consumi e con la produzione di questi di cui spesso l'imballaggio ne è la parte preponderante?Il ciclo produttivo, dal grezzo al finale è composto in larga parte di cosiddetti sprechi, non tanto di materiale quanto del loro imballaggio e dei componenti non utilizzabili di cui non si può fare a meno. A cominciare dall'energia che produce rifiuti inquantificabili, per finire alle tavole e ai prodotti usa e getta non immediato. Chi produce e altri vendono, ad esempio un brick di vino da un bicchiere(ma anche poco più) immette in rifiuto molto più di quanto sia il valore di un po'di vino o tè o altro.
Le politiche zero rifiuti sono demagogia pura.
Riconvertire aziende che producono confezionamenti, imballaggi, contenitori in altri materiali che non siano inquinanti, e comunque originanti rifiuti, in altre teoricamente virtuose con qualche percentuale di meno di inquinanti, equivale a far uscire dai mercati del lavoro migliaia di aziende e milioni di lavoratori; proprio perchè non si può riconvertire tutto senza danni. Spesso in questi casi la cura è peggiore del male.
Vorrei solo sapere, ad esempio, se questa autrice mangi qualcosa o non frequenti i negozi che vendono, anche per norme di igiene, le cose in ogni sorta di imballo!
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