Non pensa questa paladina che la metà della popolazione del
Pianeta Terra campa e vive proprio con i consumi e con la
produzione di questi di cui spesso l'imballaggio ne è la
parte preponderante?Il ciclo produttivo, dal grezzo al
finale è composto in larga parte di cosiddetti sprechi, non
tanto di materiale quanto del loro imballaggio e dei
componenti non utilizzabili di cui non si può fare a meno.
A cominciare dall'energia che produce rifiuti
inquantificabili, per finire alle tavole e ai prodotti usa
e getta non immediato. Chi produce e altri vendono, ad
esempio un brick di vino da un bicchiere(ma anche poco più)
immette in rifiuto molto più di quanto sia il valore di un
po'di vino o tè o altro.
Le politiche zero rifiuti sono demagogia pura.
Riconvertire aziende che producono confezionamenti,
imballaggi, contenitori in altri materiali che non siano
inquinanti, e comunque originanti rifiuti, in altre
teoricamente virtuose con qualche percentuale di meno di
inquinanti, equivale a far uscire dai mercati del lavoro
migliaia di aziende e milioni di lavoratori; proprio perchè
non si può riconvertire tutto senza danni. Spesso in questi
casi la cura è peggiore del male.
Vorrei solo sapere, ad esempio, se questa autrice mangi
qualcosa o non frequenti i negozi che vendono, anche per
norme di igiene, le cose in ogni sorta di imballo!