Tutti questi psicologi, psicoanalisti, anche psichiatri sono
più psicopatici dei loro pazienti. Questo articolo lo
dimostra nella esasperata teoria che sia la famiglia a
gestire il sistema ricombinante come poteva esserlo
sicuramente un tempo. Oggi la famiglia non esiste
praticamente più; i genitori, ammesso che lo siano sempre e
biologicamente, sono individui con emancipazioni distinte,
ognuno è decidente su se stesso fino al non-dialogo e fino
anche alla rottura. E cosa pensano questi analisti dei
comportamenti di due individui ( che dovrebbero formare un
corpo e un pensiero unico e non ambiguo ) che sono spesso
in conflitto già tra loro, che molti sono separati o
prematuramente divorziati, che i loro comportamenti vengono
rilevati e quasi assunti come modello dai loro figli?
Diano pure la responsabilità alla prematura modificazione
da bambino a adolescente, ai mezzi che la scienza ha messo
loro in mano (ma anche ai "grandi" che ormai si comportano
pur essi da bambinetti), ai ricorsi sempre più frequenti
ai "social" per imparare sempre di più anche negativamente,
e per darsi importanza nell'essere sempre connessi e
presenti, seppur in modo virtuale ma che, nell'animo
modificato dei giovani non trova differenze con la
concretezza e la realtà. Infatti il virtuale dà meno
problemi e responsabilità. Un conto è dire una parolaccia
a uno presente in carne ed ossa o fargli una dichiarazione
d'amore, o esibirgli qualcosa di intimo che, invece, risulta
molto più facile via mezzo elettronico.
In queste condizioni le teorie degli psicologi e compagnia
bella, divengono pur esse psicotiche.