Caro Vincenzo, concordo sulle linee di princìpio esposte
nell'articolo e sulla negatività dei motivi addotti di
aumentare immotivatamente e illogicamente i prezzi o
qualsiasi altra cosa adducendo pretesti spesso assurdi.
Come ho già detto le politiche di decrescita sarebbero
funzionanti se venissero praticate in modo globale
altrimenti provocherebbero squilibri immensi. Convinto che
sarebbero risolutive in tanta parte dell'economia, tuttavia
diverrebbero ostili agli Stati per via della convinzione che
buona cosa sia solo la "crescita" e quindi, con la crescita
l'aumento delle risorse fiscali con l'incremento del peso
per i cittadini.
I prezzi di merci e servizi sono, come hai detto, spesso
incongrui e montati senza regola. Ma qui necessitano attente
analisi per ogni singola azienda e calcoli che non possono
essere, in libero mercato, effettuati dall'Autorità.
Il pane, ad esempio, ha dei prezzi altamente disomogenei
nelle varie regioni o provincie ed anche città vicine.
Esisteva il "pane comune" quello controllato, ma chi lo fa
più? In certi supermercati vedi pane confezionato a 1 euro,
a 2 euro o più. Vedi delle fette di pane da toast a 0.35
cent di € ogni 400 grammi( cioè 0.875 cent al Kg ) ma
vedi anche della pizza spianata con due olive sopra e un po'
di rosmarino e una pennellata di unto da semi vari(0.95 al
litro al pubblico) da 8-9 € al kg.
Vedi il pane dei forni da 3 a 5 e passa € al kg.
Ma la farina mediamente si trova da 0.35 € al kg. al
pubblico, sino a 1 €. Con un po' di acqua e un po' di
lievito e sale, come si fa a vendere a 5 euro? Queste
disparità sono, comunque, un esempio di tante altre, specie
nel bio come riportato. Tutto sa molto di truffa e di
imbonimento a scopo di lucro.
18 dicembre 2018 18:58 - savpg8801
Il capitalismo e il libero mercato con tutte le varianti e
infinite possibilità che si possono trovare, sono
caratterizzate dallo scopo di lucro.
Dunque, tutto ciò che non è pubblico, ragiona
individualmente. Il pubblico, attraverso lo pseudo strumento
definito democrazia, vede il lucro in altra maniera. Non
può lucrare o intraprendere per regola, ma lucra sul potere
e spesso, individuale. Si è inventata la politica, non
quella delle origini, ma la politica moderna che agisce
individualmente spacciando il bisogno e l'idea personale
come quella del grande gruppo.
Si dice: gli italiani, oppure i poveri o i ricchi o al
massimo il ceto medio o il ceto infimo.
Perchè quando si fanno le leggi, purtroppo, si devono fare
(riuscendovi) in modo univoco. E scontentano tutti perchè
frutto di compromesso.
Studiare bene la cosiddetta decrescita può far bene a non
capirla male. Il concetto dà fastidio, ma se applicato, e
questo è il punto dolente, in modo globale potrebbe essere
la soluzione a molti mali che affliggono l'Umanità.
Purtroppo la politica come adesso è formata, non lo
permetterà.
17 dicembre 2018 13:10 - Cristina Ciccarelli
Secondo me i soldi e le scelte aprono certe strade .....chi
non ha soldi non può scegliere perché i soldi aiutano a
scegliere a cambiare a chiudere. Senza soldi ci si deve
adattare e adattamento non equivale alla libera scelta,
adattamento è una scelta imposta/obbligata, con
l'adattamento c'è il disagio sociale, la povertà e la
precarietà sfornano solo scelte obbligate anche per il
cibo, quello che non vendevano in europa lo portavano nel
continente africano facendo credere di aver esportato
prodotti di qualità per bisognosi in realtà facevano
accordi commerciali per aumentare vendite, insorsero diverse
patologie tipiche dell'europeo ma in contesti geografici con
caratteristiche climatiche opposte, un disastro della
speculazione, corri consuma crepa mangia a tutti i
costi....un alimentazione contagiata e inadeguata (fattori
socio culturali) genera patologie esattamente come le
carestie, non fornire strumenti per la sopravvivenza
(bisogni di base) equivale dire senza dire: muori.
La speculazione e la carestie -a mio avviso- hanno gli
stessi obiettivi sociali, malattia e morte per avere soldi.