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19 dicembre 2018 9:48 - savpg8801
Caro Vincenzo, concordo sulle linee di princìpio esposte nell'articolo e sulla negatività dei motivi addotti di aumentare immotivatamente e illogicamente i prezzi o qualsiasi altra cosa adducendo pretesti spesso assurdi.
Come ho già detto le politiche di decrescita sarebbero funzionanti se venissero praticate in modo globale altrimenti provocherebbero squilibri immensi. Convinto che sarebbero risolutive in tanta parte dell'economia, tuttavia diverrebbero ostili agli Stati per via della convinzione che buona cosa sia solo la "crescita" e quindi, con la crescita l'aumento delle risorse fiscali con l'incremento del peso per i cittadini.
I prezzi di merci e servizi sono, come hai detto, spesso incongrui e montati senza regola. Ma qui necessitano attente analisi per ogni singola azienda e calcoli che non possono essere, in libero mercato, effettuati dall'Autorità.
Il pane, ad esempio, ha dei prezzi altamente disomogenei nelle varie regioni o provincie ed anche città vicine.
Esisteva il "pane comune" quello controllato, ma chi lo fa più? In certi supermercati vedi pane confezionato a 1 euro, a 2 euro o più. Vedi delle fette di pane da toast a 0.35 cent di € ogni 400 grammi( cioè 0.875 cent al Kg ) ma vedi anche della pizza spianata con due olive sopra e un po' di rosmarino e una pennellata di unto da semi vari(0.95 al litro al pubblico) da 8-9 € al kg.
Vedi il pane dei forni da 3 a 5 e passa € al kg.
Ma la farina mediamente si trova da 0.35 € al kg. al pubblico, sino a 1 €. Con un po' di acqua e un po' di lievito e sale, come si fa a vendere a 5 euro? Queste disparità sono, comunque, un esempio di tante altre, specie nel bio come riportato. Tutto sa molto di truffa e di imbonimento a scopo di lucro.
18 dicembre 2018 18:58 - savpg8801
Il capitalismo e il libero mercato con tutte le varianti e infinite possibilità che si possono trovare, sono caratterizzate dallo scopo di lucro.
Dunque, tutto ciò che non è pubblico, ragiona individualmente. Il pubblico, attraverso lo pseudo strumento definito democrazia, vede il lucro in altra maniera. Non può lucrare o intraprendere per regola, ma lucra sul potere e spesso, individuale. Si è inventata la politica, non quella delle origini, ma la politica moderna che agisce individualmente spacciando il bisogno e l'idea personale come quella del grande gruppo.
Si dice: gli italiani, oppure i poveri o i ricchi o al massimo il ceto medio o il ceto infimo.
Perchè quando si fanno le leggi, purtroppo, si devono fare (riuscendovi) in modo univoco. E scontentano tutti perchè frutto di compromesso.
Studiare bene la cosiddetta decrescita può far bene a non capirla male. Il concetto dà fastidio, ma se applicato, e questo è il punto dolente, in modo globale potrebbe essere la soluzione a molti mali che affliggono l'Umanità. Purtroppo la politica come adesso è formata, non lo permetterà.
17 dicembre 2018 13:10 - Cristina Ciccarelli
Secondo me i soldi e le scelte aprono certe strade .....chi non ha soldi non può scegliere perché i soldi aiutano a scegliere a cambiare a chiudere. Senza soldi ci si deve adattare e adattamento non equivale alla libera scelta, adattamento è una scelta imposta/obbligata, con l'adattamento c'è il disagio sociale, la povertà e la precarietà sfornano solo scelte obbligate anche per il cibo, quello che non vendevano in europa lo portavano nel continente africano facendo credere di aver esportato prodotti di qualità per bisognosi in realtà facevano accordi commerciali per aumentare vendite, insorsero diverse patologie tipiche dell'europeo ma in contesti geografici con caratteristiche climatiche opposte, un disastro della speculazione, corri consuma crepa mangia a tutti i costi....un alimentazione contagiata e inadeguata (fattori socio culturali) genera patologie esattamente come le carestie, non fornire strumenti per la sopravvivenza (bisogni di base) equivale dire senza dire: muori.
La speculazione e la carestie -a mio avviso- hanno gli stessi obiettivi sociali, malattia e morte per avere soldi.
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