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26 ottobre 2018 8:15 - enius4531
Finalmente mi rendo conto che grazie ad idioti proibizionisti quale io sono, in italia succedono tragedie come quella di Desiree.
Per questo andrò a mettere la testa nel cesso di un bagno pubblico della metro, quello che trovo piu' sporco di merda.
E tirerò l'acqua.
Purtroppo cari amici, devo con un po di rammarico, ammettere di non avere mai capito un cazzo, mi rimangio le tonnellate di cazzate che ho scritto fin'ora e la ganja sarà il mio verbo, la mia lotta il mio credo. la mia vita sarà unicamente votata alla lotta per la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo.
Chi vuole vedere unicamente un tipo di cosa fa di tutto per vedere solo quella. Io porto dati che dimostrano l'insensatezza della proibizione della cannabis, in quanto sostanza non completamente innocua (pare sia meglio non utilizzarla prima dei 17 anni: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/29682999/) ma comunque meno pericolosa di buona parte delle sostanze illegali e legali e per tutta risposta mi viene ricitato uno studio (di tutto rispetto, pure negli studi linkati da me c'era un riferimento a Hall) che, come esplicitamente espresso, 'si concentra solo sugli effetti negativi'. Mi chiedo se chi cita di continuo questi studi abbia mai letto anche le statistiche dopo la legalizzazione in vari stati, gli studi che dimostrano invece gli effetti positivi o, perlomeno, gli effetti che altre sostanze, legali e non, provocano al cervello (tanto per citarne uno sul tabacco: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/29682999/, N.B. questo non significa che l'utente MarioRossiDiTurno sia contro il tabacco, essendo un usufruitore occasionale di tale sostanza ed antiproibizionista convinto). Lo studio citato nel terzultimo post inoltre usa il condizionale: 'può causare dipendenza'. Per fare un confronto fra la dipendenza da cannabis e quella da altre sostanze andare qui:https://www.drugscience.org/dl/dl_comparison.html. Secondo la logica dell'avere a cuore la salute dei cittadini se una cosa è psicoattiva o può causare dipendenza bisognerebbe vietarla. Questo significa che bisognerebbe vietare buona parte della tecnologia di uso comune (videogiochi ed internet solo per fare un esempio) oltre che a bevande che fanno parte della nostra cultura e sono parte integrante anche della nostra economia (vino soprattutto ma anche birra,grappa ed il nostro amatissimo caffè, come faremmo al lavoro senza il nostro espresso? Con cosa faremmo il brindisi di capodanno senza spumante? ) oltre che a piante coltivate nella nostra nazione e in buona parte del mondo (il nostro amato pomodoro, così come tutto il resto delle Solanacee, che contengono nicotina, sostanza che causa elevata dipendenza e che pare possa uccidere se assunta oltre i 1000mg, contro i 21kg di cannabis all'1% di THC, che andrebbero consumati nel giro di pochi minuti per uccidere, ed è una stima non empirica ma teorica, in quanto nessuna quantità arbitraria assunta da un umano ha mai ucciso finora). Inoltre viene scritto che citare altri stati che hanno legalizzato è ridicolo. Ok, la California ha la pena di morte ancora in vigore, così come il Colorado, l'Oregon, Washington ed il Nevada. Errore mio, cito ora tutti gli altri stati nel mondo ad aver legalizzato, chi più e chi meno, la cannabis per uso ricreativo che non hanno la pena di morte: Vermont, Alaska, Distretto di Columbia, Massachussets, Maine, Uruguay, Canada, Georgia (ex URSS), Sud Africa, Spagna, Olanda ed anche nei cantoni di Zurigo e Lucerna. Può darsi che questi posti siano composti maggiormente da persone sprovvedute, stupide e senza saggezza. Infatti è da saggi e lungimiranti continuare a spendere una modesta quantità di denaro pubblico e non (2,5 miliardi di euro all'anno solo in italia, contro i 20 miliardi guadagnati da chi la commercia in larga scala) per la repressione di una pianta, in maniera totalmente infruttuosa, dato che i consumatori e la produzione sono in aumento in tutto il mondo, dove più e dove meno.
30 settembre 2018 22:18 - Cristina Ciccarelli
Fumo tabacco ed ho apprezzato i divieti che vennero introdotti in luoghi pubblici chiusi dovrebbero farlo anche per le suonerie dei cellulari, è l'unico vizio che ho ma in realtà non è una dipendenza vera, quando mi preparavo a certi esami universitari -nel contempo lavoravo- fumavo di più perché mi facilitava la concentrazione, nei periodi di forte stalking fumo di più perché allenta la tensione, in mezzo alla noia e alla mediocrità mi è d'aiuto quindi per ora non posso smettere.
A volte rido davanti alle foto che pubblicano nei barattoli, nei pacchetti ecc si dimenticano volutamente di scrivere " cambia contesto " perché sanno che quello è il problema vero, tutto il resto è una scelta indotta da......

Molti anni fa mi trovavo a Guayakil e durante un attesa -aspettavo l'arrivo della cena- andai in un cortile a fumarmi una sigaretta e mi vennero a cercare dicendo che in quel contesto non era ben vista una donna che fuma in pubblico così mi adeguai a quel bigottismo sudamericano simile a quello italiano e gettai la sigaretta. Un altra sera -Quito- mi trovavo a tavola con una cerchia di persone corrotte, esponenti di istituti bancari, avvocati, medici del lavoro che mi guardavano storto quando mi videro accendere una sigaretta esattamente come facevano loro, li guardai con sufficienza perché la corruzione assume gli stessi atteggiamenti in tutto il mondo. Mi fecero muro verso le questioni del lavoro minorile e femminile quindi fumavo ogni volta che lo ritenevo opportuno.

In Venezuela mi trovai a fare un attesa esagerata a causa di un ritardo importante dei voli e mi fumai una sigaretta nei bagni -era vietato- per allentare la tensione in quanto non si poteva uscire dall'area che aveva tutte le finestre chiuse, una leggera claustrofobia del periodo mi portò a fare l'irriverente' perché non avevano l'area fumatori/ci.

Scalai una vetta in una bella giornata di sole e quando arrivai sulla cima mi accesi una sigaretta ma lo feci per sentire il gusto del tabacco che è diverso in meglio perché l'aria è pulita.

Nella p.a. italiana c'è un forte bigottismo anche nei confronti del fumo, qualcuno ignora persino l'esistenza del tabacco sfuso e lo scambia per ciò che conosce ovvero la mariujana (sconcertanti), a me fecero pressioni -mobbing- contro la trasparenza e poi si meravigliavano se mi fumavo una sigaretta (4/5 tirate) a porta chiusa finestra aperta con bicchiere in plastica con acqua per scaricare un pizzico di cenere favorendo l'assorbimento degli odori.... non conoscono la differenza tra assorbire e coprire/camuffare, comprimere e decomprimere.

Spesso mi sono trovata in mezzo a gente che faceva discorsi noiosi tentando di attirare la mia attenzione senza riuscirci ed anche li il tabacco è una scusa valida per allontanarsi, "vado a fumarmi una sigaretta...".


Ben venga il tabacco e la libera scelta
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