Lasciamo, per il momento da parte i veri celiaci con tanto
di tessera e rimborsi che sono molto di più di un rimborso
di medicine salvavita classe A per un malato nemmeno poco
grave.
Ma...Egregio Mechano, 150 gr di pasta li mangia un facchino,
ma un "normale" individuo non li trova nemmeno consigliati
dalle linee guida sull'alimentazione. Per forza che hai lo
stomaco pesante!
Poi sono tanti altri gli alimenti che provocano effetti
infiammatori come il glutine, cioè non celiachia, ma
intolleranze, esagerazioni, sinergie con altri cibi, tali da
dare quel senso dispeptico e di sofferenza gastrica alla
base di tutto che può provocare disagi, come altre cose,
che ti annebbiano il primo cervello a causa del secondo.
Senza contare che molti hanno delle patologie nascoste o
misconosciute e poi danno la colpa della propria patìa alle
sostanze contenute nei cibi; qui si parla però di glutine
senza troppo divagare.
Se apri decine di links sul glutine o la celiachia ne leggi
di tutte. In particolare, tuttavia, non si asserisce che il
glutine faccia male, anzi! E ci sono studi recenti che lo
affermano. E' una sostanza normale, come tante, ma che per
vezzo o interesse, viene demonizzata al punto da favorire
alternative costose per tutti, anche per la comunità sana
che, per paura o moda, si rivolge precauzionalmente ad
alimenti maggiormente costosi, inutilmente.
Poi l'articolo non fa il punto in generale, ma su tutto
quanto sia generato e favorito da situazioni collaterali,
spesso indefinite, ma che non sono la Celiachia. E questo
accresce l'approfittamento, come in borsa o in qualsiasi
mercato liberistico. E spesso non è cosa buona, salvo che
la vediamo solo con l'ottica del profitto. Mors tua, vita
mea. Ma per ora, non c'è ancora altro.
9 ottobre 2017 12:02 - Mechano
@savpg8801
Il celiaco diagnosticato e ufficialmente registrato in ASL
ha una tessera che mette a carico del SSN il maggior costo
dei suoi alimenti.
Nonostante siano poco costosi da produrre, devono essere
costosi perché al celiaco costano sempre uguale, ma la
differenza viene munta dall'industria al SSN. (Nota: munta
da mungere, come si fa con le vacche).
Come sempre siamo lì, chi detiene il monopolio del denaro?
Lo Stato. Chi è l'unico foraggiatore dell'economia reale
con la caduta a pioggia di denaro verso il sistema
economico? Sempre lui lo Stato.
Chi bisogna mungere per sopravvivere? Sempre lo Stato.
Chi ha detto che lo Stato deve agire come la buona famiglia
che deve risparmiare e non indebitarsi? Una massa di
economisti coglioni o delinquenti in malafede, e tutti i
cretini che gli credono...
Risolto questo dilemma, hai la spiegazione del perché gli
alimenti senza glutine siano così costosi, nonostante non
abbiano nulla di speciale.
Questione monetaria a parte, mangiare senza glutine per
certi periodi, farebbe bene anche ai non celiaci. Se ciò
diventa una moda è un doppio vantaggio per l'industria che
li produce. Munge lo Stato tramite la tessera dei celiaci, e
ha buoni guadagni da una massa di altri clienti che non sono
celiaci, ma vogliono mangiare senza glutine per la
leggerezza che questi alimenti hanno sul sistema
digestivo.
Mangia a pranzo 150gr di pasta tradizionale e l'equivalente
senza glutine. Dimmi quale delle due ti lascia appesantito e
ti mette sonnolenza obbligandoti ad una pennichella
pomeridiana.
Il glutine è difficile da digerire, non è un alimento
propriamente adatto alle persone, ed introdotto
nell'alimentazione umana da pochi millenni, un tempo "breve"
che non ha permesso a tutte le etnie del pianeta la
mutazione genetica per scomporlo nell'apparato digestivo.
Se poi ci aggiungi che il grano Creso è stato mutato
tramite raggi X per rendere il glutine più tenace per
lievitare meglio ed essere più consistente per tenere
meglio la cottura, capirai che danno che hanno fatto i
cretini che si sono inventati questo OGM.
Se parli con loro se ne vantano anche...
Rimane il dubbio se i celiachi li stiano creando loro, come
conseguenza (non deliberata ovviamente) di questa scelta
scellerata...
Il glutine è stato introdotti pochi millenni fa, e quando
l'uomo stava lentamente adattandosi, che cosa fai? 40 anni
fa gliene cambi la composizione molecolare, e via altri
4-5000 anni per riabituarci a quello nuovo modificato coi
raggi X.
9 ottobre 2017 11:06 - savpg8801
Ma tant'è...a fare il celiaco che problema c'è? Si
ottengono attenzioni, si cerca commiserazione, se ne parla
dei proprii guai, si trovano "amici" su Facebook o altri
mille social, si impegna la massaia(quand'anche ancora
esista) di casa, o la signora d'altri tempi che invita per
una cena organizzata e preparata dalle sue abili mani in un
giro di inviti che spesso non finisce mai,con scambi di
ricette e procedure, con mille difficoltà perchè dar da
mangiare a un celiaco, o presunto tale, è una grossa
responsabilità; come lo è per un oste che può sentirsi
denunciato o incolpato da una presunta contaminazione in
cucina o nella trafila necessaria. Peraltro i cibi venduti
"senza glutine" non solo ormai in ogni punto vendita, ma
anche in farmacia, costano moltissimo. E pensare che non è
che tolgano il glutine(pensando a processi industriali
chissà i quali!) ma semplicemente mettono degli altri
componenti quali il mais, il riso, le patate, il miglio, ed
altre derrate per lo più considerate abbastanza semplici e
poco costose come il grano(ma non il farro che è una moda
di nicchia).
Ecco che, per sopperire alla colla"glutine" mettono qualche
altro collante industriale, ma solo per fare stare insieme
gli spaghetti. Tutto lì.
Ma è vero...Mastrantoni! Le mode sono la rinascita di
industrie che muovono le masse dei seguaci. Io credo che
ogni novità che punti sulle debolezze umane venga
utilizzata (con capacità mediatiche e specialistiche non da
poco) per produrre e vendere cose normali, spacciate spesso
per speciali, sia un processo che dà importanza al sistema
Paese. Infatti la moda degli oli d'oliva che ogni paesino
produce, che solo italici sono buoni e fanno bene, purchè
siano DOC o abbiano etichette speciali, oppure le produzioni
di "biologico" frutta, verdura, animali e loro prodotti,
tanto che, per moda, molti comuni e scuole li adottano come
elisir di vita, protettori da cancri ed altre diavolerie,
ecc. Ma costano di più e non sono che, quasi, uguali agli
altri come da rivelazioni di conoscenti produttori che, fra
l'altro, dicono che non trattando, non si cava nulla. Ma
chissà perchè il produttore italiano va creduto per forza,
anche se produce in un paese straniero o ci appiccica una
bella etichetta?