COMMENTI
  (Da 1 a 2 di 2)  
9 giugno 2015 7:40 - fgino
A proposito della cura per l'epatite C. Ho la possibilita' di offrire una cura all'estero ad un prezzo ragionevole utilizzando il nuovo farmaco in questione.
Per sgombrare il campo da sospetti, non chiedo soldi fino a che la persona non sara' visitata da un medico in un ospedale pubblico, anche allora, potra' decidere di non procedere e non paghera' nulla.
In quanto trattasi di questione legate alla privacy, invito le persone che non sono in cura in Italia, e che cercano un'alternativa, a scrivermi alla casella ferrarigino44[lumaca]gmail.com. Riceverete una prima risposta, a cui seguiranno tutte le delucidazioni che riterrete necessario sapere.
Non e' una vendita su internete, ne' in strutture private, ma tutto viene svolto in un ospedale pubblico.
Spero che dopo tanti tentativi di diffondere questa opportunita', possa aver trovato una associazione disposta ad investigare per dare un minimo di credibilita' ad un problema gravissimo.
L'alternativa esiste, all'estero, fatevi un soggiorno di 10 giorni e ritornerete con una diagnosi ufficiale ed i farmaci per la cura.
Un Cordiale Saluto, Gino.
22 gennaio 2015 9:58 - colemar
Al di là del fatto che il prezzo spuntato nei paesi che riconoscono il brevetto è probabilmente eccessivo rispetto ai costi già sostenuti dalla GILEAD, è ovvio che un prezzo di 1 USD a compressa è troppo basso e GILEAD non accetterebbe mai di praticarlo in tutto il mondo.
Quindi in pratica i paesi occidentali finanzieranno indirettamente la terapia in India.
Mi domando comunque se il prezzo di 1 USD è quello che lo stato indiano corrisponderà a GILEAD, o se invece è il prezzo al dettaglio risultante per effetto delle sovvenzioni pubbliche.
  COMMENTI
  (Da 1 a 2 di 2)