Come la stragrande maggioranza delle normative europee,
anche questa è una castroneria. Non si può permettere che
chiunque, secondo come gli gira, se ne va a spasso per i
paesi della UE pensando che lì ci si cura meglio. La
normativa dovrebbe essere valida soltanto per quelle cure,
particolari , che nel proprio paese non si possono avere, e,
quando parliamo di cure specifiche, non ci è compresa
l'eutanasia, che, personalmente, vorrei vedere approvata
anche in Italia. Ma si sa, i cari compagni, vista la
presenza di Francesco e dei suoi predecessori, non vogliono
inimicarsi il Vaticano.
30 ottobre 2013 16:10 - fiammaverde.
Nel contempo, sempre il Friuli precisa che se i costi
sostenuti dal paziente sono inferiori alle tariffe della
Regione di appartenenza, nessun rimborso e' dovuto allo
stesso paziente per la differenza; mentre se i costi
all'estero fosse maggiori, la Regione paga solo quelli
previsti dalle proprie tariffe; altrettanto vale per i
farmaci.
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Alcuni interventi praticati all'estero, in Italia non sono
neppure previsti! Per cui sorge la domanda: cosa pagherà
la regione di appartenenza? Nulla? Oh, bene! Meno
prestazioni prevedono le regionì italiane e meno pagano.
Basta non prevedere nulla e non pagano nulla!
30 ottobre 2013 9:02 - lancillotto del lago
non siete chiari nello spiegare i rimborsi.
Non si capisce chi rimborsa (o dovrebbe rimborsare) a
chi.
Se all'estero costa meno: chi paga? cosa paga?
Se costa di piu' : chi paga , cosa paga?
grazie
buon lavoro