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20 febbraio 2012 18:13 - marco25g
Vorrei segnalare un'altro articolo importante, in inglese ed alcuni link:
Questo articolo riguarda una denuncia fatta da Peter Reynolds come leader del "Legalise Cannabis Alliance" al DailyMaill, per le inesattezza forviante ed il linguaggio usato "informazioni imprecise, ingannevoli e distorte" sulla cannabis e che viene chiamata in questo articolo di Peter Hitchens "cannabis, veleno sinistro":
http://www.dailymail.co.uk/debate/article-1365661/Cigarette- display-ban-I-wrong-smoking-Im-right-cannabis.html
Anche se chiamare "sinistra" la cannabis può essere un punto di vista, chiamarla veleno non è un dato scientifico.
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Secondo il Prof. Leslie L. Iversen, Professore di Farmacologia, dell'Università di Oxford e attuale presidente del Consiglio Consultivo per le Misure sulla Droga, nel suo libro "The Science of Marijuana", dice:
"Il tetraidrocannabinolo ("delta-9-tetraidrocannabinolo" o THC" è il principale ingrediente attivo della cannabis) è un farmaco molto sicuro.
Animali da laboratorio (ratti, topi, cani, scimmie) possono tollerare dosi fino a 1000 mg/kg (milligrammi per chilogrammo).
Questo sarebbe equivalente ad una persona di 70 kg deglutisse 70 grammi di droga, circa 5.000 volte più di quanto sia richiesto per produrre un effetto elevato.
Nonostante il diffuso utilizzo illecito di cannabis, sono molto poche le persone che muoiono per overdose.
In Gran Bretagna, le statistiche ufficiali del governo, sono di cui cinque morti per cannabis nel periodo 1993-1995, ma un esame più attento di questi decessi ha dimostrato di essere causate dall'inalazione di vomito e che non poteva essere direttamente attribuiti alla cannabis (House of Lords Report, 1998).
In confronto con gli altri farmaci comunemente usati e sostanze ricreative tali statistiche sono impressionanti."
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Inoltre, nell'articolo su UK Ucia.org - "Studio: Marijuana uso e mortalità"
http://www.ukcia.org/research/MarijuanaUseAndMortality/index .php
Si descrivono i risultati di una ricerca su 65.171 persone da 15 a 49'anni, sulle abitudini di queste persone tra il 1979 e il 1985 e lo scopo di questo studio era di esaminare la relazione tra uso di marijuana la mortalità: Ricerca pubblicata nell'Aprile del 1997 dall'American Journal of Public Health e sovvenzionata dal "National Institute on Drug Abuse", dal "National Cancer Institute" e con la "School of Public Health", University of California, Berkeley.
In questa ricerca si rileva soltanto l'aumento dei decessi a causa del virus dell'AIDS tra i maschi rispetto alle femmine, per'altro in misura maggiore tra chi consuma soltanto sigarette rispetto a chi consuma anche/o marijuana.
Le conclusioni dello studio sono state:
"L'uso di marijuana ha uno scarso effetto sulla mortalità e la marijuana non è associata con la mortalità negli uomini non colpiti dall'AIDS (Am J Public Sanità 1997;. 87:585-590).
In sintesi, questo studio ha mostrato uno scarso, o nessun effetto del consumo di marijuana sulla mortalità, negli uomini e nelle donne, per AIDS o sulla mortalità totale (Am J Public Sanità 1997;. 87:585-590).
L'aumentato rischio di mortalità per AIDS in maschi consumatori di marijuana, probabilmente non riflette una relazione causale, ma molto probabilmente rappresentato confusione incontrollata nel comportamento sessuale o nel comportamento omosessuale maschile.
Il rischio di mortalità riscontrata, associata con l'uso di marijuana è stata inferiore a quella associata al fumo delle sigarette."
Dr Gary Friedman, Stephen Sidney, Jerome E. Beck, Irene Tekawa, Charles Quesenberry
American Journal of Public Health, aprile 1997, Volume 87, questione 4, p585
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Se questo non bastasse: Francis L. Young, Giudice di Diritto Amministrativo del Dipartimento della Giustizia statunitense, DEA, ha dichiarato quanto segue di fatto relativi cannabis:

"a. Uno. Quasi tutti i farmaci hanno effetti tossici e potenzialmente letali. Ma la marijuana non è una sostanza "del genere". Non vi è alcun record nella vasta letteratura medica che descrive una provata, documentata fatalità cannabis-indotta.

b. Questa è un'affermazione notevole. In primo luogo, il record sulla marijuana racchiude 5000 anni di esperienza umana. In secondo luogo, la marijuana adesso è utilizzato quotidianamente da un numero enorme di persone in tutto il mondo. Le stime indicano che da venti milioni a cinquanta milioni di americani, di routine, anche se illegalmente, fumano marijuana senza il beneficio della diretta supervisione medica. Eppure, nonostante questa lunga storia di utilizzo e il numero straordinariamente elevato di fumatori sociali, semplicemente non ci sono rapporti medici credibili suggeriscono che il consumo della marijuana abbia causato un decesso.

c. Al contrario l'aspirina, un medicinale da banco comunemente usato, provoca centinaia di morti ogni anno.

d. Nei farmaci utilizzati in medicina, somministrati di routine possiedono quello che viene chiamato LD-50. La LD-50 rating indica in quale dosaggio il cinquanta per cento degli animali da esperimento trattati con un farmaco morirà a causa della tossicità indotta dal farmaco. Un certo numero di ricercatori hanno tentato di determinare l'LD-50 rating della marijuana in animali da laboratorio, ma senza successo. In parole povere, i ricercatori sono stati in grado di fornire agli animali marijuana sufficiente per indurre la morte.

e. Attualmente si stima che LD-50 della marijuana è di circa 1:20000 o 1:40000. In termini più semplici questo significa che al fine di indurre la morte di un fumatore di marijuana, egli avrebbe dovuto consumare 20.000 a 40.000 volte tanta marijuana quanto quella che è contenuto in una sigaretta di marijuana. Nei dati forniti dal NIDA le sigarette di marijuana pesano circa 0,9 grammi. Teoricamente, un fumatore dovrebbe consumare quasi 1.500 once "pari a 680 kg" di marijuana in circa quindici minuti per indurre una risposta letale.

f. In termini pratici, con la marijuana non è possibile indurre una risposta letale a causa di tossicità correlata al farmaco.

g. Un altro comune metodo medico per determinare la sicurezza della droga si chiama il rapporto terapeutico. Questo rapporto definisce la differenza tra una dose terapeuticamente efficace e una dose che è capace di indurre effetti avversi.

h. Un prodotto da banco comunemente utilizzato, un prodotto simile aspirina, ha un rapporto terapeutico di circa 1:20. Due aspirine sono la dose raccomandata per i pazienti adulti. Venti volte questa dose, quaranta aspirine, possono provocare una reazione letale in alcuni pazienti, e quasi certamente provocare lesioni grave al sistema digestivo, compresa l'ampia emorragia interna.

i. Il rapporto terapeutico per i farmaci prescritti è comunemente circa 1:10 o inferiore. Il Valium, un farmaco comunemente usato e prescritto, può causare grave danno biologico se i pazienti utilizzano dieci volte la dose (terapeutica) raccomandata.

j. Ci sono, naturalmente, farmaci prescrittivi che hanno molto più bassi rapporti terapeutici. Molti dei farmaci utilizzati per trattare pazienti affetti da cancro, glaucoma e la sclerosi multipla sono altamente tossici. Il rapporto terapeutico di alcuni dei farmaci usati in antineoplastici, per esempio, sono considerati come veleni estremamente tossici con rapporti terapeutici che possono essere inferiori 1:1.5. Questi farmaci hanno anche molto bassi rapporti LD-50 e può provocare reazioni tossiche, anche letali, mentre vengono adeguatamente impiegati.

k. Al contrario, il rapporto terapeutico della marijuana, come il suo LD-50, è impossibile da quantificare perché è estremamente alto.

l. In termini stretti, la marijuana medica è molto più sicura di molti cibi che comunemente consumiamo. Ad esempio, mangiare dieci patate crude può provocare una risposta tossica. In confronto, è fisicamente impossibile mangiare marijuana sufficiente per indurre la morte.

m. La marijuana, nella sua forma naturale, è una delle sostanze più sicure terapeuticamente attive conosciute dall'uomo. Per ogni misura di marijuana analisi razionale può essere tranquillamente utilizzata all'interno di una supervisione di routine e di cure mediche. "
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Secondo lo studio del Dr. Donald Tashkin, Specialista malattie polmonari e ricercatore del Governo Federale - UCLA Geffen School of Medicine (Studia la marijuana da più di 30'anni), nello studio tra la corrispondenza del tumore ai polmoni e l'uso della marijuana (Studio finanziato dal National Institute on Drug Abuse):
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/05 /25/AR2006052501729.html
http://patients4medicalmarijuana.wordpress.com/category/vide os/tashkin/
http://www.opposingviews.com/i/society/drug-law/jama-long-te rm-exposure-cannabis-smoke-not-associated-adverse-effects-pu lmonary
{Il Dr. Tashkin ha scoperto che anche i grandi fumatori di marijuana (usata anche più di 22.000 volte nell'arco della vita) non hanno mostrato alcun aumento dell'incidenza dei tumori studiati.
Mentre non è stato trovata nessuna associazione tra fumo di marijuana e il cancro, i risultati dello studio, presentato, questa settimana, alla Conferenza internazionale all'American Thoracic Society, ha trovato un aumento di 20 volte nel cancro del polmone tra le persone che fumavano due o più pacchetti di sigarette al giorno.}
"All'inizio, quando la nostra ricerca è apparso come se ci sarebbe un impatto negativo sulla salute dei polmoni, ero contrario alla legalizzazione perché pensavo che avrebbe portato ad un aumento dell'uso e che porterebbe ad effetti sulla salute un aumento", dice Tashkin.
"Ma a questo punto, sarei a favore della legalizzazione.
Il fumo di tabacco provoca danni molto maggiori e in termini d'intossicazione, l'alcool provoca danni ben più grandi."
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Lester Grinspoon, in America, il primo a prescrivere litio nei disturbi bipolari, è un ex psichiatra di Harvard Medical School ha studiato l'uso medicinale della marijuana a partire dal 1960 e ha scritto due libri sull'argomento, dice che:
«Sulla base delle mie ricerche, ho scoperto che la cannabis è una sostanza notevolmente sicura. Sebbene non innocua, è sicuramente meno tossica della maggior parte delle medicine convenzionali, che potrebbe sostituire se fosse disponibile legalmente.»
Dice inoltre:
«All'aziende del farmaco, viene pagato quasi $ 20 per una pillola di otto milligrammi. Una sigaretta di marijuana, che è altrettanto efficace, se non di più, avrà un costo di circa 30 centesimi. C'è da meravigliarsi se le case farmaceutiche sono preoccupate se la marijuana diventa legalmente disponibile.» (L. G.) - http://www.abc.net.au/quantum/poison/marijuan/lester.htm

Quindi chiamare la marijuana "veleno" è la cosa più sbagliata che possa essere detta, oppure dovremo chiamare veleno anche gli hamburger di M.Donald, l'olio di palma delle patatine, le patatine stesse, le melanzane, ecc. ecc..
Cosa dovremo dire allora di alcol, caffè e sigarette?!
Oppure rivedere il detto "bevi birra e campi 100'anni", oppure sostituire le parole "bevi e birra".

Uso terapeutico della cannabis. UK - Il rapporto della Camera dei Lord
http://www.fuoriluogo.it/quaderni/6/index.htm

Free eBook Osford Pubblication - Science Cannabis (Leslie L. Iversen) - inglese pdf
http://www.green215.com/sites/all/files/education_articles/S cience%20Cannabis.pdf

Free eBook - Viaggio nella Canapa di Lester Grinspoon
http://www.fuoriluogo.it/quaderni/nuovaserie/2_quaderno.pdf< br />
Webmd.com - mental-health news - Heavy marijuana use doesnt damage brain
http://www.webmd.com/mental-health/news/20030701/heavy-marij uana-use-doesnt-damage-brain

Ciao a tutti, Marco Galli, http://teelastory.blogspot.com/
17 febbraio 2012 17:51 - marco25g
Sono sicuro che servono i semafori e che qualcuno debba vegliare in modo paternalistico sulla civiltà dei cittadini.
Questo, che credo si chiami responsabilità civile, finisce dove comincia la mia libertà personale e a come confine ha il mio spazio fisico e morale privato (la mia camera, la mia casa, la mia famiglia, ecc.).
Non capisco perché, per alcune persone che dicono di richiamarsi ai principi liberali, qualcosa di discutibile è permesso "spesso soltanto per loro stessi" perché coincide con la loro visione o morale personale o per quella religiosa più comune, mentre ad altri viene negato qualcosa, anche se ciò non crea nessun danno alla società o riguarda soltanto la scelta personale del soggetto stesso, o soltanto perché questo non coincide con il senso comune o la visione morale di alcuni individui ai posti di potere.
Cose come le scelte sessuali personali, l'uso di sostanze psicotrope, la scelta del fine vita e la libertà di cura: Con questo, non intendo cose come la pedofilia, lo spaccio di stupefacenti, il suicidio o la libertà di usare terapie riconosciute universalmente inutili e nocive "anche se questo potrebbe essere considerato una scelta personale".
Intendo la libertà tra adulti consenzienti di praticare qualunque attività sessuale essi desiderino, non coinvolgendo terzi non consenzienti o minori non consapevoli.
Intendo la possibilità per un'adulto di coltivare e consumare cannabis o potersi curare con marijuana terapeutica "dato che viene riconosciuta universalmente la bassa tossicità o l'assenza di particolari problemi dal profilo sociale (soprattutto quando riguarda persone adulte e che ne fanno un uso moderato) e la sua efficacia riconosciuta in oltre 30 patologie".
O la libertà di poter scegliere al termine della propria vita, per persone non cattoliche o non religiose, il modo in cui morire, per esempio, senza accanimento terapeutico o usando la cosiddetta "morte dolce" ecc..
Per quanto riguarda Giovanardi e le questioni che riguardano Berlusconi; queste autorità, anche se agiscono nel modo che per un normale cittadino dovrebbe essere concesso e considerabile responsabilità personale: Essi, essendo persone di potere e responsabilità pubblica nazionale, quando agiscono in modo non morale (anche nel loro privato) oppure esternano delle opinioni personali contrarie alla pacifica convivenza civile, oppure attaccano dei cittadini indifesi con argomenti che riguardano delle visioni morali private e personali.
Oppure usano argomenti che riguardano questioni religiose, soprattutto perché queste visioni non possono essere considerate verità assolute, ma soltanto visioni personali e talvolta (persino) argomenti nocivi per la convivenza civile o alla libertà personale dei cittadini.
Essi, con queste azioni, questi argomenti ed atteggiamenti danneggiano tutti quanti i cittadini ed in modo infinitamente maggiore di quelli (adulti e responsabili) che coltivano la loro marijuana.
Essi, persone di potere e responsabilità pubblica, creano l'emulazione di atteggiamenti civilmente ben più deprecabili (come il non pagare le tasse, lo sfruttamento della prostituzione "anche minorile", la corruzione, l'omofobia, il non rispettare i diritti civili dei cittadini, ecc.) ed incrementano la percezione di vergognosa ingiustizia nell'applicazione della legge o della differente considerazione dello stato verso individui con differenti esigenze ed appartenenti a classi sociali differenti.
Spesso, essi innescano la riprovazione ed il ridicolo internazionale, creando enormi danni anche per tutti gli italiani incolpevoli ed al prestigio del nostro paese nel mondo.
17 febbraio 2012 9:54 - Gemp57
La ricerca, se applicata con buoni propositi, potrebbe aiutare, per lo meno a garantire una cura a base di cannabinoidi a chi ne ha il diritto.
La soluzione sta nell'impiantare un microcip all'interno della talea di una pianta di cannabis che ha il profilo dei fitocannabinoidi desiderato (costo 3 euro). Queste talee vanno prodotte da centri autorizzati che condividono i codici dei cip con il Ministero della salute e con quello degli Interni o DPA. Ogni volta che si verifica che una pianta di cannabis ha il suo cip ed è detenuta dal suo legittimo proprietario non succede niente, in caso contrario, si applica la 309/90. Questo si può fare da subito.
14 febbraio 2012 11:15 - Yuttatte
Dovremmo scendere in piazza tutti i giorni a manifestare le nostre idee, accamparci davanti ai palazzi del potere ad oltranza, come hanno fatto per Occupy Wall Street, finchè non viene abrogata la legge che vieta la cannabis e promulgata una nuova legge che ne regolamenti la distribuzione e coltivazione libere per uso personale, sulla falsariga dell'Olanda e Repubblica Ceca.
13 febbraio 2012 22:39 - shugar
Figuriamoci, magari...!?, dopo che hanno scagliato bombe atomiche, all'idrogeno contro, evocato il diavolo e la pipi' di Giovanardi che da oggi non citero' piu' tale quale, ma lo scrivero' con il nomignolo "pipi'", come le lesbiche che si baciano...?_!


Broadwalk Empire III o IV.0
13 febbraio 2012 16:11 - felixone
la coltivazione e la vendita, solo ai maggiorenni, dovrebbero essere libere, ma voi credete che giovanardi rinunci agli introiti che si è costruito per lui e la sua banda criminale, grazie al proibizionismo?? non pensate che apparirà nuovamente in tv dicendo altre caxxate al popolo??
è colpa sua se l'italia sta attraversando la crisi economica, ed è sua la colpa dei comportamenti indegni delle ffoo che grazie alle bustarelle che ricevono, sono diventati schiavi dei politici e della malavita
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