COMMENTI
  (Da 1 a 8 di 8)  
24 novembre 2011 9:36 - ziogio
Concordo solo in parte ed un po' con tutti.
Giusto il lamento della mamma che combatte da anni con questo problema, ma l'imbecillità, l'idiozia e la prevaricazione di "Lucillafiaccola" sono senza fine, mi domando quando il responsabile del sito applicherà un filtro al suo delirio e ce la tolga dai piedi una volte per tutte.
Ma sono anche in parte d'accordo con Zanna, perchè non è, o, sarebbe la prima volta che le lobby delle case farmaceutiche spingano all'invenzione di nuove e/o diverse patologie (vedi le tonnellate di vaccino all'influenza H1N1 prodotte in tutto il mondo con miliardi di vaccinati, vedi che bei soldini che si sono fatti).
Ma sicuramente il tornare a vechhi metodi educativi che non hanno mai creato chissà quali disagi sociali, almeno per la mia esperienza visto che ero tra questi, sono arrivato a 65 anni senza droga, alcool e solo un po' di sigarette in via di estinzione, con una discreta vita sociale e dedito al "Volontariato" per gli anziani in difficoltà, eppure di botte e punizioni ne ho prese per la mia vivacità.
Tornando al lamento della mamma, andrò a dare un'occhiata nel sito del SSN perchè mi sembra esagerato che l'iperattività di un bimbo venga considerata degna di invalidità civile e handicap grave, capisco che i fondi siano sempre più scarsi, forse un buon lavoro di Igiene Mentale ma di gruppo tra: bambino, genitori ed eduatori, utilizzando il farmaco solo come ultima soluzione sarebbe meglio.
Certo che l'educazione dei minori di una volta non esiste proprio più perchè manca già ai propri genitori e la responsabilità è in parte della mia generazione che ci siamo dimostrati troppo teneri nei loro confronti nella speranza di una giovinezza meno travagliata della nostra.
Per quel che riguarda l'abbandono scolastico ce nè molto più ora che in epoche passate con una differenza sostanziale, che prima si abbandonava per aiutare economicamente la famiglia oggi si abbandona per disagio sociale da alcool, droga, menefreghismo e altro e non per necessità.
23 novembre 2011 13:04 - Luisino
Insomma l'ipocrisia in Italia è diventata comune come l'aqcua della sorgente. Sto vedendo nei miei d'intorni diversi bambini (vivaci) iperattivi, quando una volta cera il rispetto cioè passava un'adulto o il padre, mamma ect. e gli parlava al bambino perchè stava sbagliando come comportamento, Lui più o meno come età gli dava ascolto. Oggi e cambiato, sono i bambini che educano i genitori non più loro, perche i genitori hanno scelto la via del più faccile, ma questo solo per il momento. Poi ci lamentiamo quando un domani sono grandi li troviamo come dei cafoni e maleducati per il Mondo.

Viva il futuro
23 novembre 2011 12:34 - SILVY72
Buongiorno, sono la mamma di un bambino di 11 anni con ADHD. Volevo solo dire che NON è vero che è tutta un'invenzione e che chi non ci passa direttamente non si può permettere di esprimere giudizi. Sono 9 anni che a mio figlio, da varie strutture, è stata diagnosticata l'ADHD e non avete idea di quello che io e la mia famiglia abbaimo passato.
Penso che ci vorrebbe un po' più di rispetto per quei bambini e quelle famiglie che si trovano a combattere con certe malattie.
Purtroppo però finchè ci saranno persone capaci di dare giudizi gratuiti solo per parlare, l'integrazione e socializzazione per questi bambini sarà solo un'utopia.

Ah! Dimenticavo! Solo per la cronaca: l'ADHD è "un'invenzione" per la quale viene riconosciuta l'invalidità civile e l'handicap grave.
23 novembre 2011 8:24 - Zanna
l'ADHD non esiste, è una malattia inventata per vendere psicofarmaci! I bambini sono iperattivi (una volta si diceva vivaci) perché sono bambini.
18 novembre 2011 22:06 - operazioneoverlord
www.giulemanidaibambini.org

http://www.antipredazione.org/

fatevi un giro sulla giostra.
18 novembre 2011 13:27 - tsciacca
I bimbi diventano iperattivi spesso perché crescono in un ambiente frenetico. I genitori dovrebbero far sí che, soprattutto nei primi tre anni di vita, il bimbo viva in un ambiente calmo, con ritmi piú adatti a lui e non a quelli degli adulti.
Un consiglio che posso darvi é non fate fare al vostro bimbo due cose per volta: sempre un gioco per volta, uno stimolo per volta, una persona per volta che gli parli, etc.
17 novembre 2011 20:08 - pfui!
@minotauro
Sì, una volta si chiamavano "discoli".
A scuola venivano spesso puniti corporalmente, messi dietro la lavagna o in ginocchio sui chicchi di granturco. Quando andava bene, stavano relegati a sedere in fondo all'aula, emarginati dal resto della classe. Gli altri alunni erano invitati a non frequentare i "discoli". Sistematicamente bocciati, questi poveri ragazzi finivano per abbandonare la scuola precocemente.

Oggi sappiamo che non sono "discoli", ma bambini che soffrono a causa di una malattia curabile. Le cure possono essere anche (ma non necessariamente) di tipo farmacologico, e in un tempo relativamente breve possono consentire al bimbo di recuperare la socialità perduta.

Io ringrazio la comunità scientifica e le "multinazionali del farmaco" per aver elaborato farmaci che migliorano la qualità della vita, anche se devono essere assunti per anni o addirittura per sempre (come, peraltro, l'insulina per i diabetici o i cardiotonici per i cardiopatici).
17 novembre 2011 17:16 - minotauro5801
Una volta se chiamaveno "discoli", mo so diventati iperattivi e bisgna daje li tranquillani,,,,artrimenti a chi li venneno le case farmaceutiche? Forza, cominciate a drogalli da regazzini...
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24 novembre 2011 9:36 - ziogio
Concordo solo in parte ed un po' con tutti.
Giusto il lamento della mamma che combatte da anni con questo problema, ma l'imbecillità, l'idiozia e la prevaricazione di "Lucillafiaccola" sono senza fine, mi domando quando il responsabile del sito applicherà un filtro al suo delirio e ce la tolga dai piedi una volte per tutte.
Ma sono anche in parte d'accordo con Zanna, perchè non è, o, sarebbe la prima volta che le lobby delle case farmaceutiche spingano all'invenzione di nuove e/o diverse patologie (vedi le tonnellate di vaccino all'influenza H1N1 prodotte in tutto il mondo con miliardi di vaccinati, vedi che bei soldini che si sono fatti).
Ma sicuramente il tornare a vechhi metodi educativi che non hanno mai creato chissà quali disagi sociali, almeno per la mia esperienza visto che ero tra questi, sono arrivato a 65 anni senza droga, alcool e solo un po' di sigarette in via di estinzione, con una discreta vita sociale e dedito al "Volontariato" per gli anziani in difficoltà, eppure di botte e punizioni ne ho prese per la mia vivacità.
Tornando al lamento della mamma, andrò a dare un'occhiata nel sito del SSN perchè mi sembra esagerato che l'iperattività di un bimbo venga considerata degna di invalidità civile e handicap grave, capisco che i fondi siano sempre più scarsi, forse un buon lavoro di Igiene Mentale ma di gruppo tra: bambino, genitori ed eduatori, utilizzando il farmaco solo come ultima soluzione sarebbe meglio.
Certo che l'educazione dei minori di una volta non esiste proprio più perchè manca già ai propri genitori e la responsabilità è in parte della mia generazione che ci siamo dimostrati troppo teneri nei loro confronti nella speranza di una giovinezza meno travagliata della nostra.
Per quel che riguarda l'abbandono scolastico ce nè molto più ora che in epoche passate con una differenza sostanziale, che prima si abbandonava per aiutare economicamente la famiglia oggi si abbandona per disagio sociale da alcool, droga, menefreghismo e altro e non per necessità.
23 novembre 2011 13:04 - Luisino
Insomma l'ipocrisia in Italia è diventata comune come l'aqcua della sorgente. Sto vedendo nei miei d'intorni diversi bambini (vivaci) iperattivi, quando una volta cera il rispetto cioè passava un'adulto o il padre, mamma ect. e gli parlava al bambino perchè stava sbagliando come comportamento, Lui più o meno come età gli dava ascolto. Oggi e cambiato, sono i bambini che educano i genitori non più loro, perche i genitori hanno scelto la via del più faccile, ma questo solo per il momento. Poi ci lamentiamo quando un domani sono grandi li troviamo come dei cafoni e maleducati per il Mondo.

Viva il futuro
23 novembre 2011 12:34 - SILVY72
Buongiorno, sono la mamma di un bambino di 11 anni con ADHD. Volevo solo dire che NON è vero che è tutta un'invenzione e che chi non ci passa direttamente non si può permettere di esprimere giudizi. Sono 9 anni che a mio figlio, da varie strutture, è stata diagnosticata l'ADHD e non avete idea di quello che io e la mia famiglia abbaimo passato.
Penso che ci vorrebbe un po' più di rispetto per quei bambini e quelle famiglie che si trovano a combattere con certe malattie.
Purtroppo però finchè ci saranno persone capaci di dare giudizi gratuiti solo per parlare, l'integrazione e socializzazione per questi bambini sarà solo un'utopia.

Ah! Dimenticavo! Solo per la cronaca: l'ADHD è "un'invenzione" per la quale viene riconosciuta l'invalidità civile e l'handicap grave.
23 novembre 2011 8:24 - Zanna
l'ADHD non esiste, è una malattia inventata per vendere psicofarmaci! I bambini sono iperattivi (una volta si diceva vivaci) perché sono bambini.
18 novembre 2011 22:06 - operazioneoverlord
www.giulemanidaibambini.org

http://www.antipredazione.org/

fatevi un giro sulla giostra.
18 novembre 2011 13:27 - tsciacca
I bimbi diventano iperattivi spesso perché crescono in un ambiente frenetico. I genitori dovrebbero far sí che, soprattutto nei primi tre anni di vita, il bimbo viva in un ambiente calmo, con ritmi piú adatti a lui e non a quelli degli adulti.
Un consiglio che posso darvi é non fate fare al vostro bimbo due cose per volta: sempre un gioco per volta, uno stimolo per volta, una persona per volta che gli parli, etc.
17 novembre 2011 20:08 - pfui!
@minotauro
Sì, una volta si chiamavano "discoli".
A scuola venivano spesso puniti corporalmente, messi dietro la lavagna o in ginocchio sui chicchi di granturco. Quando andava bene, stavano relegati a sedere in fondo all'aula, emarginati dal resto della classe. Gli altri alunni erano invitati a non frequentare i "discoli". Sistematicamente bocciati, questi poveri ragazzi finivano per abbandonare la scuola precocemente.

Oggi sappiamo che non sono "discoli", ma bambini che soffrono a causa di una malattia curabile. Le cure possono essere anche (ma non necessariamente) di tipo farmacologico, e in un tempo relativamente breve possono consentire al bimbo di recuperare la socialità perduta.

Io ringrazio la comunità scientifica e le "multinazionali del farmaco" per aver elaborato farmaci che migliorano la qualità della vita, anche se devono essere assunti per anni o addirittura per sempre (come, peraltro, l'insulina per i diabetici o i cardiotonici per i cardiopatici).
17 novembre 2011 17:16 - minotauro5801
Una volta se chiamaveno "discoli", mo so diventati iperattivi e bisgna daje li tranquillani,,,,artrimenti a chi li venneno le case farmaceutiche? Forza, cominciate a drogalli da regazzini...
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