Concordo solo in parte ed un po' con tutti.
Giusto il lamento della mamma che combatte da anni con
questo problema, ma l'imbecillità, l'idiozia e la
prevaricazione di "Lucillafiaccola" sono senza fine, mi
domando quando il responsabile del sito applicherà un
filtro al suo delirio e ce la tolga dai piedi una volte per
tutte.
Ma sono anche in parte d'accordo con Zanna, perchè non è,
o, sarebbe la prima volta che le lobby delle case
farmaceutiche spingano all'invenzione di nuove e/o diverse
patologie (vedi le tonnellate di vaccino all'influenza H1N1
prodotte in tutto il mondo con miliardi di vaccinati, vedi
che bei soldini che si sono fatti).
Ma sicuramente il tornare a vechhi metodi educativi che non
hanno mai creato chissà quali disagi sociali, almeno per la
mia esperienza visto che ero tra questi, sono arrivato a 65
anni senza droga, alcool e solo un po' di sigarette in via
di estinzione, con una discreta vita sociale e dedito al
"Volontariato" per gli anziani in difficoltà, eppure di
botte e punizioni ne ho prese per la mia vivacità.
Tornando al lamento della mamma, andrò a dare un'occhiata
nel sito del SSN perchè mi sembra esagerato che
l'iperattività di un bimbo venga considerata degna di
invalidità civile e handicap grave, capisco che i fondi
siano sempre più scarsi, forse un buon lavoro di Igiene
Mentale ma di gruppo tra: bambino, genitori ed eduatori,
utilizzando il farmaco solo come ultima soluzione sarebbe
meglio.
Certo che l'educazione dei minori di una volta non esiste
proprio più perchè manca già ai propri genitori e la
responsabilità è in parte della mia generazione che ci
siamo dimostrati troppo teneri nei loro confronti nella
speranza di una giovinezza meno travagliata della
nostra.
Per quel che riguarda l'abbandono scolastico ce nè molto
più ora che in epoche passate con una differenza
sostanziale, che prima si abbandonava per aiutare
economicamente la famiglia oggi si abbandona per disagio
sociale da alcool, droga, menefreghismo e altro e non per
necessità.
23 novembre 2011 13:04 - Luisino
Insomma l'ipocrisia in Italia è diventata comune come
l'aqcua della sorgente. Sto vedendo nei miei d'intorni
diversi bambini (vivaci) iperattivi, quando una volta cera
il rispetto cioè passava un'adulto o il padre, mamma ect. e
gli parlava al bambino perchè stava sbagliando come
comportamento, Lui più o meno come età gli dava ascolto.
Oggi e cambiato, sono i bambini che educano i genitori non
più loro, perche i genitori hanno scelto la via del più
faccile, ma questo solo per il momento. Poi ci lamentiamo
quando un domani sono grandi li troviamo come dei cafoni e
maleducati per il Mondo.
Viva il futuro
23 novembre 2011 12:34 - SILVY72
Buongiorno, sono la mamma di un bambino di 11 anni con ADHD.
Volevo solo dire che NON è vero che è tutta un'invenzione
e che chi non ci passa direttamente non si può permettere
di esprimere giudizi. Sono 9 anni che a mio figlio, da varie
strutture, è stata diagnosticata l'ADHD e non avete idea di
quello che io e la mia famiglia abbaimo passato.
Penso che ci vorrebbe un po' più di rispetto per quei
bambini e quelle famiglie che si trovano a combattere con
certe malattie.
Purtroppo però finchè ci saranno persone capaci di dare
giudizi gratuiti solo per parlare, l'integrazione e
socializzazione per questi bambini sarà solo un'utopia.
Ah! Dimenticavo! Solo per la cronaca: l'ADHD è
"un'invenzione" per la quale viene riconosciuta
l'invalidità civile e l'handicap grave.
23 novembre 2011 8:24 - Zanna
l'ADHD non esiste, è una malattia inventata per vendere
psicofarmaci! I bambini sono iperattivi (una volta si diceva
vivaci) perché sono bambini.
18 novembre 2011 22:06 - operazioneoverlord
www.giulemanidaibambini.org
http://www.antipredazione.org/
fatevi un giro sulla giostra.
18 novembre 2011 13:27 - tsciacca
I bimbi diventano iperattivi spesso perché crescono in un
ambiente frenetico. I genitori dovrebbero far sí che,
soprattutto nei primi tre anni di vita, il bimbo viva in un
ambiente calmo, con ritmi piú adatti a lui e non a quelli
degli adulti.
Un consiglio che posso darvi é non fate fare al vostro
bimbo due cose per volta: sempre un gioco per volta, uno
stimolo per volta, una persona per volta che gli parli, etc.
17 novembre 2011 20:08 - pfui!
@minotauro
Sì, una volta si chiamavano "discoli".
A scuola venivano spesso puniti corporalmente, messi dietro
la lavagna o in ginocchio sui chicchi di granturco. Quando
andava bene, stavano relegati a sedere in fondo all'aula,
emarginati dal resto della classe. Gli altri alunni erano
invitati a non frequentare i "discoli". Sistematicamente
bocciati, questi poveri ragazzi finivano per abbandonare la
scuola precocemente.
Oggi sappiamo che non sono "discoli", ma bambini che
soffrono a causa di una malattia curabile. Le cure possono
essere anche (ma non necessariamente) di tipo farmacologico,
e in un tempo relativamente breve possono consentire al
bimbo di recuperare la socialità perduta.
Io ringrazio la comunità scientifica e le "multinazionali
del farmaco" per aver elaborato farmaci che migliorano la
qualità della vita, anche se devono essere assunti per anni
o addirittura per sempre (come, peraltro, l'insulina per i
diabetici o i cardiotonici per i cardiopatici).
17 novembre 2011 17:16 - minotauro5801
Una volta se chiamaveno "discoli", mo so diventati
iperattivi e bisgna daje li tranquillani,,,,artrimenti a chi
li venneno le case farmaceutiche? Forza, cominciate a
drogalli da regazzini...