COMMENTI
  (Da 1 a 12 di 12)  
16 gennaio 2011 16:16 - savpg8801
Ecco l'alibi legale.
Finalmente, con un po' di fregnacce scritte e di facili scappatoie, finalmente sapremo nascita,vita,morte,miracoli di ciò cge mangiamo:
Per essere veritiera, però, dovrà essere una sorta di curriculum, di biografia e del necrologio della pecora o del maiale o del formaggino.:
http://it.finance.yahoo.com/notizie/Alimenti-Ddl-Etichette-a dnkxml-1932391569.html?x=0
14 gennaio 2011 9:36 - savpg8801
in sintesi alcuni interventi in un blog:Giornale Locale in Romagna:
-Si spera che nella Carne non ci sia una legge, fra l'altro voluta proprio da coldiretti, come nei lavorati della frutta... un prodotto con il 51% italiano e il 49% straniero, va considerato e marcato come prodotto italiano...
-IPOCRITI!!
l'etichettatura approvata in Italia non serve a niente!!!
Poi non si dice che per i prodotti lavorati il 49% può essere prodotto estero!!!
Poi ricordiamoci che Coldiretti ha fortemente contribuito a smantellare il settore bieticolo-saccarifero e adesso oltre ad importare zucchero dall'estero, il prezzo dello zucchero è alle stelle e c'è mancanza di zucchero a livello mondiale.....grazie Coldiretti!!!!!
-magari fosse così, sarebbe meno peggio.
Le norme vigenti in materia prevedono che un allevatore possa acquistare animali giovani anche all'estero, che sò in germania, e poi allevarli in italia. SE la macellazione di questi animali avviene dopo 6 mesi dall'ingresso in italia....taaaac sono animali italiani e non vi è alcun obbligo di dichiarare che la loro nascita è avvenuta fuori dai ns confini....
Ah....giusto per rincarare la dose...neanche il consorzio di un prodotto prestigioso con la corona si pone problemi, per loro è sufficiente che le bestie vivano in una determinata area....

-Sostengo da anni in diversi forum e anche in altre sedi che l'etichettatura non produce alcun beneficio, salvo l'alibi di tutto l'indotto, della politica e dell'associazionismo per pararsi le terga, quando capita qualcosa.
Miliardi e miliardi di etichette(prodotte per la gioia di chi ci sguazza) non verranno mai lette da nessuno.E, quand'anche da alcuni, che si vogliono tutelare come "attenti-consapevoli-informati" venissero qualche volta sbirciate, ne deriverà la necessità di laurearsi in merceologia, nutrizionistica, organolettica,chimica,fisica,geografia,economia politica specialità decisioni europee, ecc.ecc. La coldiretti, anche stassera in Geo&Geo Rai3 ha fatto asserzioni di fornirsi di derrate DOC e che si spera venga approvata fra poco la legge sulle etichette e le tracciabilità.
Altre complicazioni in nome della legge.
-
-....però se allevato in italia, almeno sai cosa mangiano,.....forse!!!!!

-Ecco, il "forse" è la più probabile risposta, anzi è anche troppo buona e dubbiosa.
Come se volessimo rintracciare, analizzare, ed investigare su tutto ciò che sta dentro un computer, come hanno fatto a fare i chip, i condensatori, i circuiti, le memorie, ecc. anche se c'è scritto un rassicurante "Made in China". Una vera garanzia. Che faremmo, prima di comprarlo il pc lo smontiamo e lo analizziamo? Dopo???
Ecco, smontiamo un pezzo di pancetta e cerchiamo di capire come si è prodotta, da quando e dove è nato il maialino la sua genetica, che robe ha mangiato nel tempo della sua misera vita, che aria ha respirato, che acqua inquinata ha bevuto, a quando è stato messo sugli scaffali a fette- Leggete le etichette signori. Il momento è propizio per denigrare tutti gli stranieri e far aumentare le vendite di chi mette un cartellino:Made in Italy-DOC.

-una domanda, forse anche provocatoria, ma secondo lei quali dovrebbero essere le regole per poter mettere LECITAMENTE un cartellino con scritto made in italy?
-Ecco xxxxxx, non sono certo io il pozzo delle scienze, ma, vista la spinta di associazioni per la "tutela" del consumatore che in parte ha provocato questa strategia salvasedie per i responsabili del comparto alimentare ed anche politico (peraltro anche stati europei non ne sono poi più così convinti), mi trovo anch'io costretto ad eccepire a queste demagogiche, alibistiche, richieste ed imposizioni. Adesso, al momento urgente, ci si trova con il piede sotto la ruota dell'auto e si riesce solo a fare qualche urlo senza capire subito quali possano essere i rimedi. Talchè, se le autorità ed il Legislatore riuscissero a capire l'inutilità di questa manovra ingenua (delle etichette, intendo), potrebbero sopperire con diverse imposizioni.
Per me, sarebbero solo i "veri"controlli capillari, frequentissimi e senza preavviso(ma costano), le pene severissime e seriamente applicate(ma siamo con le carceri piene di drogati ed extracomunitari e non ci sono soldi). La composizione degli alimenti in etichetta(a parte la quasi generale mancata lettura) è anche giusta, ma non deve diventare un Vangelo su cui giurare.Il consumatore non potrà mai collegare tutti i parametri di tracciabilità, finti o veri che siano, che si vogliono ancora introdurre per farlo decidere se acquistare o no determinati prodotti.
Se compro un pezzo di pane, non c'è etichetta che mi possa avvertire se c'è qualche veleno nella farina di una nave che proviene(anche se lo so- che faccio?) da oriente, magari con la raschiatura della stiva di un precedente carico di guano, e tutto il giro di passaggi successivi.
Non si può partire dal concetto: Uomo avvisato, mezzo salvato (non a caso il proverbio dice "mezzo"). Quindi, non basta fare leggi, ma necessita ancora una volta farle drasticamente rispettare; allora esse servono più delle etichette.
Ciononostante, la trafila e la storia delle etichette quali sinonimo di tracciabilità, di composizione organolettica e quindi (si fa per dire) di qualità (nella speranza che per un generico"qualità" si intenda BUONA - ma mai si sente dire), sono state create per opportunismi mirati a deresponsabilizzare spesso operatori disonesti, implicando, di conseguenza, anche i tantissimi onesti e contando sull'ingenuità popolare.
Quindi, come sempre, poche leggi ma pesantissime conseguenze per chi sgarra e poche pacche sulle spalle fra avvocati e imputati e lasciamo perdere dell'altro.
Il cartellino e le sue regole ci sono già, ma sono "legalmente" troppo aggirabili.
Scusate la lungaggine.
13 gennaio 2011 18:20 - renzo1391
A parte il fatto che io mi aspetterei che chi ci governa (e tanti altri che sono al parlamento e costano, anche a me, una valanga di soldi)si desse da fare per controllare ciò che viene importato, specialmente dopo tali notizie

.....inciso........
come la mettiamo con il latte semifresco, conservazione 3-4 settimane, che vendono tutti i discount e che talvolta hanno marchio italiano (vedasi LATTERIE SORESINA) ma che poi se vai a leggere si tratta di latte Austriaco o tedesco

.......fine dell'inciso.......

a parte questo, dicevo, la cosa quasi mi consola, se penso a quegli italiani (cojoni) autolesionisti per i quali l'Italia fa schifo e l'estero è il paese di bengodi.


Forza, daje, ammazza quanto so' onesti 'sti tedeschi!!!!!!!!!!!!!!!
12 gennaio 2011 11:49 - francesco7145
Sarebbe opportuno fornire ai consumatori il nome dell'azienda e quali prodotti vendono, che pregiudicano la salute pubblica e i responsabili dovrebbero essere processati penalmente per i gravi danni che provocano alla comunità.
Inoltre dovremmo diffidare dei prodotti che non riportano l'indicazione esatta dei componenti e la provenienza degli stessi, sarebbe anche ora che i responsabili politici facciano Leggi in questo senso.
12 gennaio 2011 10:30 - massimiliano2319
Non so quanto serva leggere le etichette o consumare solo prodotti nazionali e/o locali, poichè pur essendoci scritti gli ingredienti chi mi dice che quegli ingredienti siano sicuri?? Chissà quante uova alla diossina ci siamo mangiati e ci mangeremo ancora nei panettoni, biscotti ed in tutte le preparazioni che richiedono uova!!!!!!!! Che tristezza, sarebbe meglio non sapere nulla, tanto ieri era la carne, oggi le uova e domani??????
11 gennaio 2011 20:11 - lucillafiaccola1796
anche le verdurine hanno un'anima di dio? ssi no? mejo morti che vegani...! ed allora RIP!
11 gennaio 2011 12:55 - Cepu
Non si tratta di allarmismo, ma di informazione: i produttori e i commercianti devono capire che quando le fanno sporca e sollevano polveroni, la paga tutta la categoria. L'etichettatura e la tracciabilità sono parti fondamentali. Se non vogliamo questa situazione di panico, si facciano rapidamente i nomi delle aziende coinvolte: i consumatori provvederanno in autonomia a dare fiducia e acquisti a chi li merita.
10 gennaio 2011 22:59 - germano8422
Penso che sia il solito motivo per rincarare i prezzi.
10 gennaio 2011 17:57 - savpg8801
Anche le verdurine hanno un'anima....di diossina.
9 gennaio 2011 19:43 - lucillafiaccola1796
Convertiteviiiiii!!!!!

autoproduzione di ortaggi [l'oro] e verdurine su balconi, terrazze o terrazzi condemoniali

non mangiate gli altri animali... che siete cannibali e vi viene il fancro!

non impasticcatevi ché farmaco vuol dire veleno

poi se "mejo morti ke unisti... RIP!

che i lavoratori fiat buttino a calci don marchionn fuori dal bazzo e convertissero le fabbriche in serre... così se magna Noi... non loro!

ah ah ah ah

se.cess.ioniamoci
se.cess.ioniamoci

buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!
8 gennaio 2011 20:19 - savpg8801
Il bravo etichettaro ci scrive anche che c'è il cianuro, i fosfati, la diossina(come se ci fosse solo questa di sostanza tossica),la merda campana, il piombo, il mercurio, il virus mucca-pazza.
Il bravo consumatore, se in Sassonia c'è una produzione inquinata, che fa...esclude tutta la Germania? E con la Francia, l'Olanda, la GranBretagna, ecc. come la mettiamo? Chiudiamo le frontiere? Reistituiamo l'autarchia? Allora quando mettevamo additivi sulla buccia delle arance, tutta l'Italia era un inquinatore di arance? E il vino al metanolo? alcuni produttori su milioni, ebbene sì..baravano. Non si vendeva però più nostro vino ne in Italia ne tampoco all'estero con danni incalcolabili per tutti. E i prosciutti che non venivano più venduti negli USA? Dopo l'allarme aviaria, i produttori di avifauna non vendevano più nulla; ci vollero anni per (forse) il ripristino.
--------------
Andateci piano con questi consigli terroristici.. sì terroristici rovina economia. Rovina aziende anche le più oneste.
Ieri ho comprato salsiccia fresca di suino in un iper di una grossa Catena...non c'è scritto un emerito....cacchio..salvo date, venditore, prezzo e peso. E se anche ci fosse stato scritto qualcosa, con quali competenze territoriali, organolettiche, di trafila, di confezionamento, cioè un foglietto "bugiardino" al mio servizio, solo per portare indietro all'Iper i due kg di salciccia, vantando che ho il sospetto che provenga in qualche modo dalla Germany...????
E l'ovetto con lo stampino che chiunque può mettere. Basta un timbrino da due euro di gomma e un tamponcino.
Non sono certo i milioni di consumatori che possono scoprire ed analizzare le centinaia di migliaia di derrate commercializzate.
Con 'sta storia delle etichette, sanatoria di tutti i mali, fate diventare paranoico e terrorizzate il consumatore, anzichè favorire il potenziamento dei controlli A MONTE.
La sicurezza non la dà un fogliettino appiccicato, ma una serietà produttiva e di controllo, nonchè altamente repressiva, fatta da enti qualificati.
8 gennaio 2011 19:10 - lucillafiaccola1796
cvanto sono cattivi cvesti tedeschi... secondi solo ai cinesi!
  COMMENTI
  (Da 1 a 12 di 12)