Ecco l'alibi legale.
Finalmente, con un po' di fregnacce scritte e di facili
scappatoie, finalmente sapremo nascita,vita,morte,miracoli
di ciò cge mangiamo:
Per essere veritiera, però, dovrà essere una sorta di
curriculum, di biografia e del necrologio della pecora o del
maiale o del formaggino.:
http://it.finance.yahoo.com/notizie/Alimenti-Ddl-Etichette-a
dnkxml-1932391569.html?x=0
14 gennaio 2011 9:36 - savpg8801
in sintesi alcuni interventi in un blog:Giornale Locale in
Romagna:
-Si spera che nella Carne non ci sia una legge, fra l'altro
voluta proprio da coldiretti, come nei lavorati della
frutta... un prodotto con il 51% italiano e il 49%
straniero, va considerato e marcato come prodotto
italiano...
-IPOCRITI!!
l'etichettatura approvata in Italia non serve a niente!!!
Poi non si dice che per i prodotti lavorati il 49% può
essere prodotto estero!!!
Poi ricordiamoci che Coldiretti ha fortemente contribuito a
smantellare il settore bieticolo-saccarifero e adesso oltre
ad importare zucchero dall'estero, il prezzo dello zucchero
è alle stelle e c'è mancanza di zucchero a livello
mondiale.....grazie Coldiretti!!!!!
-magari fosse così, sarebbe meno peggio.
Le norme vigenti in materia prevedono che un allevatore
possa acquistare animali giovani anche all'estero, che sò
in germania, e poi allevarli in italia. SE la macellazione
di questi animali avviene dopo 6 mesi dall'ingresso in
italia....taaaac sono animali italiani e non vi è alcun
obbligo di dichiarare che la loro nascita è avvenuta fuori
dai ns confini....
Ah....giusto per rincarare la dose...neanche il consorzio di
un prodotto prestigioso con la corona si pone problemi, per
loro è sufficiente che le bestie vivano in una determinata
area....
-Sostengo da anni in diversi forum e anche in altre sedi che
l'etichettatura non produce alcun beneficio, salvo l'alibi
di tutto l'indotto, della politica e dell'associazionismo
per pararsi le terga, quando capita qualcosa.
Miliardi e miliardi di etichette(prodotte per la gioia di
chi ci sguazza) non verranno mai lette da nessuno.E,
quand'anche da alcuni, che si vogliono tutelare come
"attenti-consapevoli-informati" venissero qualche volta
sbirciate, ne deriverà la necessità di laurearsi in
merceologia, nutrizionistica,
organolettica,chimica,fisica,geografia,economia politica
specialità decisioni europee, ecc.ecc. La coldiretti, anche
stassera in Geo&Geo Rai3 ha fatto asserzioni di fornirsi di
derrate DOC e che si spera venga approvata fra poco la legge
sulle etichette e le tracciabilità.
Altre complicazioni in nome della legge.
-
-....però se allevato in italia, almeno sai cosa
mangiano,.....forse!!!!!
-Ecco, il "forse" è la più probabile risposta, anzi è
anche troppo buona e dubbiosa.
Come se volessimo rintracciare, analizzare, ed investigare
su tutto ciò che sta dentro un computer, come hanno fatto a
fare i chip, i condensatori, i circuiti, le memorie, ecc.
anche se c'è scritto un rassicurante "Made in China". Una
vera garanzia. Che faremmo, prima di comprarlo il pc lo
smontiamo e lo analizziamo? Dopo???
Ecco, smontiamo un pezzo di pancetta e cerchiamo di capire
come si è prodotta, da quando e dove è nato il maialino la
sua genetica, che robe ha mangiato nel tempo della sua
misera vita, che aria ha respirato, che acqua inquinata ha
bevuto, a quando è stato messo sugli scaffali a fette-
Leggete le etichette signori. Il momento è propizio per
denigrare tutti gli stranieri e far aumentare le vendite di
chi mette un cartellino:Made in Italy-DOC.
-una domanda, forse anche provocatoria, ma secondo lei quali
dovrebbero essere le regole per poter mettere LECITAMENTE un
cartellino con scritto made in italy?
-Ecco xxxxxx, non sono certo io il pozzo delle scienze, ma,
vista la spinta di associazioni per la "tutela" del
consumatore che in parte ha provocato questa strategia
salvasedie per i responsabili del comparto alimentare ed
anche politico (peraltro anche stati europei non ne sono poi
più così convinti), mi trovo anch'io costretto ad eccepire
a queste demagogiche, alibistiche, richieste ed imposizioni.
Adesso, al momento urgente, ci si trova con il piede sotto
la ruota dell'auto e si riesce solo a fare qualche urlo
senza capire subito quali possano essere i rimedi. Talchè,
se le autorità ed il Legislatore riuscissero a capire
l'inutilità di questa manovra ingenua (delle etichette,
intendo), potrebbero sopperire con diverse imposizioni.
Per me, sarebbero solo i "veri"controlli capillari,
frequentissimi e senza preavviso(ma costano), le pene
severissime e seriamente applicate(ma siamo con le carceri
piene di drogati ed extracomunitari e non ci sono soldi). La
composizione degli alimenti in etichetta(a parte la quasi
generale mancata lettura) è anche giusta, ma non deve
diventare un Vangelo su cui giurare.Il consumatore non
potrà mai collegare tutti i parametri di tracciabilità,
finti o veri che siano, che si vogliono ancora introdurre
per farlo decidere se acquistare o no determinati prodotti.
Se compro un pezzo di pane, non c'è etichetta che mi possa
avvertire se c'è qualche veleno nella farina di una nave
che proviene(anche se lo so- che faccio?) da oriente, magari
con la raschiatura della stiva di un precedente carico di
guano, e tutto il giro di passaggi successivi.
Non si può partire dal concetto: Uomo avvisato, mezzo
salvato (non a caso il proverbio dice "mezzo"). Quindi, non
basta fare leggi, ma necessita ancora una volta farle
drasticamente rispettare; allora esse servono più delle
etichette.
Ciononostante, la trafila e la storia delle etichette quali
sinonimo di tracciabilità, di composizione organolettica e
quindi (si fa per dire) di qualità (nella speranza che per
un generico"qualità" si intenda BUONA - ma mai si sente
dire), sono state create per opportunismi mirati a
deresponsabilizzare spesso operatori disonesti, implicando,
di conseguenza, anche i tantissimi onesti e contando
sull'ingenuità popolare.
Quindi, come sempre, poche leggi ma pesantissime conseguenze
per chi sgarra e poche pacche sulle spalle fra avvocati e
imputati e lasciamo perdere dell'altro.
Il cartellino e le sue regole ci sono già, ma sono
"legalmente" troppo aggirabili.
Scusate la lungaggine.
13 gennaio 2011 18:20 - renzo1391
A parte il fatto che io mi aspetterei che chi ci governa (e
tanti altri che sono al parlamento e costano, anche a me,
una valanga di soldi)si desse da fare per controllare ciò
che viene importato, specialmente dopo tali notizie
.....inciso........
come la mettiamo con il latte semifresco, conservazione 3-4
settimane, che vendono tutti i discount e che talvolta hanno
marchio italiano (vedasi LATTERIE SORESINA) ma che poi se
vai a leggere si tratta di latte Austriaco o tedesco
.......fine dell'inciso.......
a parte questo, dicevo, la cosa quasi mi consola, se penso a
quegli italiani (cojoni) autolesionisti per i quali l'Italia
fa schifo e l'estero è il paese di bengodi.
Forza, daje, ammazza quanto so' onesti 'sti
tedeschi!!!!!!!!!!!!!!!
12 gennaio 2011 11:49 - francesco7145
Sarebbe opportuno fornire ai consumatori il nome
dell'azienda e quali prodotti vendono, che pregiudicano la
salute pubblica e i responsabili dovrebbero essere
processati penalmente per i gravi danni che provocano alla
comunità.
Inoltre dovremmo diffidare dei prodotti che non riportano
l'indicazione esatta dei componenti e la provenienza degli
stessi, sarebbe anche ora che i responsabili politici
facciano Leggi in questo senso.
12 gennaio 2011 10:30 - massimiliano2319
Non so quanto serva leggere le etichette o consumare solo
prodotti nazionali e/o locali, poichè pur essendoci scritti
gli ingredienti chi mi dice che quegli ingredienti siano
sicuri?? Chissà quante uova alla diossina ci siamo mangiati
e ci mangeremo ancora nei panettoni, biscotti ed in tutte le
preparazioni che richiedono uova!!!!!!!! Che tristezza,
sarebbe meglio non sapere nulla, tanto ieri era la carne,
oggi le uova e domani??????
11 gennaio 2011 20:11 - lucillafiaccola1796
anche le verdurine hanno un'anima di dio? ssi no? mejo
morti che vegani...! ed allora RIP!
11 gennaio 2011 12:55 - Cepu
Non si tratta di allarmismo, ma di informazione: i
produttori e i commercianti devono capire che quando le
fanno sporca e sollevano polveroni, la paga tutta la
categoria. L'etichettatura e la tracciabilità sono parti
fondamentali. Se non vogliamo questa situazione di panico,
si facciano rapidamente i nomi delle aziende coinvolte: i
consumatori provvederanno in autonomia a dare fiducia e
acquisti a chi li merita.
10 gennaio 2011 22:59 - germano8422
Penso che sia il solito motivo per rincarare i prezzi.
10 gennaio 2011 17:57 - savpg8801
Anche le verdurine hanno un'anima....di diossina.
9 gennaio 2011 19:43 - lucillafiaccola1796
Convertiteviiiiii!!!!!
autoproduzione di ortaggi [l'oro] e verdurine su balconi,
terrazze o terrazzi condemoniali
non mangiate gli altri animali... che siete cannibali e vi
viene il fancro!
non impasticcatevi ché farmaco vuol dire veleno
poi se "mejo morti ke unisti... RIP!
che i lavoratori fiat buttino a calci don marchionn fuori
dal bazzo e convertissero le fabbriche in serre... così se
magna Noi... non loro!
ah ah ah ah
se.cess.ioniamoci
se.cess.ioniamoci
buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!
8 gennaio 2011 20:19 - savpg8801
Il bravo etichettaro ci scrive anche che c'è il cianuro, i
fosfati, la diossina(come se ci fosse solo questa di
sostanza tossica),la merda campana, il piombo, il mercurio,
il virus mucca-pazza.
Il bravo consumatore, se in Sassonia c'è una produzione
inquinata, che fa...esclude tutta la Germania? E con la
Francia, l'Olanda, la GranBretagna, ecc. come la mettiamo?
Chiudiamo le frontiere? Reistituiamo l'autarchia? Allora
quando mettevamo additivi sulla buccia delle arance, tutta
l'Italia era un inquinatore di arance? E il vino al
metanolo? alcuni produttori su milioni, ebbene
sì..baravano. Non si vendeva però più nostro vino ne in
Italia ne tampoco all'estero con danni incalcolabili per
tutti. E i prosciutti che non venivano più venduti negli
USA? Dopo l'allarme aviaria, i produttori di avifauna non
vendevano più nulla; ci vollero anni per (forse) il
ripristino.
--------------
Andateci piano con questi consigli terroristici.. sì
terroristici rovina economia. Rovina aziende anche le più
oneste.
Ieri ho comprato salsiccia fresca di suino in un iper di una
grossa Catena...non c'è scritto un
emerito....cacchio..salvo date, venditore, prezzo e peso. E
se anche ci fosse stato scritto qualcosa, con quali
competenze territoriali, organolettiche, di trafila, di
confezionamento, cioè un foglietto "bugiardino" al mio
servizio, solo per portare indietro all'Iper i due kg di
salciccia, vantando che ho il sospetto che provenga in
qualche modo dalla Germany...????
E l'ovetto con lo stampino che chiunque può mettere. Basta
un timbrino da due euro di gomma e un tamponcino.
Non sono certo i milioni di consumatori che possono scoprire
ed analizzare le centinaia di migliaia di derrate
commercializzate.
Con 'sta storia delle etichette, sanatoria di tutti i mali,
fate diventare paranoico e terrorizzate il consumatore,
anzichè favorire il potenziamento dei controlli A MONTE.
La sicurezza non la dà un fogliettino appiccicato, ma una
serietà produttiva e di controllo, nonchè altamente
repressiva, fatta da enti qualificati.
8 gennaio 2011 19:10 - lucillafiaccola1796
cvanto sono cattivi cvesti tedeschi... secondi solo ai
cinesi!