Quello che dice Zaia, noto politico tecnicamente
incompetente in materia per non averla mai nè studiata a
scuola nè approfondita in seguito, ed anche se avesse
tentato di approfondirla non ne avrebbe cavato un ragno dal
buco per mancanza di basi scolastiche, non può fare testo
per nessuno.
Anche perchè, come si diceva sopra, si tratta di un
problema commerciale tecnico e qualitativo, mentre Zaia è
un politico e quindi sappiamo cosa ciò significhi per
quanto riguarda conoscenze tecniche e commerciali, opinioni
tecnico-scientifiche, e verità di parola e di pensiero
nelle dichiarazioni pubbliche.
5 febbraio 2010 17:56 - Salatino Vito Enzo
OGM
La premessa di questo comunicato appare giusta, perchè non
c'è alcun motivo di alcun genere, tanto meno sanitario e/o
etico, per escludere dalla coltivazione vegetali OGM, quando
adeguatamente testati e garantiti (come si fa per es. con i
medicinali) dagli organismi di controllo europei preposti, e
quando utili e vantaggiosi per l'uomo e le comunità.
Appaiono invece sbagliate le conclusioni, quando l'autore si
pone amleticamente il problema di capire se sono convenienti
o meno queste coltivazioni OGM, a fronte e/o a paragone di
colture ibridizzate tradizionalmente o cosidette biologiche
(a prescindere dal fatto che, volendo, anche gli OGM possono
essere coltivati con "agricoltura biologica", cioè senza
prodotti chimici esterni di alcun genere).
E sono anche ambigue e contraddittorie le conclusioni,
perchè addirittura contraddicono in termini le premesse,
dove si dice che è un problema di opportunità e
convenienza economica e qualitativa.
Concludere che però, forse, ma, chissà, vedremo, dipende
dal fatto che in Italia c'è poco spazio per le colture (sic
!) e che quindi sono, forse, più opportuine le nicchie (sic
!), appare ridicolo.
Ma vogliamo lasciare le giuste decisioni in merito a cosa e
dove coltivare ed il da farsi a chi fa questo mestiere e che
se ne intende, perchè con buone probabilità userà il
cervello per ragionare ?