«Se poi vogliamo sfiorare il tema scientifico,
completamente ignorato dagli estensori del “manifesto”,
basti notare che la fecondazione dell’ovulo è un processo
che dura alcune ore e che può iniziare, talvolta, poco dopo
il rapporto sessuale o, più spesso, nel periodo da uno a
cinque giorni dopo il rapporto sessuale. Quindi, prima si
assume la CE più alta è la probabilità che la
fecondazione non sia proprio avvenuta e non avvenga per
l'azione del farmaco.»
Come questo potrebbe
cambiare le cose? Supponendo che l'OdC sia possibile il
fatto che "statisticamente" è improbabile che,
prescrivendola presto, la fecondazione sia avvenuta non
esclude il possibile verificarsi dell'evento.
19 maggio 2009 0:00 - Ipsilon
A proposito, che io sappia la spirale potrebbe avere effetti
di impedimento dell'impianto, in alta probabilità, se
usata come contraccezione di emergenza. Infatti il suo
effetto primario è quello di spermicida (se non usata dopo
un rapporto non protetto).
5 luglio 2008 0:00 - Harakiri
Eccoci alla solita sceneggiata.
A osservazioni
precise i soliti rigorosi dell'etica, grandi tutori dei
valori bla bla bla bla bla cosa fanno? si esibiscono in
cretinissime battute da dementi ignoranti.
Vergognatevi. Come potete pensare di essere presi sul
serio e di essere credibili quando esprimete le vostre
valutazioni se non accettate mai il confronto e non
rispondete mai alle osservazioni presentate.
In
quella lettera dei 150 medici non c'è una sola
affermazione scientifica. In compenso ci sono un po' di
stronzate mistificatorie per i boccaloni del far west.
Mi spieghi gran sapientone della sega cerebrale di Tex
a cosa non dovremmo permetterci di rispondere? Dove
sono le notevoli e pregevoli osservazioni scientifiche con
le quali noi poveri plurilaureati non potremmo confrontarci?
Forse tu Tex\Kit sei così ignorante che ti basta che
uno si firmi medico per fartela addosso, ma che cazzo ne sai
dei miei titoli accedemici? Se sei capace di
riflettere, prova a farlo.
Tu sei tutto pisciato
perchè 150 medici hanno scritto un po' di stronzate che
hanno valore esclusivamente di difesa corporativa: leggi, se
sei capace insieme al tuo compagnuccio Kit quella lettera:
è tutto un continuo riferimento al codice deontologico. Da
quando questo prevale sulle leggi? Cosa c'è di
scientifico in quella lettera? C'è solo il risentimento
verso il presidente dell'ordine dei medici per non aver
preso le difese di un medico che, audite audite, non deve
essere toccato perché ha agito nell'ambito del codice
deontologico. Questi medici non hanno neanche
l'onestà di riconoscere che quel medico ha agito
esclusivamente in base alle proprie convinzione etiche e non
secondo scienza e coscienza come vorrebbero far credere in
quella ridicola lettera.
La sentenza citata da
Sergio è facilmente reperibile anche su internet (ecco uno
dei tanti link
http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idCat=42
&idArt=740).
E' assurdo che a distanza di 7
anni da una sentenza chiara e limpida si continuino a
riproporre le stesse tematiche insulse e ipocrite: per quale
cazzo di ragione si solleva un putiferio per la pillola del
giorno dopo, si pretende di considerarla abortiva e in
violazione della 194/1978 e non si sollevano le stesse
obiezioni per la spirale?
Argomentate e
rispondete alle osservazioni puntuali e precise sollevate
invece di trincerarvi in un infantile sarcasmo da
dementi.
Nessuno ha poi affermato che quei medici
abbiano comprato i loro titoli, queste sono vostre stupide
illazioni per mandare in vacca sempre ogni ragionamento
perché non ve ne frega un cazzo dei valori, di quelli che
fingete di sostenere e di qualsiasi altro: chi si comporta
come voi è un quaquaraquà.
5 luglio 2008 0:00 - Sergio
Vedo che dopo carson il trio con tex e kit è proprio al
completo.
La trinità si è formata, la capacità
di confronto e di replicare ai rilievi posti rimane sempre
pari allo zero indipendentemente dall'elemento della
triade che interviene. Mentre elevatissima è la
capacità ipocrita di mistificare con argomenti falsi e
stravolgimenti di quanto affermato dagli altri.
Complimenti e vorreste dare lezioni di etica?
4 luglio 2008 0:00 - aaa
150 medici...scusate, ma quanto sono in percentuale 150
rispetto alla totalitá dei medici? magari non se la
sono comprata, ma non é che invece tutti gli altri medici
siano dei cretini...
4 luglio 2008 0:00 - alfonso scala lombardo
Con il Governo finto codino, ma pur sempre codino, che ci
ritroviamo,sarà difficile, ma almeno in prospettiva... il
tentativo andrebbe fatto. La L. 94 è
nell'Ordinamento giuridico nazionale, pertanto la legge
va, nella sua interezza, applicata; l'obiezione di
coscienza, bando a ogni ipotesi sulle reali convinzioni, è
prevista e va rispettata, in assoluto; i diritti
quesiti, non opponibili e mai disattesi, esauditi.
Propongo, pertanto, che cliniche private convenzionate e
ospedali che non ritengono, per i motivi ventilati, di
poter rispettare le norme vigenti riguardanti
l'interruzione volontaria anticipata della gravidanza,
siano esclusi dal S.S.N. almeno riguardo ai servizi di
ginecologia/ostetricia, che verrebbero offerti a
pagamento. Nel contempo tutti gli altri istituti
dovrebbero essere formalmente e materialmente impegnati e
obbligati al rispetto pieno della L. 194. Suppongo si possa
così risolvere legittimamente e moralmente ogni problema,
in tempi ragionevoli.
4 luglio 2008 0:00 - tex
sergio come ho fatto a innamorarmi pazzamente di quel
manifesto? grazie per avermi aperto gli occhi sulla
questione, non mi spiego però chi gliel'ha fatto fare a
quei 150 dilettanti allo sbaraglio (rispetto a te
ovviamente...) di esporsi in una regione super rossa contro
un direttore sanitario comunista e un assessore alla sanità
regionale ds??? oltre che super incompetenti in materia
(sempre rispetto a te) sono stati anche dei pazzi furiosi
che verranno segati in tutte le sedi!
4 luglio 2008 0:00 - kit
sergio anch'io mi associo ai complimenti per la tua
lucidità ed onestà intellettuale. quei 150 medici la
laurea se la saranno comprata, idem quei professoroni di
medicina che rappresentano la casta dei baroni e difendono
solo la loro supercorporazione blindata! tu sei il solo e
l'unico in grado di esprimere professionalità e portare
adeguate motivazioni scientifiche senza pregiudiziali
ideologiche! scriviamo insieme un contro-manifesto che poggi
su solide basi scientifiche a firma sergio/kit vedrai che
successone!!!!
4 luglio 2008 0:00 - Harakiri
Sergio, condivido totalmente il tuo intervento.
Lucido e appassionato come sempre.
4 luglio 2008 0:00 - Sergio
Caro Tex, conosco molto bene la vicenda giudiziaria alla
quale alludi e non ci trovo in essa nulla di inquietante o
scandaloso.
Riguardo a quanto da te riportato, il
“manifesto” come lo definisci, ho espresso dei
rilievi precisi ai quali rispondi con affermazioni
categoriche, ma senza il supporto di argomentazioni a
sostegno, così da rendere le tue affermazioni evanescenti e
gratuite (ma non mi soffermerò su questo ultimo punto
perché ritengo che quanto affermato da qualcuno va valutato
per quel che esprime e non in base ai “titoli”
accademici o professionali esibiti da chi si esprime).
Gli autori del “manifesto” affermano di
agire secondo scienza e coscienza, ma si appellano al Codice
Deontologico che non impone di seguire l’una e
l’altra ma semplicemente l’una o l’altra.
Così, un medico può agire, per il codice deontologico, in
base alla propria coscienza o al proprio convincimento
clinico.
Il codice deontologico è
giuridicamente di rango inferiore alle leggi; e le leggi
autorizzano la CE (contraccezione di emergenza). Ciò non
significa che un medico sia obbligato a prescriverla a
semplice richiesta, ma il rifiuto di prescriverla deve
trovare in ragioni cliniche oggettive la motivazione. Se un
medico decide, prescindendo dal soggetto e da condizioni
specifiche, di non prescrivere MAI la CE compie una scelta
basata esclusivamente su personali scelte etiche, ponendosi
così fuori e oltre le regole che governano il servizio
sanitario. E’ ovvio, in tal caso, che ne subisca le
conseguenze legali, anche se potrà strillare in cerca di
solidarietà corporativa perché si è mosso
all’interno delle previsioni del codice deontologico.
Con buona pace dei tuoi 150 medici e seguito di
docenti, il codice deontologico non può prevalere sulla
legge.
Nel “manifesto” che tu hai
riportato non trovo argomentazioni scientifiche degne di
attenzione: sono completamente assenti tali argomentazione,
inutile quindi il tuo riferimento alle conoscenze mediche
che da tale “manifesto” proprio non emergono
(anzi emergono forzature espressive, per non dire falsità).
Quanto scritto in tale “manifesto” può
soddisfare chi muove da pregiudizi ideologici e\o etici o è
sospinto da interessi corporativi, ma certamente non suscita
alcun interesse in chi si pone di fronte a una qualsiasi
questione con spirito riflessivo e critico senza posizioni
aprioristicamente definite o interessi di casta da
difendere. Tanto più se poi ci si lagna di supposte
“campagne mediatiche” proponendo argomenti di
dubbio gusto e contrari a ogni risultanza medica e
scientifica (estirpare il concepito, urgenza intesa come
pericolo di vita…).
Tanto per
evidenziare meglio una delle castronerie contenute nel tuo
amato “manifesto”, ricordo che la sentenza del
TAR del Lazio n. 8465/2001 sul punto dell’emergenza si
è espressa con chiarezza. I ricorrenti contestavano che
l'uso del prodotto, qualificato come farmaco di
"emergenza", potesse essere esteso ai casi di
volontarietà o, quantomeno, consapevole assunzione del
rischio cui la specialità medicinale tende a porre rimedio,
sussistendo contraddizione fra la nozione di
"emergenza" e la prevedibilità
dell'evento. I giudici respinsero questa tesi
affermando che (cito testualmente): “la nozione di
"emergenza" che costituisce presupposto per la
somministrazione del "NORLEVO" va considerata in
senso strettamente oggettivo - e cioè come evento critico,
suscettibile di introdurre la possibilità di una gravidanza
non desiderata, cui si intende porre rimedio con carattere
di immediatezza - indipendentemente dal grado di
volontarietà o colpa dell'interessato nel determinarlo;
ciò in base ad un criterio che è comune alla
somministrazione di ogni presidio terapeutico, che ha luogo
in base al dato obiettivo della condizione fisiologica
dell'individuo prescindendo da ogni valutazione circa il
concorso psichico dello stesso nel determinarne le
cause”.
La tesi dei ricorrenti e dei
firmatari del “manifesto” è dunque priva di
pregio giuridico, professionale e pratico. Le
indicazioni d’uso del farmaco precisano che va assunto
in casi particolari come per esempio la rottura del
preservativo, il fallimento del coito interrotto… e
quindi circostanze in cui la volontà della donna era di
evitare una gravidanza. La prevedibilità dell’evento,
anche per diritto consolidato, nulla toglie alla
qualificazione di emergenza. Si pensi al comportamento
imprudente di chi provoca un incendio armeggiando
maldestramente con prodotti infiammabili: poiché
l’evento incendio era prevedibile non c’è più
emergenza? Se corro come un pazzo e finisco in un fosso, i
soccorsi possono prendersela con calma perché
l’evento disastroso era prevedibile e quindi non
c’è emergenza? Suvvia, un po’di serietà!
Se poi vogliamo sfiorare il tema scientifico,
completamente ignorato dagli estensori del
“manifesto”, basti notare che la fecondazione
dell’ovulo è un processo che dura alcune ore e che
può iniziare, talvolta, poco dopo il rapporto sessuale o,
più spesso, nel periodo da uno a cinque giorni dopo il
rapporto sessuale. Quindi, prima si assume la CE più alta
è la probabilità che la fecondazione non sia proprio
avvenuta e non avvenga per l'azione del farmaco.
In definitiva, quel che rimane di questo
“misero” manifesto è solo una volontà di
difesa corporativa che nulla ha a che vedere con la scienza
e la professione medica. In questa ricerca di difesa
corporativa va letto il continuo richiamo al codice
deontologico, ignorando le leggi, l’interesse del
soggetto che al medico si rivolge perché la legge così
impone (in Italia ci vuole la ricetta per la CE) e
producendo affermazioni di cattivo gusto, ma evidentemente
ritenute funzionali per ottenere un ben determinato facile e
scontato consenso entusiasta in certi ambienti.
Aggiungo, che nutro qualche dubbio sulla onestà
intellettuale di chi tanto si affanna a contrastare la CE
sulla base esclusivamente di una possibilità teorica priva
della benché minima risultanza scientifica. Non si
comprende, infatti, come mai tanta ostilità nei confronti
della CE non si manifesti anche nei confronti dei
dispositivi intrauterini che, come hanno notato i giudici
della già citata sentenza, con certezza hanno la funzione
di impedire l’impianto dell’ovulo.
3 luglio 2008 0:00 - tex
x sergio,
quel manifesto non l'ha scritto un
manipolo di medici frustrati in cerca di visibilità bensì
150 medici + qualche decina di professori universitari che
forse ne sanno qualcosina in più di te in merito a
deontologia e correttezza professionale, per non parlare
dell'aspetto medico-scientifico che riguarda il
concepimento. ovviamente non conosci i fatti altrimenti
sapresti che c'è stato una denuncia alla magistratura
con strascichi vari, altro che campagne mediatiche!
3 luglio 2008 0:00 - Sergio
X Tex (ma non solo x lui)
Se si legge con
attenzione la lettera che Tex ci propone ci rendiamo conto
di almeno due passaggi che meritano attenzione.
1) Tex fa riferimento a "scienza e coscienza" come
guide del lavoro del medico. E a "scienza e
coscienza" fanno riferiemnto i medici scriventi.
Se leggiamo il passo della lettera laddove si cita il Codice
di Deontologia non può sfuggire che lo stesso fa
riferimento a "prestazioni che contrastino con la sua
coscienza o con il suo convincimento clinico".
Quindi, il medico è libero di far prevalere la coscienza
sul convincimento clinico, di utilizzare entrambi i
riferimenti o solo uno di essi. Questa è cosa profondamente
diversa dall'agire in "scienza e coscienza"
potendosi ridurre all'agire in "scienza o
coscienza": una vocale cambia integralmente
l'approccio.
2) In altro passo della lettera
gli scriventi sostengono "Forse il dott. Figlini reputa
malattia urgente, che espone le donne al pericolo di vita,
il concepimento, e morbo da estirpare con urgenza il
concepito..." E' del tutto arbitrario
considerare l'urgenza e la salute solo in riferimento al
pericolo di vita o l'urgenza solo in relazione alla
malattia (alla quale non può essere ricondotta ovviamente
il concepimento). Sul punto basterebbe rifarsi alla sentenza
del TAR del Lazio n. 8465/2001. Ma, aggiungo, in base a
quale scienza tali medici sostengono che al momento
dell'assunzione della "pillola del giorno
dopo" esista un concepito? Esiste solo la
possibilità non desiderata che un ovulo sia fertilizzato,
ma nulla sappiamo se ciò avverrà o sia già avvenuto e nel
caso sia avvenuta la fertilizzazione in ogni caso non
possiamo fare riferimento ad estirpazioni di concepiti
perché la pillola del giorno dopo non estirpa proprio nulla
e non sappiamo neanche se può essere responsabile del
mancato impianto dell'ovilo fecondato, essendo questa
solo una possibilità teorica e non un effetto
scientificamente provato.
I medici scriventi
avranno molti motivi di insoddisfazione, non lo metto in
dubbio, ma non si lagnino delle campagne mediatiche che, a
loro dire, vorrebbero, con minacce, obbligare i medici a
chissà quali comportamenti se si esibiscono con tali
scritti inconsistenti sul piano scientifico, professionale e
intellettuale.
2 luglio 2008 0:00 - tex
di 'posteri' ce ne saranno sempre meno se continua
questo trend di crescita esponenziale di ricorso al
norlevo...che non vada trattato come un semplice
contraccettivo ora lo dicono anche gli assessori regionali
alla sanità, finchè sarà trattato alla stregua di
qualsiasi aspirina continueremo a vedere schiere di
quindicenni in coda per farsi dare la pillola dalla guardia
medica, mi fa molta tristezza.
2 luglio 2008 0:00 - sinca
Ciao a tutti. ho assunto il Norlevo il 3 maggio scorso,
per la prima volta in vita mia. La settimana scorsa ho
fatto delle analisi del sangue: aumento di transamenasi,
ovvero valori alterati nel fegato. Mi verrebbe da
pensare ad un effetto della pillola, ma è anche vero che
(faccio il MEA CULPA) erano più di due anni che non mi
sottoponevo a controlli, pertanto il progestinico può
essere solo una delle opzioni dei valori alterati (anche se
non di MOLTISSIMO). Stamane ho fatto un altro prelievo
del sangue per capire cos'abbia provocato l'aumento
dei miei valori e nel pomeriggio ho fatto un'ecografia,
dalla quale è emerso un fegato nella norma e senza
calcoli. Le opzioni ancora in gioco, che conoscerò al
ritiro del referto delle analisi del sangue, sono
l'epatite (non bevo e non stramangio, ma qualche mese fa
ho mangiato sushi ), la mononucleosi (nel luogo in cui
lavoro c'è stato un caso di mononucleosi) o
l'effetto del Norlevo. Ai posteri l'ardua
sentenza....
27 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Fare obiezione ad anticoncezionale é comunque illegale.
26 maggio 2008 0:00 - tex
la lettera oltre a essere 'bella' è sottoscritta
anche da molti NON OBBIETTORI proprio per rivendicare la
propria libertà che non è 'rifiutarsi a priori' ma
è fare il proprio lavoro in scienza e coscienza...
26 maggio 2008 0:00 - Lavinia
bella, la lettera: il problema é che un medico, vista una
determinata cartella clinica puó decidere che un
determinato farmacoo non puó essere adatto ad un
determinato paziente con dei determinati problemi.
Rifiutarsi a priori, per un contraccettivo, é vietato dalla
legge. E comunque la soluzione c'é, basterebbe
emanare una legge che obbligasse ogni ospedale ad avere
sempre un medico non obiettore. Di modo che chi vuole fare
obiezione, la faccia, ma le donne non possono girare nel
cuore della notte ORE e ORE per trovare il farmaco di cui
hanno bisogno. Anche perché poi a cosa si arriverá?
al fatto che faranno obiezione anche alla normale pillola
anticoncezionale, alla spirale, ai preservativi, perché
pregiudicano il concepimento? non siamo piú nel
medioevo, via!
26 maggio 2008 0:00 - tex
DOCUMENTO FIRMATO DA 150 MEDICI E PROFESSORI
DELL'UNIVERSITA' DI PISA (OBBIETTORI E NON)
Al Direttore A tutti i colleghi Al
Direttore Sanitario dell ’USL 5 Pisa , Dott. Damone,
Alla segreteria dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli
Odontoiatri di Pisa, Al presidente dell’Ordine dei
Medici Dott. Figlini.
Egregio
direttore, Scriviamo sui fatti relativi al rifiuto di
prescrizione della cd ‘pillola del giorno dopo’ nei
giorni scorsi,da parte di colleghi di guardia Medica di Pisa
e all’ignobile quanto umiliante, campagna intimidatoria
verso di essi ,campagna amministrata dal direttore Sanitario
usl 5 Damone, scortata dalla persona del Presidente
dell’Ordine dei Medici Figlini, e vigilata
dall’assessore alla Sanità E.Rossi. Non scriviamo,si
badi,sulla libertà delle donne di accedere ai presidi,e
alle strutture tutte,che la legge loro fornisce,e che la
legge,per mezzo di un’amministrazione solerte dovrebbe
garantire, né sul merito della liceità che altri colleghi
possano prescrivere codesto farmaco in intoccabile libertà
. Scriviamo sulla nostra libertà di medici.
Perché sul fatto che entro tale libertà di azione, di
colleghi e mia ,si infiltri una qualsiasi autorità locale,a
guisa d’imposizione , come medici e perciò come figure di
riferimento pubbliche,noi non indulgeremo mai. E’una
libertà sancita dall’Ordine,dal Codice Deontologico,dalla
Legge.Da duemilaquattrocento anni,da Ippocrate. Forse
l’assessore Rossi vuole imporre allora al medico, di
assecondare la volontà della paziente,dando a lei la
responsabilità di una scelta che ,quello stesso medico non
ha compiuto in autonomia,e quindi in Scienza e
Coscienza?Sappia che una deontologia che si rispetti mai
può obbligare un medico alla prescrizione di un farmaco non
salvavita. O forse lo stesso assessore,o il nostro
Presidente dell’Ordine Figlini, o entrambi,ignorano che il
Comitato Nazionale di Bioetica ha riconosciuto
all’unanimità al medico la possibilità di rifiutare la
prescrizione della pillola appellandosi alla clausola di
coscienza “dato il riconosciuto rango costituzionale dello
scopo di tutela del concepito che motiva
l’astensione”? E’ così sicuro il nostro
presidente o il direttore generale Damone, di potersi
confrontare con me sul carattere d’esclusiva connotazione
contraccettiva del norlevo,che tanto ha sbandierato?
Non sa il dottor Damone che tanto si sforza di ricordare il
codice di deontologia , nelle recenti dichiarazioni a mezzo
stampa, che lo stesso Codice prevede che “La prescrizione
di un accertamento diagnostico e/o di una terapia impegna la
responsabilità professionale ed etica del medico” ed
ancora che “Su tale presupposto al medico è riconosciuta
autonomia nella programmazione, nella scelta e nella
applicazione di ogni presidio diagnostico e terapeutico?(art
13) E’ in malafede o ha dimenticato che per lo stesso
Codice , il medico deve “ ispirarsi ai “valori etici
fondamentali, assumendo come principio il rispetto della
vita”(art 4)? Non ricorda che “Dovere del medico è la
tutela della vita (art 3). Non ricorda che per questo siamo
fatti dottori in medicina e chirurgia,per questo noi tutti
giuriamo alla laurea? Rilegga,e legga con attenzione il
dott.Damone,l’articolo 22 del Codice di Deontologia Medica
per cui “Il medico al quale vengano richieste prestazioni
che contrastino con la sua coscienza o con il suo
convincimento clinico, può rifiutare la propria opera, a
meno che questo comportamento non sia di grave e immediato
nocumento per la salute della persona assistita.”, nonchè
l’art 6%, che direttamente lo riguarda,per il quale “Il
medico che svolge funzioni di direzione o di dirigenza
sanitaria ,deve garantire il rispetto delle norme del Codice
di Deontologia Medica e la difesa dell'autonomia e della
dignità professionale” Quale interruzione di
pubblico servizio si configura dunque? Il medico deve dunque
assurgere al ruolo esclusivo di burocrate?Dov’è il
rischio di vita della paziente? Dove la patologia? Dov’è
la tutela dei propri iscritti da parte del presidente di un
Ordine che non si preoccupa minimamente di fornire
solidarietà a colleghi che peraltro non risultano esser
sotto giudizio alcuno?Dove il rispetto per l’attività
professionale dei colleghi ? (art 58) Forse il dott.
Figlini reputa malattia urgente,che espone le donne al
pericolo di vita, il concepimento ,e morbo da estirpare con
urgenza il concepito ,sì da obbligare con campagne
mediatiche tutti noi a prescrivere Norlevo minacciando di
sanzionarci? Siamo stanchi di veder la nostra
professionalità,il nostro operato alla luce del sole,il
nostro attaccamento all’arte medica, sistematicamente in
discussione ,trascinati nel terribile e limaccioso terreno
dell’infamia. Siamo stanchi di sentirci accusati per
aver operato ed ancora operare,secondo Scienza e Coscienza
qualunque sia il nostro operato,qualunque il nostro
orientamento.
Sicuri di attenerci ai dettami del
nostro codice,mai in contrasto con l’ordinamento giuridico
italiano,del nostro operato siamo pronti a riferire di
fronte a qualsiasi organo di giudizio, auspicando che chi ci
amministra abbia lo stesso scrupolo di coscienza Per
questi motivi chiedo perciò: 1) un confronto pubblico,
col Presidente dell’Ordine dott. Figlini al
quale contesto inadempienza al codice ai suddetti articoli
3,4,13,22,58 di cui egli stesso è garante. 2) una
delibera chiara,univoca,definitiva,del Consiglio Regionale
che sia espressione reale di tutte le parti in causa
26 maggio 2008 0:00 - Lavinia
Permettetemi solo una cosa: Ora si puó dibattere quanto si
vuole, ma per la legge la pillola del giorno dopo non é un
abortivo, ma un contraccettivo. Il nostro ordinamento
prevede l'obiezione solo per quegli interventi che
causino aborto. I medici non possono arbitrariamente
rifiutarsi di prescrivere un farmaco. Come se un medico si
rifiutasse di prescrivere la normale pillola contraccettiva
perché é contrario alle sue credenze. Allora, in uno
stato veramente laico, quale dovremmo essere, dovrebbe
esserci sempre, in ogni ospedale, almeno un medico non
obiettore. Cosí sarebbe fattibile farsi effettivamente fare
la ricetta ogni volta. E, si, magari ci sarebbe meno
bisogno di pillole del giorno dopo e aborti se ci fosse una
scuola decente, che facesse un pó di educazione sessuale,
con qualcuno che spiegasse ai ragazzi che non si finisce
all'inferno(ammesso e non concesso che esista) per aver
usato correttamente un preservativo.
23 maggio 2008 0:00 - Dark
Secondo me quelli che si fanno seghe mentali sull'aborto
non dovrebbero ricevere il permesso di svolgere lavori come
ginecologo, midico di base o cose del genere, perchè
causano solo dei problemi alla gente che, come in questo
caso, è costretta a perdere tempo preziosissimo! Questa
gente se proprio ha voglia di stare nell'ambito medico,
dovrebbe andare a fare l'ortopedico, il dietologo,
l'otorino o comunque non un tipo di medico che mette in
difficoltà gli altri perchè ha tutte le sue idee! Anche
perchè facendo così, molte volte causano LORO l'aborto
VERO E PROPRIO in quanto se passano le 72 ore necessarie per
assumere il farmaco, non si può più fare niente e il
bambino intanto cresce.Allora si può solo ricorrere
all'aborto chirurgico e quello si che vuol dire
interrompere una vita! Inoltre, queste brave persone che si
sentono i salvatori dell'umanità, possono anche
rischiare pene più severe se inducono una donna a ricorrere
all'aborto chirurgico non svolgendo come si deve il
proprio lavoro! IO che abito vicino a ferrara sono stata
obbligata ad arrivare a BOLOGNA perchè non trovavo nessuno
che mi scrvesse questa dannata ricetta! Vi rendete conto?!
é ora di evolvere il cervello gente!!!!!!!!!!!!!!!!
14 maggio 2008 0:00 - er metico
... e, per finire, un ultimo consiglio: prima di dar retta
ad una voce virtuale che vi comunica quanto sopra su di uno
schermo casalingo, assicuratevi della non nocività delle
operazioni per quanto riguarda il vostro fisico e non
quello statisticamente medio, perché chi scrive le cose qui
sopra non è uno che vuole bene a voi tutti ma vuol bene
solo al suo pensiero. Siate furbi come serpenti, seppur
mansueti come agnelli e pensate se sia il caso di seguire la
prima ricetta di vita che vi capita scritta innanzi quando
magari si rifiuta di seguire una sola parola del
Vangelo... Saluti.
12 maggio 2008 0:00 - gtortolone
Oltre a dire che "L'Oms descrive cosi' la
pillola del giorno dopo: "previene l'ovulazione e
non ha alcun effetto dimostrabile sull'endometrio quando
assunta dopo l'ovulazione. La pillola del giorno dopo
non ha alcun effetto dopo l'impianto e non causa
l'aborto"", sarebbe stato corretto da parte
vostra dire anche l'OMS e molte altre associazioni
specialistiche americane, hanno deciso che la gravidanza
inizia con l'impianto dell'embrione già formato
nell'utero della madre. Per questo secondo loro non
c'è aborto, perchè la distruzione dell'embrione
prima dell'impianto, cosa allo stato delle conoscenze
ancora non esclusa con la pillola del giorno dopo, non viene
considerata interruzione di gravidanza...
22 aprile 2008 0:00 - paletto
direi di lasciare da parte il fondamentalismo religioso a
meno di non riconsiderare il talebanismo
laico-radical-comunista. restiamo nei fatti:sul dosaggio non
commento perchè altri prima di me sono stati ben chiari.la
stessa casa farmaceutica ammette di non conoscere
l'esatto meccanismo d'azione del farmaco. chi ha
conoscenze di base della fisiologia femminile sa che non
esiste farmaco di emergenza o non, in grado di spostare
l'ovulazione, in quanto è un processo che si avvia
prima che venga la mestruazione del ciclo che vedrà il
probabile concepimento. si sa invece bene come già
fisiologicamente la qualità dell'ovocita può non
essere perfetta,ma fecondato dallo spermatozoo va incontro
all'aborto spontaneo. questo meccanismo conferma l'
autonomia dell'embrione fin dai primi istanti di vita.
è deduttivo che uno tsunami ormonale come quello della
pillola del giorno, dopo possa influire sul picco
dell'LH in grado di accelerare o ritardare la
maturazione dell'ovocita, inducendo così
l'aborto.stessa cosa sull'endometrio. allora, per
farla breve, sarebbe opportuna una informazione sugli
effetti abortivi e non contraccettivi della p.d.g.d., che
ovviamente, se non si modifica la 194, non è possibile
fare(ed è per questo che viene richiesta la ricetta vero?
ed allora è possibile anche essere obiettori)
19 aprile 2008 0:00 - Arturo
mi spiace ma non sono daccordo con quanto scritto
nell'articolo. Sui siti scientifici si dibatte ancora
sul funzionamento effettivo del farmaco, contraccetivo o
abortivo. Quali saranno i danni attuali e futuri
sull'uso di un farmaco a un dosaggio che è oltre 50
volte quello usuale? Inoltre nei siti scientifici americani
prima di prescrivere la pillola si dovrebbe fare
un'accertamento sulla presenza di alcune malattie, come
per esempio, disturbi epatici, e quindi non si può
distribuire ad occhi chiusi. Viene riportato che c'è un
aumento di casi di gravidanza extrauterina, e, visti i danni
potenziali che questo può comportare, è corretto fare una
accurata valutazione. Inoltre il medico non è obbligato a
prescrivere quello che il paziente chiede, ma c'è
l'obbligo di intervenire urgentemente solo nel caso di
pericolo per la vita della pazienta e limitatamente
all'intervento di urgenza. Se la pillola fosse un
diritto i nostri accorti politici potrebbero intervenire
come succede già con il Moment e migliaia di altri farmaci.
ecc. ecc.........
15 aprile 2008 0:00 - Fede
per Alberto Reale
"Dannosa per il fegato?
Qualunque medicinale, se assunto in quantità
sproporzionate, è dannoso per il fegato. La pillola non ha
effetti particolarmente preoccupanti rispetto agli altri
farmaci di simile categoria."
Non è che
basta una dichiarazione generica in questi casi. Hai dati
certi?
"Coagulazione del sangue? Sai che
l'aspirina (la così detta "aspirinetta") ha
gli stessi identici effetti di diluizione sanguigna e viene
indicata ai malati di patologie cardiovascolari proprio per
sciogliere il sangue e mantenerlo fluido?"
Si,lo so, ma anche in questo caso hai dati certi sugli
effetti? Magari ci sono medicinali che sono più pericolosi
dell'aspirina.
"E per la storia della
ragazzina: ripeto, cosa ci sarebbe di diverso rispetto a una
normalissima aspirina?"
C'è che non ho
mai visto ragazzine andare in farmacia in preda al panico a
comprare e assumere aspirine. Mentre accadrebbe nel caso
della pillola del giorno dopo.
"Se la gente
è incosciente e si vuole ammazzare di overdose da farmaci,
tanto peggio per lei."
Ma si, chi se ne
frega se una ragazzina ci rimane secca perché non è stata
informata, vuoi mettere? L'importante è il liberismo
totale.
"Allora, per assurdo, non si
dovrebbero vendere i coltelli da cucina ai minori perché
potrebbero tagliarsi e procurarsi ferite gravi o
morte."
Ma perché li fabbricano dico io.
p.s: Ma che paragoni fai?
"Le
indicazioni di rischio ci sono, poi ci si rimete al
buonsenso di ciascuno. Bisogna sicuramente fare anche
informazione... ma l'educazione sessuale nelle scuole
italiane è ancora chimera. A me sembra proprio
allarmismo ingiustificato (non il tuo, la situazione che si
è creata). Si è montata una storia di finte
controindicazioni su questa pillola, quando invece quella
benedetta aspirinetta a momenti può essere anche più
dannosa."
Dati certi prima di trarre
conclusioni, grazie. E' quello che vorrei leggere
nei comunicati dell'aduc ma non mi pare di aver mai
visto. Sempre che non mi siano sfuggiti.
Intanto
noto hai lasciato cadere l'obiezione delle gravidanze
extrauterine.
11 aprile 2008 0:00 - mag
scusate dov'è la patologia nel sospetto una gravidanza?
che potrebbe forse nascere un bimbo? perchè questo
accanimento per eliminare a tutti i costi questa
possibilità?
11 aprile 2008 0:00 - Alberto Reale
Dannosa per il fegato? Qualunque medicinale, se assunto in
quantità sproporzionate, è dannoso per il fegato. La
pillola non ha effetti particolarmente preoccupanti rispetto
agli altri farmaci di simile categoria. Coagulazione
del sangue? Sai che l'aspirina (la così detta
"aspirinetta") ha gli stessi identici effetti di
diluizione sanguigna e viene indicata ai malati di patologie
cardiovascolari proprio per sciogliere il sangue e
mantenerlo fluido? E per la storia della ragazzina:
ripeto, cosa ci sarebbe di diverso rispetto a una
normalissima aspirina? Se la gente è incosciente e si vuole
ammazzare di overdose da farmaci, tanto peggio per lei.
Allora, per assurdo, non si dovrebbero vendere i coltelli da
cucina ai minori perché potrebbero tagliarsi e procurarsi
ferite gravi o morte. Le indicazioni di rischio ci sono, poi
ci si rimete al buonsenso di ciascuno. Bisogna sicuramente
fare anche informazione... ma l'educazione sessuale
nelle scuole italiane è ancora chimera. A me sembra
proprio allarmismo ingiustificato (non il tuo, la situazione
che si è creata). Si è montata una storia di finte
controindicazioni su questa pillola, quando invece quella
benedetta aspirinetta a momenti può essere anche più
dannosa.
11 aprile 2008 0:00 - DE pravato
Ma perché invece di fare tutto questo casino, la pillola
del giorno dopo non la fanno vendere nelle parafarmacie
della Coop e degli altri supermercati?
Vogliono
risolvere "i problemi delle donne" o solo rompere
il gabriellì ai farmacisti ed ai medici?
Solita logica dell' "IO FO QUELLO CHE MI PARE MA LA
RESPONSABILITA' E'TUA?"
11 aprile 2008 0:00 - tex
per alberto,
l'articolo di libero l'ho
ripreso dal sito dei radicali pisani 'liberapisa'
che la pensano esattamente come te sulla questione, detto
questo preferisco gli interrogativi di fede, supportati
anche da fonti 'super partes' che le tue verità
dogmatiche, proprio oggi tre medici di roma hanno visto
archiviata una procedura nei loro confronti in quanto si
erano rifiutati di prescrivere il norlevo, certamente noto
che a fine campagna elettorale c'è tutto
l'interesse a politicizzare la cosa dalla turco fino a
scendere agli assessori alla sanità in cerca del cosiddetto
voto laico...
11 aprile 2008 0:00 - Cat
Oh, questo si che è un articolo utile e interessante! Trovo
che siano informazioni che è giusto dare! Ovviamente
io preferirei, in caso di bisogno, poter acquistare il
farmaco senza ricetta e senza dover girare come 1 idiota x
trovare un medico che faccia il suo lavoro!Anche io mi
domando che effetto avrebbe questa accessibilita alla
pillola,su persone irresponsabili che magari si sentirebbero
in diritto di assumerla come fosse 1 caramella... Pero
penso anche che ,a un certo punto son CAVOLI LORO, in
commercio ci sono tanti farmaci e sostanze che assunti in
maniera sbagliata possono ledere. La stupidita non si
cura, se le persone non si informano a dovere non è giusto
che altri ci debbano rimettere! FACCIANO + INFORMAZIONE
piuttosto, è l'ignoranza che nuoce!!