Si è vero chi dice si alla marijuana poi dice si anche ad
altre droghe. Per forza lo spaccino che gli da il fumo
rischia la galera per pochi spicci e allora gli dice prova
la coca prova l'ero. Cosi ha un tossico-dipendente a cui
vendere m***a tagliata e farci un mucchio di soldi con gli
stessi rischi. Regalo agli spacciatori. Stato-mafia 0-10
17 agosto 2014 0:05 - lucillafiaccola1796
ceeeertooo! chi si fa la tisana di cannabis non prende e non
acquista i loro merdicinali che sono peggio dell'erba. Tanto
loro si fanno de coca ina e coca cola coi soldi dei
Contribuenti Italiani!!!!!
Io non mi drogo, non perché non ho vizi, ma perché l'unica
maniera di combattere il proibizionismo è negarlo. Essendo
sempre icazzata per ché circondata da una maggioranza di
u-mani ed u-piedi criminale, sono piena di adrenalina. Anzi,
mo mi faccio 5 gocce d'iperico, va!
16 agosto 2014 8:42 - ennio4531
Prima di sottoscrivere, informarsi sugli effetti dell'erba
... magica ...
Da Aduc
Notizia 11 ottobre 2013 18:54
"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di
concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti
piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha
coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole
superiori.
Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu'
possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di
altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina,
anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga
rende meno critici rispetto all'assunzione di altre
droghe.
Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in
particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe
"socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy.
Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato
sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially
acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu'
inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e
ecstasy.
Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York
University e pubblicato su Prevention Science."
15 agosto 2014 13:07 - daniel79
Chiunque fosse favorevole alla causa è in corso una
Raccolta Firme Online Europea pro Legalizzazione Cannabis, e
questo è l'indirizzo dell'evento che si chiama Weed Like To
Talk.
https://www.facebook.com/events/322191184607982/?ref_newsfee
d_story_type=regular&fref=nf
Invece di lamentarci e basta abbandoniamo il ruolo
dell'Italiano medio e passiamo dalle parole ai fatti !!!
Date un'occhiata e se siete interessati FIRMATE!!!
15 agosto 2014 12:03 - ennio4531
Prima di firmare, ascoltate qualche ospite dei centri di
recupero da dipendenza sugli effetti ... magici
dell'erba...
"Se magicamente si potesse cancellare la cannabis dal mondo,
avremmo una diminuzione dei casi di schizofrenia del 40 per
cento" afferma Giuseppe Ducci, direttore del reparto di
psichiatria del San Filippo Neri di Roma.
La cannabis di adesso non è quella di 30 anni fa perchè
nelle specie selezionate, soprattutto lo skunk o superskunk,
c'è solo Thc, cioè tetra-hidrocannabinolo, la sostanza che
produce psicosi, e sono stati eliminati gli elementi
rilassanti o analgesici.
"Quando alla fine degli anni 80 c'è stato il crollo
dell'eroina per l'aids" continua Ducci " le organizzazioni
criminali hanno fatto un'operazione di merketing cambiando
la natura della cannabis: hanno cavalcato il passaggio dalla
condizione del tossico solitario e sfigato alla discoteca e
alla performance.
Però la cannabis è più diffusa, si usa prima e più
spesso: costa mano dai 3,5€ a dose contro i 30-60 di un
grammo di cocaina. Ragazzi anche di 12 o 13 anni si fanno
una o due canne al giorno, in un periodo in cui il cervello
è ancora in formazione, e si stroncano".
Alcune persone sono tre o quattro volte più a rischio di
disturbi psicotici perchè hanno meno enzimi Comt, che
metabolizzano la dopamina, sostanza che in alcune aree del
cervello produce deliri e allucinazioni.
"Oggi registriamo disturbi psicotici gravi sempre più
precoci" informa Ducci. "Abbiamo persone di 24-25 anni che,
dopo anni di abuso, hanno il cervello di un novantenne e un
futuro da lungoassistiti".
E non solo psicosi: "La cannabis produce la sindrome
amotivazionale: i ragazzi non vanno più a scuola, non
vedono gli amici, si chiudono in se stessi. Alcuni arrivano
al delirio o all'abulia, il prologo di un futuro
complicato".
Per l'Ossrvatorio sulla dipendenza, l'80 per cento dei
giovani tra i 15 e 30 anni ha provato almeno una volta la
mirijuana e tra di loro quasi un terzo ne fa uso
regolare.
Ducci stima invece:"Forse sono di meno, ma almeno uno su
cinque fa un uso regolare, che è tanto. Insomma, definire
la cannabis una droga leggera è una vera fesseria".
14 agosto 2014 13:34 - daniel79
L'indirizzo dell'evento è
https://www.facebook.com/events/322191184607982/?ref_newsfee
d_story_type=regular&fref=nf
13 agosto 2014 12:40 - daniel79
Ripeto che Chiunque fosse favorevole alla causa è in corso
una Raccolta Firme Online Europea pro Legalizzazione
Cannabis, e questo è l'indirizzo dell'evento che si chiama
Weed Like To Talk.
https://ec.europa.eu/citizens-initiative/REQ-ECI-2013-000023
/public/
Invece di lamentarci e basta abbandoniamo il ruolo
dell'Italiano medio e passiamo dalle parole ai fatti !!!
Date un'occhiata e se siete interessati FIRMATE!!!
12 agosto 2014 21:28 - ennio4531
Risultati di studi ‘scientifici’ aventi oggetto una
massa di 50.087 giovani consumatori e no di cannabis.
Conclusioni :
“Il consumo di cannabis è associato ad un aumentato
rischio di sviluppare la schizofrenia, coerente con una
relazione causale. Questa associazione non si spiega con
l'uso di altre droghe psicoattive o tratti di personalità
in materia di integrazione sociale.”
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd
Objectives
An association between use of cannabis in adolescence and
subsequent risk of schizophrenia was previously reported in
a follow up of Swedish conscripts. Arguments were raised
that this association may be due to use of drugs other than
cannabis and that personality traits may have confounded
results. We performed a further analysis of this cohort to
address these uncertainties while extending the follow up
period to identify additional cases.
Setting 1969-70 survey of Swedish conscripts (97% of the
country's male population aged 18-20).
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Results
Cannabis was associated with an increased risk of developing
schizophrenia in a dose dependent fashion both for subjects
who had ever used cannabis (adjusted odds ratio for linear
trend of increasing frequency 1.2, 95% confidence interval
1.1 to 1.4, P50 times was 6.7 (2.1 to 21.7) in the cannabis
only group. Similar results were obtained when analysis was
restricted to subjects developing schizophrenia after five
years after conscription, to exclude prodromal cases.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
7 agosto 2014 13:30 - ignorante
bravo Chinaski...questi parlano e sparlano ma poi bastano
due numeri per zittirli.
Ennio, sei tu a confondere causa con effetto. Un po' come il
famoso e bizzarro calcolo per cui se il 99% degli
eroinoimani hanno iniziato con la cannabis, significa che il
99% di chi fuma cannabis diventa eroinomane. Niente di più
assurdo!
la percentuale di schizofrenici assuntori di cannabis è
più facilmente spiegato con l' auto-cura che cercano di
procurarsi.
nessuno nega l' effetto psicotico del THC ma da qui a dire
che fa diventare schizofrenici...o si è poco informati o
si è in malafede.
7 agosto 2014 12:55 - ennio4531
.. chiuso il discorso !
Jawohl, Herr Lagerführer chinaski .....
7 agosto 2014 12:47 - chinaski
1965 Europa
Consumatori cannabis: circa 500mila
Schizofrenici: 1% circa popolazione generale.
2014 Europa:
Consumatori cannabis: circa 35-40 milioni
Schizofrenici: 0,9% circa popolazione generale.
Puoi smentire questi numeri? No? :-)
Bene. Chiuso il discorso.
7 agosto 2014 12:38 - ennio4531
Ecco .... arrampichiamoci sugli specchi invertendo il
significato delle parole tirando in ballo la causa con gli
effetti.
Results.
Cannabis was associated with an increased risk of developing
schizophrenia ...
Similar results were obtained when analysis was restricted
to subjects developing schizophrenia after five years after
conscription, to exclude prodromal cases.
7 agosto 2014 12:09 - chinaski
Possibilità che la cannabis causi schizofrenia in individui
non predisposti a tale malattia?
Vediamo:
1965 Europa
Consumatori cannabis: circa 500mila
Schizofrenici: 1% circa popolazione generale.
2014 Europa:
Consumatori cannabis: circa 35-40 milioni
Schizofrenici: 0,9% circa popolazione generale.
Chiuso il discorso.
7 agosto 2014 10:14 - break
Spesso invertono causa ed effetto ... io conosco gente che
cura la schizofrenia con la cannabis, usando la varietà
Indica, mentre quella Sativa li infastidisce ...
La cannabis non rende schizofrenici ma slateizza (fa usci
fuori) la schizofrenia in chi è latente ... questi giovani
svedesi probabilmente appartenevano a questo gruppo di
persone e per questo facevano uso di cannabis sentendone dei
benefici .. la statistica non tiene conto della situazione
psichica antecedente il consumo di cannabis ...
6 agosto 2014 16:18 - ennio4531
Caro ignorante,
... già la Scienza e l'onestà intellettuale di cui ti
senti il depositario negandola agli altri.
Ma una volta l'ignorante non era più ... umile ?
Risultati di studi ‘scientifici’ aventi oggetto una
massa di 50.087 giovani consumatori e no di cannabis.
Conclusioni :
“Il consumo di cannabis è associato ad un aumentato
rischio di sviluppare la schizofrenia, coerente con una
relazione causale. Questa associazione non si spiega con
l'uso di altre droghe psicoattive o tratti di personalità
in materia di integrazione sociale.”
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd
Objectives
An association between use of cannabis in adolescence and
subsequent risk of schizophrenia was previously reported in
a follow up of Swedish conscripts. Arguments were raised
that this association may be due to use of drugs other than
cannabis and that personality traits may have confounded
results. We performed a further analysis of this cohort to
address these uncertainties while extending the follow up
period to identify additional cases.
Setting 1969-70 survey of Swedish conscripts (97% of the
country's male population aged 18-20).
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Results
Cannabis was associated with an increased risk of developing
schizophrenia in a dose dependent fashion both for subjects
who had ever used cannabis (adjusted odds ratio for linear
trend of increasing frequency 1.2, 95% confidence interval
1.1 to 1.4, P50 times was 6.7 (2.1 to 21.7) in the cannabis
only group. Similar results were obtained when analysis was
restricted to subjects developing schizophrenia after five
years after conscription, to exclude prodromal cases.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
6 agosto 2014 11:53 - break
Qualsiasi antiproibizionista sostiene la cannabis sia per i
maggiorenni e conosce gli eventuali danni ai fisici ancora
in fase di sviluppo, ma conosce benissimo anche i benefici
che possa avere sugli acciacchi e le malattie scaturite
dall'invecchiamento.
Quelli del NCD, se non vogliono legalizzare ponendo la
vendita autorizzata ai maggiorenni (pure di 21 anni che
forse è meglio, quando il fisico è maturo)devono però
dirmi come possono riuscire ad evitare i più giovani la
consumino visto l'abbondanza e l'organizzazione della mafia.
Pensano che il mafioso stia a chiedere la carta d'identità
al consumatore come potrebbe fare un commerciante
autorizzato o il responsabile di un Cannabis Social Club?
Pensano che la repressione come quella degli ultimi 70 anni
possa servire, visto i risultati?
Forse è meglio che si sveglino da quest'incubo chi cui sono
artifici e vittime ... e probabilmente conosco pure il
rimedio necessario ...
6 agosto 2014 10:32 - ignorante
@Ennio4531... ovvero l' ultimo giapponese..
invece di dar fiato ad altri orifizi, leggi un po' cosa
pensa oggi la Scienza della relazione tra Cannabis e
schizofrenia...non si finisce mai di imparare, se si è
onesti intellettualmente.
Cannabis per la mente: l’opinione dello psicologo
Metelli..
ovvero come fare affabulazione chiacchierando di ...
cannabis ..
5 agosto 2014 19:38 - chinaski
Cannabis per la mente: l’opinione dello psicologo
Metelli
Se nel dibattito medico il tema della cannabis terapeutica
sta sempre più trovando la propria dignità scientifica,
così non si può affermare nell’ambito delle scienze
psicologiche-psichiatriche. Sebbene nel modello della
medicina allopatica la psichiatria nasce dal discorso
scientifico e quindi ne segue i princìpi e le metodologie,
gli studi hanno spesso considerato la cannabis come fattore
implicato nella genesi dei disturbi mentali. Tale tendenza
è ancora più presente se si considera non solamente
l’attività di ricerca ma anche l’aspetto divulgativo a
livello di massa; ne è un esempio la diffusione della
correlazione tra uso cannabis ed esordio psicotico.
Tuttavia, se si considerano anche quelle ricerche
scientifiche, che, in sordina, nell’ultima decade stanno
investigando la cannabis come fattore terapeutico della
sofferenza psichica, ne emerge un quadro complesso,
etereogeneo e a volte controverso.
L’approccio che qui si vuole seguire è quello critico. La
necessità è quella di evitare le iper-semplificazioni e
dunque mettere in relazione gli innumerevoli cannabinoidi
con specifici gruppi di sintomi. A questo fine, si
analizzeranno in profondità le categorie diagnostiche
(depressione, schizofrenia, ansia, attacchi di panico), per
evitare facili banalizzazioni della sofferenza.
Data questa premessa, è necessario anche sottolineare come
l’intenzione di far luce su questo tema parta dalla
considerazione della sostanza “cannabis” come di un
farmaco; ossia nella sua duplice accezione di
medicamento/veleno (dal greco phàrmakon). Soprattutto in
ambito psicologico-psichiatrico, la tentazione di assumere
una posizione pro/anti cannabis terapeutica è forte.
Tuttavia è importante considerare tanto gli effetti
curativi quanto quelli collaterali dei cannabinoidi in
questo ambito della salute.
Per far ciò, la strada che si seguirà è quella
delimitata, da un lato, dalle pubblicazioni scientifiche e
dall’altro lato da situazioni cliniche reali: uomini,
donne e bambini che hanno incontrato la cannabis durante la
loro vita e la relazione tra la sofferenza di cui sono
portatori e le modalità di assunzione della sostanza.
Biochimica, pensiero, comportamento, emozione e cultura
saranno i vertici entro cui individuare la potenzialità e i
rischi della cannabis sulla psiche; senza perdere la
consapevolezza che la mente è certamente uno degli oggetti
di studio più complessi e dunque di difficile
definizione.
Che i cannabinoidi siano una chiave con cui poter aprire la
comprensione dell’universo psichico è, in primis,
l’orizzonte scientifico di molti ricercatori. Oggi, la
realtà ci esorta a guardare alle possibilità di lenire le
sofferenze dell’anima e ai rischi sull’equilibrio
psichico, racchiuse in un fiore.
Dott. Michele Metelli, psicologo – (continua sul prossimo
numero)
Pubblicato sulla rivista Cannabis terapeutica, n°1 –
giugno/luglio/agosto 2014
5 agosto 2014 19:27 - danytana
opps.......l'indirizzo del libro era sbagliato......
http://www.pianteinnovative.it/wp-content/uploads/2012/12/l_
imperatore_non_e_vestito-Jack-Herer.pdf
buona lettura!!!!!!
5 agosto 2014 18:56 - ennio4531
.. speriamo che il pifferaio attragga solo i ratti ...
LO SPINELLO DIVORA IL CERVELLO
La marijuana non provoca solo perdita di memoria e
depressione, ma addirittura schizofrenia e psicosi. Lo
dicono gli psichiatri italiani: un giovane che fuma cannabis
ha i neuroni di un novantenne.
"Se magicamente si potesse cancellare la cannabis dal mondo,
avremmo una diminuzione dei casi di schizofrenia del 40 per
cento" afferma Giuseppe Ducci, direttore del reparto di
psichiatria del San Filippo Neri di Roma.
La cannabis di adesso non è quella di 30 anni fa perchè
nelle specie selezionate, soprattutto lo skunk o superskunk,
c'è solo Thc, cioè tetra-hidrocannabinolo, la sostanza che
produce psicosi, e sono stati eliminati gli elementi
rilassanti o analgesici.
"Quando alla fine degli anni 80 c'è stato il crollo
dell'eroina per l'aids" continua Ducci " le organizzazioni
criminali hanno fatto un'operazione di merketing cambiando
la natura della cannabis: hanno cavalcato il passaggio dalla
condizione del tossico solitario e sfigato alla discoteca e
alla performance.
Però la cannabis è più diffusa, si usa prima e più
spesso: costa mano dai 3,5€ a dose contro i 30-60 di un
grammo di cocaina. Ragazzi anche di 12 o 13 anni si fanno
una o due canne al giorno, in un periodo in cui il cervello
è ancora in formazione, e si stroncano".
Alcune persone sono tre o quattro volte più a rischio di
disturbi psicotici perchè hanno meno enzimi Comt, che
metabolizzano la dopamina, sostanza che in alcune aree del
cervello produce deliri e allucinazioni.
"Oggi registriamo disturbi psicotici gravi sempre più
precoci" informa Ducci. "Abbiamo persone di 24-25 anni che,
dopo anni di abuso, hanno il cervello di un novantenne e un
futuro da lungoassistiti".
E non solo psicosi: "La cannabis produce la sindrome
amotivazionale: i ragazzi non vanno più a scuola, non
vedono gli amici, si chiudono in se stessi. Alcuni arrivano
al delirio o all'abulia, il prologo di un futuro
complicato".
Per l'Ossrvatorio sulla dipendenza, l'80 per cento dei
giovani tra i 15 e 30 anni ha provato almeno una volta la
mirijuana e tra di loro quasi un terzo ne fa uso
regolare.
Ducci stima invece:"Forse sono di meno, ma almeno uno su
cinque fa un uso regolare, che è tanto. Insomma, definire
la cannabis una droga leggera è una vera fesseria".
5 agosto 2014 18:32 - ennio4531
5 agosto 2014 18:55 - ennio4531
.. speriamo che il pifferaio attragga solo i ratti ...
Alcuni effetti dell'hashish ... da wikipedia ..
attenuazione della reattività fisica;
disordine nelle percezioni sensoriali e delle esperienze
estatiche;
temporaneo abbassamento della pressione sanguigna
sensazione di alterazione delle percezioni;
focus cognitivo verso la distorsione della realtà;
calo temporaneo della memoria a breve termine;
aumento dell'appetito (detto in gergo fame chimica);
secchezza delle fauci e diminuzione della salivazione
(pastazza);
giramento di testa (nei casi in cui il soggetto non è
abituato a un calo veloce della pressione);
pupille dilatate e occhi rossi (causato dall'abbassamento
della pressione);
sonnolenza;
Se assunto in grandi quantità potrebbe produrre:
disorientamento;
nausea;
senso di smarrimento;
forti attacchi di tachicardia;
giramento di testa anche dopo l'effetto;
5 agosto 2014 18:43 - danytana
"caro" Ennio mentre fai una salutare passeggiata ti
consiglierei anche la lettura di un buon libro.....
http://www.dolcevitaonline.it/hemperor/chapter1.html
.....sicuramente capirai un sacco di cose e del perchè la
conoscenza è fondamentale........anche politicamente.......
5 agosto 2014 18:26 - ennio4531
Mah... io trovo le dichiarazioni dei senatori ragionevoli e
fondate.
Ho visto ragazzi e loro famiglie piangere, lacrime vere, a
causa degli effetti dell'erba, mentre ho visto i pifferai
eclissarsi dopo i guai a causa del suo consumo.
Evitarne il consumo sostituendolo con una salutare
passaeggiata.. sì .. staremmo messi meglio.....
5 agosto 2014 17:07 - diamorf5314
Leggere certe affermazioni da tali personaggi sicuramente
"supercompetenti" in materia mi viene da piangere....
Stiamo messi bene.