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22 marzo 2007 0:00 - ipazia
E' uno schifo!
Quegli idioti possono dire ciò che vogliono, il problema è la risonanza che gli si dà sui giornali e in tv. Questo, malgrado la loro presenza, è ancora uno stato libero dove tutti devono poter parlare, ma lo facessero nelle loro sedi del cavolo col loro pubblico del cavolo. Io mi sono scocciata di sentire come prima notizia in tutti i tg quello che dice quel demente, pazzo e criminale!
22 marzo 2007 0:00 - Sergio
Molto bene. Bisogna insistere con nuove econtinue interrogazioni e iniziative perché il Parlamento affermi lo Stato di Diritto, la superiorità della legge sulle scelte individuali anche di carattere confessionale, e ciò a tutela anche della libertà di religione.
Bisogna giungere al più presto alla revisione del Concordato (meglio sarebbe l'abolizione) e del meccanismo dell'ottopermille. Non solo va rivista la percentuale (come previsto dal concordato stesso e mai fatto) ma il contributo deve essere relativo ai contribuenti che hanno effettivamente espresso la scelta di devolvere alla Chiesa cattolica l'ottopermille dell'IRPEF (è una semplice operazione che un banalissimo software è in grado di effettuare in pochi minuti).
21 marzo 2007 0:00 - NESSUNO
E' l'ora di pensare seriamente a una revisione del Concordato quanto meno all'aspetto finanziario della distribuzione dell'otto per mille. E' un'assurda anomalia giuridica che uno Stato sovrano com'è la Santa Sede sia finanziata da un altro Stato sovrano com'è la Repubblica italiana, sia pure attraverso un organismo di transito quale la Conferenza episcopale italiana. Data la situazione finanziaria dell'Italia dare tutti quei soldi (circa un miliardo di euro all'anno) alla CEI significa più tasse per ogni contribuente e meno servizi di welfare.
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22 marzo 2007 0:00 - ipazia
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Quegli idioti possono dire ciò che vogliono, il problema è la risonanza che gli si dà sui giornali e in tv. Questo, malgrado la loro presenza, è ancora uno stato libero dove tutti devono poter parlare, ma lo facessero nelle loro sedi del cavolo col loro pubblico del cavolo. Io mi sono scocciata di sentire come prima notizia in tutti i tg quello che dice quel demente, pazzo e criminale!
22 marzo 2007 0:00 - Sergio
Molto bene. Bisogna insistere con nuove econtinue interrogazioni e iniziative perché il Parlamento affermi lo Stato di Diritto, la superiorità della legge sulle scelte individuali anche di carattere confessionale, e ciò a tutela anche della libertà di religione.
Bisogna giungere al più presto alla revisione del Concordato (meglio sarebbe l'abolizione) e del meccanismo dell'ottopermille. Non solo va rivista la percentuale (come previsto dal concordato stesso e mai fatto) ma il contributo deve essere relativo ai contribuenti che hanno effettivamente espresso la scelta di devolvere alla Chiesa cattolica l'ottopermille dell'IRPEF (è una semplice operazione che un banalissimo software è in grado di effettuare in pochi minuti).
21 marzo 2007 0:00 - NESSUNO
E' l'ora di pensare seriamente a una revisione del Concordato quanto meno all'aspetto finanziario della distribuzione dell'otto per mille. E' un'assurda anomalia giuridica che uno Stato sovrano com'è la Santa Sede sia finanziata da un altro Stato sovrano com'è la Repubblica italiana, sia pure attraverso un organismo di transito quale la Conferenza episcopale italiana. Data la situazione finanziaria dell'Italia dare tutti quei soldi (circa un miliardo di euro all'anno) alla CEI significa più tasse per ogni contribuente e meno servizi di welfare.
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