COMMENTI
  (Da 1 a 8 di 8)  
17 ottobre 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
La ringrazio, caro De Giacomi.
Saluti.
16 ottobre 2006 0:00 - domenico de giacomi
Egregio Falcinelli non mi metta in bocca parole che non ho detto e scritto . I Medici(non obiettori) dovrebbero essere le uniche Persone autorizzate su richiesta diretta o indiretta ( liwing will a Pz in stato di incoscenza) a poter staccare la spina ( si fa' per dire) visto che possiedono la conoscenza professionale e l'esperienza ( non certo di un Sacerdote o di un Giudice etc ) per compiere questo atto ... senza far soffrire inutilmente... chi a scelto consapevolmente in stato terminale di prendere liberamente questa strada .Per il resto ho letto e rispetto tutte le Sue opinioni .

Condivido in pieno il profondo , lineare , logico , evidente pensiero espresso da Gianni che scrive " MA CHE MALE VI FA' a VOI che non volete l'Eutanasia ..." .Purtroppo vi sono interessi molteplici che non permettono ancora ( per poco ) agli Uomini di Potere e Saggi (anche sulla loro pelle) di permettere questa liberta' di scelta a ogni Persona che la desidera per giustificati motivi prendere solo sulla sua pelle !


domenico de giacomi
16 ottobre 2006 0:00 - luciano di nepi
Essendo medico e avendo scritto un libro" De Eutanasia,lettera aperta di un laico ai laici"ho provveduto da maggio u.s. a inviarlo all'Ordine di Roma (a cui appartengo n° 11187)e alla Federazione Nazionale Ordine dei Medici(FNOMcEO)per dovuta conoscenza. Orbene nessuna risposta!4 giorni or sono mi sono recato all'Ordine di Roma per parlare col Presidente Falconi( assente)e sono stato ricevuto da Meledandri(vice Presidente) a cui ho fatto presente( sempre da laico)che alcuni Colleghi dichiaravano di aver praticato l'Eutanasia( anche senza il consenso del paziente).Mi veniva risposto che è in vigore il Codice Deontologico che lo prevede come grave infrazione al Codice stesso.Nel pomeriggio dello stesso giorno ho parlato con il Legale dell'Ordine Medici di Roma che mi ha confermato quanto sapevo e che se volevo fare una denuncia alla Magistratura dovevo provvedere in prima persona.MI accingo oggi a denunciare all'Ordine quanto sopra.don Verzè è religioso e lì provveda la Chiesa ma come medico provveda l'Ordine.In questa mia lettera non c'è livore politico nè alcunchè di religioso ma mi brucia vedere vilipesa la vita ,che ho sempre difeso in 53 anni di professione alleviando le sofferenze dei miei pazienti,ma che non mi sono mai arroggato il diritto di prolungare inutilmente nè di spegnere con atto mio volontario e deliberato anche se richiesto.
Dr. Luciano di Nepi Ordine
Ordine Medici Roma n°11187
16 ottobre 2006 0:00 - lucioano di nepi
Rammento a tutti che il mio parlare è sempre da Laico.(vedi il libro" De Eutanasia,lettera aperta di un laico ai laici"
Questo detto don Verzè mi ha rammentato stranamente Zidane che ha rovinato la sua carriera di campione con un colpo di testa.Dato che è un reigioso(?)intervenga la Chiesa ,dato che è un cittadno Italiano
la Magistratura(assistenza al suicidio)dato che un uomo gli Uomini di Buona Volontà: lo collochino nel posto che merita.in soffitta o in cantina ma senza clergy-man.
Dr. Luciano di Nepi
Ordine Medici Roma n°11187
15 ottobre 2006 0:00 - u
Spero che il prete venga processato entro breve tempo ma, coi tempi della giustizia, la fine del processo la vedranno i nostri figli.
La SPINA bisognerebbe staccarla, oltre a chi volontariamente lo implora, alla stragrande maggioranza dei nostri parlamentari.Per loro il distacco dovrebbe essere d'ufficio, anche se non vogliono.
15 ottobre 2006 0:00 - Gianni
Ritengo che l'uomo debba essere libero delle sue scelte, specialmente quando queste vengano impedite da leggi stupide ed oppressive conseguenti di un credo religioso ancora più stupido ed oppressivo.
Nel caso in cui la richiesta di un aiuto per morire venga fatta volontariamente, da persone coscienti, per porre fine a problemi causati da malattie irreversibili,il problema, se giusto oppure no, non si dovrebbe neanche porre.
Invece in questa nazione di sottomessi a principi religiosi idioti, perchè è solo questo il vero motivo e chi lo nega è un ipocrita, non si vuole prendere neanche in considerazione il problema dell'eutanasia.
Allora è meglio per chi abbia il coraggio e la possibilità fisica di farlo un bel salto nel vuoto da trenta metri, oppure una bella esplosione di gas ecc ecc?. Ma ci sono persone immobilizzate che possono solo chiedere a qualcuno per pietà una fine liberatrice, no non si può fare.
Mi domando ma che male vi fa, a voi che non volete l'eutanasia, se qualcuno preferisce morire quando non ci sia una alternativa dignitosa.
Per me è soltanto una ottusa e stupida ed inutile cattiveria che ripeto deriva da un altrettanto stupido, ottuso ed inutile credo religioso.
Gianni
15 ottobre 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Stupisce il come ci si scandalizzi del fatto che sia un prete ad aver "staccato la spina" ad un uomo ed è comprensibile, dato che l'immagine del "prete" è un simbolo legato a una realtà che ci portiamo dentro e di cui egli dovrebbe esserne un tutore.
Tra l'altro, il fatto che sia stato un prete, non significa affatto che questo precedente possa significare un esempio morale per la concessione dell'atto e tanto meno costituisce una rampogna a cui aggrapparsi contro chi critica il Pannella per le sue farneticazioni ideologiche.
Questo prete, "staccando la spina" ha solo manifestato una sua personale visione molto "sui generis" della fede nell'amore divino non costituendone però affatto l'ufficiale rappresentanza.
Insisto ancora con la questione del rispetto della posizione umana di chi è medico, ma primariamente un uomo.
Infatti, dissento ampiamente dal Dott. De Giacomi, contestandogli l'affermazione secondo cui il fatto di esser un medico significhi l'avere licenza di "staccare spine", seppure non obiettore; il fatto della "scienza" e dell' "esperienza" non forniscono una ragione per poter agire come sopra se non per demagogie di pensiero.
Se così non sia, pregherei di fornire tutte le ragioni per cui si possa giustificare l'atto in base a scienza ed esperienza, così che vengano coperte ampiamente tutte le istanze che costituiscono le dinamiche umane che sono coinvolte nell'evento della realizzazione dell'atto dell'omicidio assistito dal malato (mi sembra più giusto chiamarlo così, visto che il malato non si uccide con le sue mani).
Avendo puntato sul tema della "responsabilità" personale dell'atto del darsi morte insisto nel considerare una pretesa, da parte del malato, quella di chiedere morte per altrui mano, cosa di cui non riesco a vederne il diritto.
A causa del carico ontologico presente nell'uomo (mi spiace per lei, caro De Giacomi, ma insisto su una questione che è realtà comprovabile e non fantasia pretina) non è possibile far sì che sia una legge a decretare la possibilità di dar morte per altrui mano senza cadere nell'ipocrisia, poi, della critica alla pena di morte e alla funzione legalizzata del boia il quale e non a caso, portava un cappuccio in testa, significato palese dell'offesa a tale ontologia.

La scienza potrà forse invece aiutare a capire con precisione sempre più accurata quale sia il caso in cui sia inutile accanirsi terapeuticamente e successivamente aiutare a sopportare gli ultimi tempi della propria esistenza con le cure adeguate se non, come invece tutti ci auguriamo, riuscire a sconfiggere definitivamente tante cause di morte oggi purtroppo ancora irrisolvibili.

Saluti cordiali.
13 ottobre 2006 0:00 - domenico de giacomi
Un Sacerdote e ha poca importanza a quale Religione o Credo politico appartenga che dà l'ordine di staccare "la spina" anche se in presenza dell'Amico ricoverato in condizioni terminali nel Suo Ospedale che lo ha richiesto ,come leggo èaccaduto nell'intervista apparsa su questo utile sito ,mi scandalizza e sopratutto mi preoccupa ! Sono d'accordo pienamente con quanto scrive il Presidente dell'Aduc Pietro Yates Moretti !
Nessuno ... se non i medici autorizzati con scienza ,esperienza e purchè dichiaratisi non obiettori(coscenza!) , qualora si arrivasse ad approvare una Legge moderna civile ,libera in merito all'eutanasia o meglio in questo caso al "suicidio assistito " possono compiere questo gesto che solo a loro dovrebbe essere concesso sempre qualora il Paziente abbia espresso a voce o con un testamento biologico la propia irrevocabile volonta' !

domenico de giacomi
iscritto ordine dei medici 4632 udine
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17 ottobre 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
La ringrazio, caro De Giacomi.
Saluti.
16 ottobre 2006 0:00 - domenico de giacomi
Egregio Falcinelli non mi metta in bocca parole che non ho detto e scritto . I Medici(non obiettori) dovrebbero essere le uniche Persone autorizzate su richiesta diretta o indiretta ( liwing will a Pz in stato di incoscenza) a poter staccare la spina ( si fa' per dire) visto che possiedono la conoscenza professionale e l'esperienza ( non certo di un Sacerdote o di un Giudice etc ) per compiere questo atto ... senza far soffrire inutilmente... chi a scelto consapevolmente in stato terminale di prendere liberamente questa strada .Per il resto ho letto e rispetto tutte le Sue opinioni .

Condivido in pieno il profondo , lineare , logico , evidente pensiero espresso da Gianni che scrive " MA CHE MALE VI FA' a VOI che non volete l'Eutanasia ..." .Purtroppo vi sono interessi molteplici che non permettono ancora ( per poco ) agli Uomini di Potere e Saggi (anche sulla loro pelle) di permettere questa liberta' di scelta a ogni Persona che la desidera per giustificati motivi prendere solo sulla sua pelle !


domenico de giacomi
16 ottobre 2006 0:00 - luciano di nepi
Essendo medico e avendo scritto un libro" De Eutanasia,lettera aperta di un laico ai laici"ho provveduto da maggio u.s. a inviarlo all'Ordine di Roma (a cui appartengo n° 11187)e alla Federazione Nazionale Ordine dei Medici(FNOMcEO)per dovuta conoscenza. Orbene nessuna risposta!4 giorni or sono mi sono recato all'Ordine di Roma per parlare col Presidente Falconi( assente)e sono stato ricevuto da Meledandri(vice Presidente) a cui ho fatto presente( sempre da laico)che alcuni Colleghi dichiaravano di aver praticato l'Eutanasia( anche senza il consenso del paziente).Mi veniva risposto che è in vigore il Codice Deontologico che lo prevede come grave infrazione al Codice stesso.Nel pomeriggio dello stesso giorno ho parlato con il Legale dell'Ordine Medici di Roma che mi ha confermato quanto sapevo e che se volevo fare una denuncia alla Magistratura dovevo provvedere in prima persona.MI accingo oggi a denunciare all'Ordine quanto sopra.don Verzè è religioso e lì provveda la Chiesa ma come medico provveda l'Ordine.In questa mia lettera non c'è livore politico nè alcunchè di religioso ma mi brucia vedere vilipesa la vita ,che ho sempre difeso in 53 anni di professione alleviando le sofferenze dei miei pazienti,ma che non mi sono mai arroggato il diritto di prolungare inutilmente nè di spegnere con atto mio volontario e deliberato anche se richiesto.
Dr. Luciano di Nepi Ordine
Ordine Medici Roma n°11187
16 ottobre 2006 0:00 - lucioano di nepi
Rammento a tutti che il mio parlare è sempre da Laico.(vedi il libro" De Eutanasia,lettera aperta di un laico ai laici"
Questo detto don Verzè mi ha rammentato stranamente Zidane che ha rovinato la sua carriera di campione con un colpo di testa.Dato che è un reigioso(?)intervenga la Chiesa ,dato che è un cittadno Italiano
la Magistratura(assistenza al suicidio)dato che un uomo gli Uomini di Buona Volontà: lo collochino nel posto che merita.in soffitta o in cantina ma senza clergy-man.
Dr. Luciano di Nepi
Ordine Medici Roma n°11187
15 ottobre 2006 0:00 - u
Spero che il prete venga processato entro breve tempo ma, coi tempi della giustizia, la fine del processo la vedranno i nostri figli.
La SPINA bisognerebbe staccarla, oltre a chi volontariamente lo implora, alla stragrande maggioranza dei nostri parlamentari.Per loro il distacco dovrebbe essere d'ufficio, anche se non vogliono.
15 ottobre 2006 0:00 - Gianni
Ritengo che l'uomo debba essere libero delle sue scelte, specialmente quando queste vengano impedite da leggi stupide ed oppressive conseguenti di un credo religioso ancora più stupido ed oppressivo.
Nel caso in cui la richiesta di un aiuto per morire venga fatta volontariamente, da persone coscienti, per porre fine a problemi causati da malattie irreversibili,il problema, se giusto oppure no, non si dovrebbe neanche porre.
Invece in questa nazione di sottomessi a principi religiosi idioti, perchè è solo questo il vero motivo e chi lo nega è un ipocrita, non si vuole prendere neanche in considerazione il problema dell'eutanasia.
Allora è meglio per chi abbia il coraggio e la possibilità fisica di farlo un bel salto nel vuoto da trenta metri, oppure una bella esplosione di gas ecc ecc?. Ma ci sono persone immobilizzate che possono solo chiedere a qualcuno per pietà una fine liberatrice, no non si può fare.
Mi domando ma che male vi fa, a voi che non volete l'eutanasia, se qualcuno preferisce morire quando non ci sia una alternativa dignitosa.
Per me è soltanto una ottusa e stupida ed inutile cattiveria che ripeto deriva da un altrettanto stupido, ottuso ed inutile credo religioso.
Gianni
15 ottobre 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Stupisce il come ci si scandalizzi del fatto che sia un prete ad aver "staccato la spina" ad un uomo ed è comprensibile, dato che l'immagine del "prete" è un simbolo legato a una realtà che ci portiamo dentro e di cui egli dovrebbe esserne un tutore.
Tra l'altro, il fatto che sia stato un prete, non significa affatto che questo precedente possa significare un esempio morale per la concessione dell'atto e tanto meno costituisce una rampogna a cui aggrapparsi contro chi critica il Pannella per le sue farneticazioni ideologiche.
Questo prete, "staccando la spina" ha solo manifestato una sua personale visione molto "sui generis" della fede nell'amore divino non costituendone però affatto l'ufficiale rappresentanza.
Insisto ancora con la questione del rispetto della posizione umana di chi è medico, ma primariamente un uomo.
Infatti, dissento ampiamente dal Dott. De Giacomi, contestandogli l'affermazione secondo cui il fatto di esser un medico significhi l'avere licenza di "staccare spine", seppure non obiettore; il fatto della "scienza" e dell' "esperienza" non forniscono una ragione per poter agire come sopra se non per demagogie di pensiero.
Se così non sia, pregherei di fornire tutte le ragioni per cui si possa giustificare l'atto in base a scienza ed esperienza, così che vengano coperte ampiamente tutte le istanze che costituiscono le dinamiche umane che sono coinvolte nell'evento della realizzazione dell'atto dell'omicidio assistito dal malato (mi sembra più giusto chiamarlo così, visto che il malato non si uccide con le sue mani).
Avendo puntato sul tema della "responsabilità" personale dell'atto del darsi morte insisto nel considerare una pretesa, da parte del malato, quella di chiedere morte per altrui mano, cosa di cui non riesco a vederne il diritto.
A causa del carico ontologico presente nell'uomo (mi spiace per lei, caro De Giacomi, ma insisto su una questione che è realtà comprovabile e non fantasia pretina) non è possibile far sì che sia una legge a decretare la possibilità di dar morte per altrui mano senza cadere nell'ipocrisia, poi, della critica alla pena di morte e alla funzione legalizzata del boia il quale e non a caso, portava un cappuccio in testa, significato palese dell'offesa a tale ontologia.

La scienza potrà forse invece aiutare a capire con precisione sempre più accurata quale sia il caso in cui sia inutile accanirsi terapeuticamente e successivamente aiutare a sopportare gli ultimi tempi della propria esistenza con le cure adeguate se non, come invece tutti ci auguriamo, riuscire a sconfiggere definitivamente tante cause di morte oggi purtroppo ancora irrisolvibili.

Saluti cordiali.
13 ottobre 2006 0:00 - domenico de giacomi
Un Sacerdote e ha poca importanza a quale Religione o Credo politico appartenga che dà l'ordine di staccare "la spina" anche se in presenza dell'Amico ricoverato in condizioni terminali nel Suo Ospedale che lo ha richiesto ,come leggo èaccaduto nell'intervista apparsa su questo utile sito ,mi scandalizza e sopratutto mi preoccupa ! Sono d'accordo pienamente con quanto scrive il Presidente dell'Aduc Pietro Yates Moretti !
Nessuno ... se non i medici autorizzati con scienza ,esperienza e purchè dichiaratisi non obiettori(coscenza!) , qualora si arrivasse ad approvare una Legge moderna civile ,libera in merito all'eutanasia o meglio in questo caso al "suicidio assistito " possono compiere questo gesto che solo a loro dovrebbe essere concesso sempre qualora il Paziente abbia espresso a voce o con un testamento biologico la propia irrevocabile volonta' !

domenico de giacomi
iscritto ordine dei medici 4632 udine
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