Egregio Falcinelli non mi metta in bocca parole che non
ho detto e scritto . I Medici(non obiettori) dovrebbero
essere le uniche Persone autorizzate su richiesta diretta
o indiretta ( liwing will a Pz in stato di incoscenza) a
poter staccare la spina ( si fa' per dire) visto che
possiedono la conoscenza professionale e
l'esperienza ( non certo di un Sacerdote o di un
Giudice etc ) per compiere questo atto ... senza far
soffrire inutilmente... chi a scelto consapevolmente in
stato terminale di prendere liberamente questa strada
.Per il resto ho letto e rispetto tutte le Sue opinioni
.
Condivido in pieno il profondo , lineare ,
logico , evidente pensiero espresso da Gianni che scrive
" MA CHE MALE VI FA' a VOI che non volete
l'Eutanasia ..." .Purtroppo vi sono interessi
molteplici che non permettono ancora ( per poco ) agli
Uomini di Potere e Saggi (anche sulla loro pelle) di
permettere questa liberta' di scelta a ogni Persona
che la desidera per giustificati motivi prendere solo
sulla sua pelle !
domenico de giacomi
16 ottobre 2006 0:00 - luciano di nepi
Essendo medico e avendo scritto un libro" De
Eutanasia,lettera aperta di un laico ai laici"ho
provveduto da maggio u.s. a inviarlo all'Ordine di Roma
(a cui appartengo n° 11187)e alla Federazione Nazionale
Ordine dei Medici(FNOMcEO)per dovuta conoscenza. Orbene
nessuna risposta!4 giorni or sono mi sono recato
all'Ordine di Roma per parlare col Presidente Falconi(
assente)e sono stato ricevuto da Meledandri(vice Presidente)
a cui ho fatto presente( sempre da laico)che alcuni Colleghi
dichiaravano di aver praticato l'Eutanasia( anche senza
il consenso del paziente).Mi veniva risposto che è in
vigore il Codice Deontologico che lo prevede come grave
infrazione al Codice stesso.Nel pomeriggio dello stesso
giorno ho parlato con il Legale dell'Ordine Medici di
Roma che mi ha confermato quanto sapevo e che se volevo fare
una denuncia alla Magistratura dovevo provvedere in prima
persona.MI accingo oggi a denunciare all'Ordine quanto
sopra.don Verzè è religioso e lì provveda la Chiesa ma
come medico provveda l'Ordine.In questa mia lettera non
c'è livore politico nè alcunchè di religioso ma mi
brucia vedere vilipesa la vita ,che ho sempre difeso in 53
anni di professione alleviando le sofferenze dei miei
pazienti,ma che non mi sono mai arroggato il diritto di
prolungare inutilmente nè di spegnere con atto mio
volontario e deliberato anche se richiesto. Dr. Luciano
di Nepi Ordine Ordine Medici Roma n°11187
16 ottobre 2006 0:00 - lucioano di nepi
Rammento a tutti che il mio parlare è sempre da Laico.(vedi
il libro" De Eutanasia,lettera aperta di un laico ai
laici" Questo detto don Verzè mi ha rammentato
stranamente Zidane che ha rovinato la sua carriera di
campione con un colpo di testa.Dato che è un
reigioso(?)intervenga la Chiesa ,dato che è un cittadno
Italiano la Magistratura(assistenza al suicidio)dato
che un uomo gli Uomini di Buona Volontà: lo collochino nel
posto che merita.in soffitta o in cantina ma senza
clergy-man. Dr. Luciano di Nepi Ordine Medici
Roma n°11187
15 ottobre 2006 0:00 - u
Spero che il prete venga processato entro breve tempo ma,
coi tempi della giustizia, la fine del processo la vedranno
i nostri figli. La SPINA bisognerebbe staccarla, oltre
a chi volontariamente lo implora, alla stragrande
maggioranza dei nostri parlamentari.Per loro il distacco
dovrebbe essere d'ufficio, anche se non vogliono.
15 ottobre 2006 0:00 - Gianni
Ritengo che l'uomo debba essere libero delle sue scelte,
specialmente quando queste vengano impedite da leggi stupide
ed oppressive conseguenti di un credo religioso ancora più
stupido ed oppressivo. Nel caso in cui la richiesta di
un aiuto per morire venga fatta volontariamente, da persone
coscienti, per porre fine a problemi causati da malattie
irreversibili,il problema, se giusto oppure no, non si
dovrebbe neanche porre. Invece in questa nazione di
sottomessi a principi religiosi idioti, perchè è solo
questo il vero motivo e chi lo nega è un ipocrita, non si
vuole prendere neanche in considerazione il problema
dell'eutanasia. Allora è meglio per chi abbia il
coraggio e la possibilità fisica di farlo un bel salto nel
vuoto da trenta metri, oppure una bella esplosione di gas
ecc ecc?. Ma ci sono persone immobilizzate che possono solo
chiedere a qualcuno per pietà una fine liberatrice, no non
si può fare. Mi domando ma che male vi fa, a voi che
non volete l'eutanasia, se qualcuno preferisce morire
quando non ci sia una alternativa dignitosa. Per me è
soltanto una ottusa e stupida ed inutile cattiveria che
ripeto deriva da un altrettanto stupido, ottuso ed inutile
credo religioso. Gianni
15 ottobre 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Stupisce il come ci si scandalizzi del fatto che sia un
prete ad aver "staccato la spina" ad un uomo ed è
comprensibile, dato che l'immagine del "prete"
è un simbolo legato a una realtà che ci portiamo dentro e
di cui egli dovrebbe esserne un tutore. Tra
l'altro, il fatto che sia stato un prete, non significa
affatto che questo precedente possa significare un esempio
morale per la concessione dell'atto e tanto meno
costituisce una rampogna a cui aggrapparsi contro chi
critica il Pannella per le sue farneticazioni
ideologiche. Questo prete, "staccando la
spina" ha solo manifestato una sua personale visione
molto "sui generis" della fede nell'amore
divino non costituendone però affatto l'ufficiale
rappresentanza. Insisto ancora con la questione del
rispetto della posizione umana di chi è medico, ma
primariamente un uomo. Infatti, dissento ampiamente dal
Dott. De Giacomi, contestandogli l'affermazione secondo
cui il fatto di esser un medico significhi l'avere
licenza di "staccare spine", seppure non
obiettore; il fatto della "scienza" e dell'
"esperienza" non forniscono una ragione per poter
agire come sopra se non per demagogie di pensiero. Se
così non sia, pregherei di fornire tutte le ragioni per cui
si possa giustificare l'atto in base a scienza ed
esperienza, così che vengano coperte ampiamente tutte le
istanze che costituiscono le dinamiche umane che sono
coinvolte nell'evento della realizzazione dell'atto
dell'omicidio assistito dal malato (mi sembra più
giusto chiamarlo così, visto che il malato non si uccide
con le sue mani). Avendo puntato sul tema della
"responsabilità" personale dell'atto del
darsi morte insisto nel considerare una pretesa, da parte
del malato, quella di chiedere morte per altrui mano, cosa
di cui non riesco a vederne il diritto. A causa del
carico ontologico presente nell'uomo (mi spiace per lei,
caro De Giacomi, ma insisto su una questione che è realtà
comprovabile e non fantasia pretina) non è possibile far
sì che sia una legge a decretare la possibilità di dar
morte per altrui mano senza cadere nell'ipocrisia, poi,
della critica alla pena di morte e alla funzione legalizzata
del boia il quale e non a caso, portava un cappuccio in
testa, significato palese dell'offesa a tale
ontologia.
La scienza potrà forse invece aiutare
a capire con precisione sempre più accurata quale sia il
caso in cui sia inutile accanirsi terapeuticamente e
successivamente aiutare a sopportare gli ultimi tempi della
propria esistenza con le cure adeguate se non, come invece
tutti ci auguriamo, riuscire a sconfiggere definitivamente
tante cause di morte oggi purtroppo ancora
irrisolvibili.
Saluti cordiali.
13 ottobre 2006 0:00 - domenico de giacomi
Un Sacerdote e ha poca importanza a quale Religione o
Credo politico appartenga che dà l'ordine di
staccare "la spina" anche se in presenza
dell'Amico ricoverato in condizioni terminali nel Suo
Ospedale che lo ha richiesto ,come leggo èaccaduto
nell'intervista apparsa su questo utile sito ,mi
scandalizza e sopratutto mi preoccupa ! Sono d'accordo
pienamente con quanto scrive il Presidente dell'Aduc
Pietro Yates Moretti ! Nessuno ... se non i medici
autorizzati con scienza ,esperienza e purchè
dichiaratisi non obiettori(coscenza!) , qualora si
arrivasse ad approvare una Legge moderna civile
,libera in merito all'eutanasia o meglio in questo
caso al "suicidio assistito " possono compiere
questo gesto che solo a loro dovrebbe essere concesso
sempre qualora il Paziente abbia espresso a voce o
con un testamento biologico la propia irrevocabile
volonta' !
domenico de giacomi
iscritto ordine dei medici 4632 udine