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Viva la globalizzazione della ricerca e della scienza
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Articolo di Vincenzo Donvito
12 dicembre 2002 20:22
 
In primis era la Gran Bretagna. Ora in Australia una legge a livello federale. In California dove, a dispetto della rinuncia federale dell'Amministrazione di George W.Bush, e' legge dallo scorso settembre, la Stanford University, con tanto di finanziamento privato (12 milioni di Usd), fa sapere che comincia la ricerca. E cosi', senza il clamore della Stanford, anche in altri Stati degli Usa. Il Governo federale della Svizzera deposita un suo progetto di legge. Il Senato del Belgio vota a favore. Alcune Comunidad spagnole (Andalusia in testa) partono per conto loro, anche qui a dispetto di un capo del Governo centrale che, con il capo del Governo italiano, vorrebbe diventare alfiere in tutta l'Unione Europea di un divieto che piu' divieto non si puo'.
Cosa succede?
La depravazione delle coscienze? Come potrebbe ben dire il nostro ministro della Salute, Girolamo Sirchia?
Qualcuno, e non pochi, puo' pensarla come il nostro ministro. E lo lasciamo li'. A pensarsi addosso, pur nell'importanza del ruolo istituzionale che ricoprono (ministro e suoi estimatori).
Noi ora guardiamo altrove, e neanche tanto lontano, fisicamente e culturalmente.
Importante e' che la ricerca parta. Che non si tentenni ancora. Che non si ascolti ancora questo o quell'altro politico. Certamente i politici servono. Specialmente se sono al Governo e se hanno maggioranze nelle assemblee legislative. Ma ora decidano per conto loro: vietare, tagliare, proibire, denigrare, lanciare anatemi. Ci divertiremo ad ascoltarli, in modo distratto. Perche' ci interessano poco. La macchina e' partita, anzi l'autobus. E noi, nella nostra dimensione siamo dentro: in corsa, e ad ogni stazione contribuiamo a mettere la benzina. Perche' deve andare, deve correre. Sono in tanti ad aspettare. Ad aver perso tanto tempo a disquisire in questo o quell'altro comitato etico, di Stato o di regione o di ospedale.
E' la globalizzazione della scienza e della medicina. A cui, anche come italiani, diamo il nostro contributo. Quando e come ci e' consentito. Noi informando (e questa edizione del Notiziario, piu' che mai, e' propria piena di notizie e commenti in questo senso "globale"). Gli altri, quelli che hanno scelto la ricerca e la scienza, andando li' dove era loro consentito farlo, senza dover baciare "pile" e genuflettersi a cose e storie che non capivano e non condividevano.
Viva la globalizzazione.
Che' se non ci fosse, ci verrebbe levata anche la speranza.
Perche' domani, i risultati dei "depravati" britannici, californiani, svizzeri, belgi, andalusi, etc.. saranno per tutti e di tutti. Con le aziende che, avendoci investito, ci faranno anche i soldi. Bene. Male per chi non ci aveva pensato o ha seguito i pruriti del conformismo ideologico e politico. E ci saranno i risultati. Non le chiacchere.

p.s.
Ci avete fatto caso che tutti i Paesi in cui sono state approvate o stanno per essere approvate leggi per la ricerca sulle staminali embrionali, hanno una struttura federale/federalista? E che, come nel caso di Usa e Spagna, se questa struttura non ci fosse, non ci sarebbe quello che c'e'?
E ci avete fatto caso che in Italia forse si arrivera' ad uno straccetto di federalismo proprio grazie alla volonta' e alla maggioranza che, nello stesso tempo, grazie alla legge sulla fecondazione assistita, si prepara a vietare tutto quello che puo' vietare? Chissa' che qualcosa non gli esploda in mano .
 
 
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