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Stati Uniti d'Europa. Vaccini. La bufala dei ritardi della Ue. I ritardi sono nella somministrazione dei vaccini, che è competenza dei singoli Stati. Il caso Austria e Danimarca
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Articolo di Primo Mastrantoni
3 marzo 2021 12:58
 
  La tecnica è la stessa da millenni: quando hai un problema interno, individua un nemico esterno.

Così è successo per i vaccini anti Covid 19.

Se, poi, l'informazione passa attraverso i bar dello sport, che ora si chiamano social, il quadro è perfetto e potremo chiamarlo: la Disinformazione.

Vediamo.

Prendiamo ad esempio i presunti ritardi nella autorizzazione del vaccino americano della Pfizer, quello attualmente più diffuso.

La FDA americana, l'ente regolatorio per l'autorizzazione dei farmaci, ha validato il vaccino Pfizer l'11 dicembre 2020.
L'Ema, l'ente regolatorio europeo per l'autorizzazione dei farmaci, ha validato il vaccino Pfizer il 21 dicembre 2020.

Tra l'una e l'altra validazione sono passati solo 10 giorni!
E questo sarebbe il ritardo?

Dove si sono verificati i ritardi? Nella somministrazione dei vaccini. Chi deve somministrare i vaccini? I singoli Stati dell'Unione europea.

Per esempio, l'Italia ha ricevuto 6,5 milioni di dosi, ma ne ha somministrate 4,5. Quindi, il nostro Paese non ha somministrato ben 2 milioni di dosi! Un terzo di quelle a disposizione. E i ritardi sarebbero europei?

Altra bufala è quella dell'Austria e della Danimarca che "faranno da soli".
Non è vero.
Questi Paesi sono all'interno dell'accordo europeo sulla distribuzione dei vaccini che la Ue ha prenotato e opzionato per 2,6 miliardi di dosi. Per il futuro (futuro, eh!) dicono che faranno accordi con Israele. Ma Israele utilizza il vaccino Pfizer che è prodotto in Ue! I governi austriaco e danese vogliono, per caso, organizzare un cargo di vaccini che parta da Bruxelles, atterri e subito decolli da Tel Aviv per raggiungere Vienna e Copenaghen? Di sceneggiate ne vedremo.

Sarebbe necessaria l'informazione, specialmente nel settore sanitario. Raccontare bufale è dannoso per la salute.
 
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