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Le staminali adulte spesso si fondono con cellule del tessuto ospitante
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Articolo di Rosa a Marca
3 aprile 2003 15:35
 
Basta con i problemi etici legati all'impiego di embrioni umani! Puntiamo sulle cellule staminali adulte, che sono differenziabili quasi quanto le embrionali e sono utilizzabili in medicina -erano le due frasi ricorrenti tra i biologi molecolari. Peccato che proprio un anno fa la speranza abbia cominciato a vacillare. La rivista "Nature" pubblicava due studi, chiosati in questo modo: "Alcuni biologi mettono in dubbio la multiformita' delle cellule staminali adulte".
Spiegavano, infatti, che le cellule di tessuti adulti e le cellule staminali impiantate spesso si fondono. E che le cellule ibride risultanti dall'impianto, se esternamente appaiono come cellule staminali indifferenziate e quindi utilizzabili per gli scopi previsti, un'osservazione piu' attenta evidenzia un numero di cromosomi doppio e anche alcune anomalie cromosomiche, potenzialmente cancerogene.
Il fatto sconcertante di questi studi e' che fanno intravedere come le ricerche volte a dimostrare la totipotenza delle staminali adulte, ossia la loro capacita' di trasformarsi in qualcos'altro -per esempio cellule del midollo che diventano cellule muscolari- si basino su valutazioni sbagliate.
Altri studi aggravano ancora di piu' il dubbio.
"Io non sono affatto sicuro che da queste cellule possa venire qualcosa di diverso dal sangue", afferma Markus Grompe, uno degli autori (Nature 422). Il suo gruppo ha iniettato cellule staminali del midollo osseo nel fegato danneggiato di topi. Visto dall'esterno, il fegato sembrava migliorare. Pero' i suoi nuclei cellulari si rivelavano anormali in quanto avevano in se' geni composti sia da cellule staminali sia da cellule epatiche, ed alcuni avevano il triplo di Dna rispetto alle cellule epatiche normali. Evidentemente, la fusione del nucleo doveva avere riprogrammato alcune cellule staminali del sangue, le quali hanno poi continuato a lavorare come cellule epatiche. Ma questa e' solo un'ipotesi plausibile. Il fatto e' che i ricercatori non sanno dire quali cellule si siano fuse, semplicemente perche' il midollo osseo usato per i trapianti non contiene un unico tipo di cellule.
E cosi' la confusione attorno alle cellule staminali ha toccato un altro piccolo record. Forse, come suggerisce un ricercatore statunitense sul numero 361 della rivista "Lancet", sarebbe ora che i ricercatori si coordinassero in uno studio multicentrico.
 
 
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