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Spagna. Il Comitato di Etica e il parere positivo sull'uso degli embrioni sovrannumerari
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Articolo di Donatella Poretti
6 marzo 2003 18:44
 
Il Comitato di Etica, nominato dal ministero della Scienza e Tecnologia lo scorso aprile, ha elaborato un rapporto in cui viene espresso un parere favorevole in merito alla ricerca con gli embrioni umani congelati sovrannumerari, sotto rigide regole e sotto controlli e garanzie pubbliche.
Sulla stessa linea si era gia' espressa la Commissione Nazionale di Riproduzione Assistita da ben tre anni, e ora anche il Comitato di Etica raccomanda di apportare delle modifiche legislative affinche' i ricercatori possano lavorare con garanzie giuridiche. Il Comitato scarta invece la clonazione terapeutica e qualsiasi altro metodo di generare embrioni espressamente per scopi scientifici o medici (in entrambi i casi la legge spagnola lo vietava gia' espressamente). La posizione della maggior parte dei membri del Comitato e' che la clonazione animale e' una tecnica ancora molto immatura e insicura, e che la sua applicazione agli esseri umani, per quanto per scopi terapeutici e non riproduttivi, non debba essere permessa. La ricerca con la clonazione deve essere limitata agli animali.
In merito alla possibilita' di utilizzare gli embrioni sovrannumerari delle cliniche spagnole per la riproduzione assistita, stimati tra i 30 e i 40 mila, il Comitato raccomanda la modifica della Legge di Riproduzione Assistita del 1988. La legge infatti prevede che gli embrioni sovrannumerari possano rimanere crioconservati per cinque anni, ma poi non viene chiarito cosa fare una volta trascorso questo tempo. Mentre la legge proibisce qualunque manipolazione degli embrioni per scopi scientifici, a meno che non si considerino questi embrioni "non vitali" per l'impianto in utero. Il Comitato percio' spiega che il congelamento mette a serio rischio l'utilizzabilita', e la vitabilita' degli embrioni dopo alcuni anni, anche se non dice chiaramente quanti anni, ma giunge alla conclusione che i cinque anni potrebbero essere il limite, trascorso il quale possono essere utilizzati per la ricerca.
Il concetto di "vitalita'" degli embrioni non e' stato definito dalla Legge del 1988, ma da una sentenza del Tribunale Costituzionale del 1999, che specifica solamente che questi embrioni sono "incapaci di svilupparsi in maniera tale da dare luogo a una persona umana". E proprio su questo punto ci sarebbe una sorta di "scappatoia" legale per rispettare la legge che protegge l'embrione e la richiesta della comunita' scientifica, e non solo, di poter usare gli embrioni sovrannumerari destinati altrimenti alla distruzione.
Il parere di questo gruppo di scienziati, giuristi e bioeticisti non e' vincolante per il Governo, per quanto i ministri, sia quello della Scienza e Tecnologia, Piqué, che la ministra alla Sanita', Ana Pastor, abbiano sempre precisato che su questa questione avrebbero tenuto conto dei pareri dei Comitati incaricati.
Le conclusioni erano state rese note prima attraverso indiscrezioni giornalistiche (il quotidiano "Abc" il 4 marzo e il quotidiano "El Pais" il 5 marzo). Il rapporto conclusivo del Comitato sarebbe stato nelle mani del ministro della Scienza e Tecnologia, Josep Pique', dal 27 febbraio, quando i 12 esperti sotto la presidenza di César Nombela, avevano concluso il loro lavoro che andava avanti da ben cinque mesi. Il 5 marzo la presentazione ufficiale alla stampa da parte dello stesso Nombela. Il rapporto e' chiaro, di fronte alla posizione espressa piu' volte dal Governo spagnolo che le cellule staminali adulte avrebbero reso inutile la ricerca con quelle di origine embrionale, si dice che "visto che le cellule staminali adulte e quelle embrionali hanno caratteristiche specifiche, questo comitato ritiene che non esista una concorrenza tra le due ricerche e raccomanda che si realizzi la ricerca con entrambi i tipi di cellule". Una volta esposti i punti principali del rapporto, Nombela ha precisato: "la missione del comitato finisce qui".
Cosi', sollecitato dai giornalisti, Josep Piqué ha assicurato che il Governo "analizzera'" il contenuto del rapporto del Comitato in merito alla ricerca sulle cellule staminali di origine embrionale. "Il rapporto non e' vincolante e il Governo dovra' prendere le sue decisioni e le rendera' note molto presto". Piqué ha poi elogiato "la qualita'" del rapporto e "l'altissimo livello di competenza professionale e la grande rispettabilita'" di chi ha realizzato lo studio. "Sono sicuro che molte delle conclusioni sono valide", ha detto il ministro e quando gli e' stato fatto notare che praticamente il rapporto sosteneva la ricerca con gli embrioni, Piqué ha riconosciuto che il rapporto contempla "la problematica associata" ai 30 mila embrioni congelati che ci sono in Spagna. Cio' detto, il ministro ha precisato che su questo tema "dobbiamo studiare le opinioni del rapporto perche' sono molto sfumate e presentano una elevata complessita' dal punto di vista etico e scientifico". Il ministro ha messo in evidenza che determinare se questi embrioni siano o no "vitali" e' un fatto che "deve essere precisato molto bene" perche' e' "tema molto sensibile".
Alla fine Piquè ha detto: "chiedo un po' di pazienza. In una questione tanto controversa, che rientra nell'ambito di un dibattito internazionale scientifico da moltissimi anni, non si puo' chiedere al Governo che da un giorno all'altro prenda una decisione".

Da un giorno all'altro, signor ministro? Ma se sono passati tre anni dal parere della Commissione Nazionale di Riproduzione Assistita!

Pareri favorevoli
I socialisti del Psoe replicano che negli ultimi anni hanno presentato bel 26 iniziative parlamentari tra proposte di legge e mozioni sull'argomento, tutte andavano nella direzione del rapporto del Comitato di Etica.
"Un passo positivo per sostenere le ricerche realizzate fino a questo momento, quasi clandestinamente, con l'obbiettivo di trovare soluzioni per malattie croniche che colpiscono una parte significativa della societa'". Cosi' il senatore Xavier Albistur del Partito Nazionale Basco (Pnv) membro della Commissione di Bioetica e Biotecnologia, che chiede che il ministro Piqué sia sentito dal Senato. "Sembra opportuno e necessario che del documento elaborato dal Comitato di Etica non se ne faccia un uso meramente ministeriale, ma che venga conosciuto dai membri della commissione del Senato che sta studiando la possibilita' di fare ricerca con le cellule staminali per applicazioni terapeutiche e proporre quindi le necessarie modifiche legislative". Per il senatore Albistur sarebbe "una grave irresponsabilita'" da parte del Governo, per quanto il rapporto non sia vincolante, di non tenerne conto e di non preparare una legislazione nella direzione del documento.
Il rapporto per il direttore scientifico dell'Istituto Valenziano di Infertilita' (Ivi), Carlos Simon, e' "una pietra miliare" e un "gran passo avanti". E' la prima volta che un Comitato di Etica raccomanda esplicitamente l'utilizzo di embrioni sovrannumerari in "maniera regolamentata, legale e controllata per la ricerca con le cellule staminali". Tuttavia Simon ha trovato il punto sulla "vitalita'" degli embrioni poco chiaro, e in questo senso "arbitrario ed erroneo". Infatti stabilire che non siano vitali solo gli embrioni congelati passati cinque anni, e' sbagliato, un embrione "e' vitale se e' capace di impiantarsi nell'utero e questo e' vitale dopo 5, 6, 10 anni, mentre ci sono embrioni che, pur non essendo congelati, non sono comunque in grado di impiantarsi nell'utero", percio' per il direttore dell'Ivi l'unica soluzione e' quella di "utilizzare gli embrioni sovrannumerari, con il permesso dei genitori". Cosi' secondo Simon dovrebbe essere permesso fare ricerca anche con gli embrioni cromosomicamente anormali, non farlo sarebbe "un assurdita' completa" perche' da questi embrioni si potrebbe apprendere molto.
Il presidente della Societa' Internazionale di Bioetica (Sibi), Marcelo Palacios, ha definito il rapporto un "passo molto ragionevole e positivo", "ora dovrebbe essere fatto lo sforzo perche' diventi vincolante per il Governo".
Manuel Atienza, docente di Filosofia del Diritto dell'Universita' di Alicante, componente della Commissione Nazionale di Riproduzione Assistita, ha sottolineato come il risultato del rapporto e' "quasi ovvio" e molto simile a quello della Commissione di cui lui e' membro.
La Lega Europea dei Diabetici, tramite il suo presidente José Antonio Herrada, ha manifestato tutta la sua soddisfazione, riconoscendo che "i grandi beneficiati" saranno i malati. Una raccomandazione sensata" perche' "nelle cellule staminali embrionali il potenziale terapeutico e di ricerca e' importante". Mentre la Federazione Spagnola dei Diabetici, con il presidente Rafael Sanchez Olmos, ha commentato positivamente il rapporto, lamentando il fatto di non essere vincolante, quindi "ora bisognera' convincere il Governo".
Pareri contrari
Maria Luengo, portavoce di "Hay Alternativas", ha commentato che permettere la ricerca con cellule staminali embrionali per scopi terapeutici costituisce una contraddizione, visto che secondo Luengo "bisogna uccidere una persona umana". Solo nel caso sia dimostrato che l'embrione e' morto potrebbe essere fatta la ricerca, "ma questo e' molto difficile" da dimostrare. Secondo Luengo il parere del Comitato inoltre e' in "conflitto con l'attuale Legge di Riproduzione Assistita, che proibisce l'utilizzazione di embrioni per altri fini che non siano di riproduzione".
Il presidente dei Medici Cristiani della Catalogna, Josep Maria Simon, contesta il Comitato per la posizione che non risponde all'"etica naturale". Ha rilanciato cosi' l'uso delle staminali adulte, su cui "si e' ricercato poco", ribadendo che "l'uso degli embrioni non puo' mai essere accettabile".
La presidente dell'Associazione Provita, Dolores Vueltas, ha detto che l'uso degli embrioni congelati e' una mancanza di rispetto alla persona. "Loro li chiamano embrioni non vitali perche' credono che non sopravviveranno, ma in questo momento sono vivi", "o si impiantano in una donna o si lasciano morire spontaneamente".


Il rapporto per punti
* Dare priorita' alla ricerca con le cellule staminali animali quando i loro risultati possono essere estrapolati a quelli che si possano ottenere con quelle umane.
* Intensificare la ricerca con le cellule staminali adulte e quelle provenienti dal sangue del cordone ombelicale o di feti abortiti.
* L'uso di questi embrioni dovra' contare sul consenso informato dei progenitori, dovra' essere diretto ad alleviare la sofferenza umana, verra' portato avanti solo in gruppi di ricerca con esperienza e il protocollo dovra' essere previamente valutato dai comitati di etica competenti.
* Evitare l'accumulazione di embrioni sovrannumerari nei centri di riproduzione assistita, e' auspicabile la donazione di questi ad altre coppie.
* La legislazione dovra' essere modificata per stabilire dei limiti giuridici adeguati in riferimento alle ricerche con le cellule staminali embrionali.
* Non si raccomanda la creazione di embrioni per generare cellule staminali.
* La sperimentazione di qualunque tipo di cellule staminali sugli esseri umani deve essere preceduta da studi esaustivi nei modelli animali e svilupparsi secondo la normativa esistente sugli sperimenti clinici.
* Non esiste concorrenza tra la ricerca con le cellule staminali adulte e quelle embrionali. Si raccomanda che si faccia ricerca con entrambi i tipi.
 
 
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