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Riscaldamento climatico. Rivista in aumento la crescita di quello degli oceani
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Articolo di Redazione
12 gennaio 2019 10:26
 
Dal 2014 gli esperti del clima sono perplessi: l’aumento della temperatura misurato negli oceani non era così alto rispetto alle previsioni dei modelli climatici. I termometri avevano sbagliato?
Un nuovo studio dello scorso 10 gennaio sulla rivista Science risolve il dilemma. I modelli avevano visto bene. Le misurazioni prima utilizzate non erano molto precise, e troppo basse, secondo questo nuovo lavoro che combina quattro studi scientifici pubblicati dal 2014.
Nuovo termometri
L’imprecisione delle precedenti misurazioni si spiega in virtù del materiale utilizzato. I bathythermograph, delle specie di termometri a forma di siluri che galleggiano nell’acqua e legati da un cavo con una nave, non tornavano in superficie e non duravano a lungo. Dall’inizio degli anni 2000, 3.900 tag Argo galleggianti e ripartiti su tutto il globo, hanno fornito dati ben più completi sui primi 2.000 metri, trasmessi via satellite, con una frequenza migliore della precedente.
Finalmente, la temperatura degli oceani, sotto i 2.000 metri al di sotto della superficie, è stata rivista al rialzo in modo considerevole per il periodo 1971-2010, rispetto ai dati raccolti dall’ONU, quelli pubblicati dal Gruppo intergovernativo di esperti sulla evoluzione del clima (GIEC) nel 2014.
“Se si vuole comprendere dove si manifesta il riscaldamento climatico, si guardi nei nostri oceani, dice uno degli autori del resoconto pubblicato da Science, Zeke Hausfather, dell’Università della California a Berkeley. Il riscaldamento oceanico è uno degli indicatori molto importanti del cambiamento climatico, e noi abbiamo le prove che questo riscaldamento procede molto più velocemente di quanto avevamo previsto”.
Il ricercatore parla di “indicatore”, perché gli oceani assorbono l’eccesso di calore dell’atmosfera creato dalle emissioni di gas ad effetto serra. Il riscaldamento dell’acqua agisce come un segnale confermando la velocità del cambiamento climatico, spiega. Secondo lui, il 2018 sarà “molto probabilmente l’anno più caldo mai registrato negli oceani, come è già accaduto in precedenza nel 2016 e 2017”.

(da un lancio dell’agenzia AFP del 11/01/2019)
 
 
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