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 ITALIA - ITALIA - In piazza contro la sclerosi multipla: tutti buoni, ma le leggi vanno fatte o cambiate, altrimenti non serve
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Articolo di Vincenzo Donvito
20 marzo 2003 17:42
 
Uno di questi ultimi week-end abbiamo visto la mobilitazione dell'Associazione Italiana Sclerosi multipla (Aism), con tanti banchini nelle citta' per raccogliere fondi contro questa malattia. Fiori in cambio di offerte. Ben vengano. Ma per che cosa. Per l'assistenza e il sostegno alle funzioni che dovrebbero svolgere le strutture pubbliche? Il volontariato e' una dose di benessere che non puo' che fare bene, perche', anche se svolge una funzione in presenza di una carenza delle strutture pubbliche pagate da tutti i contribuenti alla bisogna, di fronte ad una vita umana che soffre, non c'e' ragione politica che tenga. Ma, oltre l'assistenza? Oltre il tentativo di arginare lo stato degenerativo generale che questa malattia provoca? Possibile che esista solo la ricerca ufficiale che sembra solo girare intorno al problema, senza prenderlo di petto, magari anche con quel rischio senza il quale ogni ricerca innovativa e rivoluzionaria non avrebbe ragione di esistere?
Stiamo parlando della ricerca sulle cellule staminali embrionali, la cui potenzialita' in materia di malattie genetiche non e' l'invenzione di uno scienziato pazzo, ma rientra nel programma scientifico, per esempio, di Governi come quello britannico, o di istituzioni private al livello della Stanford University della California.
Una ricerca che in Italia e' bloccata in attesa di una nuova legge.
In una situazione del genere, dobbiamo solo aspettare che si formalizzi il divieto nel nome del riconoscimento giuridico del diritto alla vita dell'embrione?
Non c'e' una speranza per le varie malattie di origine genetica come la sclerosi multipla?
Perche' mobilitarsi solo per l'assistenza e non per la speranza medica? I banchini per strada, gli inviti alla bonta', non sarebbero piu' proficuamente indirizzati se si chiedesse ai legislatori il perche' di questi divieti che stanno per diventare legge? Un movimento civile d'opinione che chiedesse conto dei blocchi alla ricerca, non servirebbe alla bisogna?
Le leggi vanno fatte o cambiate, altrimenti non basta sollevare il grido del malato senza indirizzarlo verso uno specifico che gli possa dare speranza.
 
 
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