testata ADUC
Perché l’organizzazione della scuola italiana dell’obbligo fa schifo. Da un caso fiorentino...
Scarica e stampa il PDF
30 settembre 2022 9:17
 
 L’anno scolastico è iniziato e – precisi – i soliti problemi di disorganizzazione si presentano e lasciano sul terreno le uniche reali vittime: gli studenti. Chè siccome non hanno potere, quando protestano (e accade con inesistenti risultati solo tra i più grandi) non ottengono nulla anche se talvolta sono i genitori a farsi portavoce delle loro istanze. Il legislatore, il ministero, i singoli dirigenti continuano a comportarsi come capita e a non avere mai soluzioni.

Raccontiamo cosa accade ad una scuola elementare di Firenze. Ordinaria disorganizzazione.
Gli alunni di una terza sono senza insegnante di matematica e passano le ore in classe facendo altro, con insegnanti di altre materie che li controllano perché non distruggano l’aula e non si facciano male. Da tempo il prof mancava ed era stato nominato un supplente… che ora è in aspettativa. Evidentemente il tempo non è bastato ed oggi i genitori hanno anche scritto al dirigente che ha fatto sapere che “avrebbe valutato la ... richiesta di un docente di ruolo e della stabilizzazione della classe nel quadro delle esigenze complessive dell’istituto” (risposta da manuale del disastro).

Situazioni del genere non sono una novità e chissà quante ce ne sono, note o meno. E visto che continuano ad accadere, evidentemente c’è qualcosa che non funziona.

La vicenda specifica è urgente, visto che a scuola, senza prof di matematica ci sono i ragazzini, e sarebbe opportuno un intervento immediato da parte del ministro del governo uscente (che sarà tale almeno fino alla metà di ottobre).

Al di là della specifica urgenza rimane il fatto che situazioni del genere ci sono sempre. Siamo condannati a questo “sempre”? Certo, sappiamo delle problematiche degli insegnanti che, spesso, arrivano a 20 anni di carriera, con stipendi ridicoli, ancora come precari e costretti ad essere disponibili alle trasferte più incredibili. E questo è un altro problema, strettamente connesso all’episodio fiorentino.

Ci aspettiamo molto dal nuovo ministero che nascerà col nuovo governo, auspicando che metta al primo punto la fine di queste angoscianti e orribili situazioni, per studenti e insegnanti.
La nuova maggioranza parlamentare nasce all’insegna del cambiare tutto. Ecco una opportunità.

 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS