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L'ONU vuole rafforzare i diritti ambientali
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Articolo di Redazione
8 marzo 2018 8:03
 
 “Coloro che lottano per proteggere il Pianeta e i popoli possono essere considerati come degli eroi, ma la triste realta’ e’ che molti di loro hanno pagato il proprio impegno ad un alto prezzo, alcuni lo pagano con la propria vita”: cosi’ si esprime Erik Solheim, direttore esecutivo di ONU-Ambiente -nuovo nome del Programma delle nazioni Unite per l’ambiente-, durante il lancio di una “iniziativa per i diritti ambientali”, mercoledi’ 6 marzo a Ginevra. “E’ nostro dovere essere accanto a chi e’ dalla parte giusta della storia, cioe’ per difendere i piu’ fondamentali e universali diritti umani”.
“E’ giunto il tempo di riconoscere l’interdipendenza tra i diritti umani e quelli dell’ambiente, non solo a livello nazionale ma anche a quello delle Nazioni Unite”, ha spiegato, in questa occasione, John Knox, relatore speciale sui diritti umani e dell’ambiente. Assicurare la protezione dei difensori dell’ambiente e rafforzare le capacita’ degli Stati perche’ sviluppino quadri giuridici adeguati nelle loro Costituzioni: sono queste in sintesi le raccomandazioni di ONU-Ambiente.
Si tratta “di affrontare la protezione dell’ambiente delle popolazioni, aiutandole a meglio comprendere i loro diritti e come difenderli, lavorando coi media per migliorare gli interventi nei casi di violazione dei diritti, facendo appello al settore privato perche’ vada al di la’ della cultura della conformita’, ed aiutando i governi a rendere operativi i diritti con l’obiettivo di proteggere l’ambiente”.
Quattro militanti uccisi ogni settimana
I fatti sono rudi: “Circa quattro difensori dell’ambiente sono stati uccisi nel mondo ogni settimana durante il 2017, secondo i dati della ONG Global Wotness. Tra il 40 e il 50% dei 197 difensori dell’ambiente uccisi nel 2017 venivano dalle comunita’ indigene o locali”, dice ONU-Ambiente. Le Nazioni Unite hanno recensito 908 persone uccise per aver difeso la causa ambientale, in 35 Paesi, tra il 2002 e il 2013.
In un rapporto pubblicato a luglio 2017, Global Witness ha allertato sull’aggravamento delle condizioni in cui agiscono alcuni movimenti in difesa dell’ambiente. Il numero di Paesi coinvolti da assassinii di manifestanti in lotta contro l’accaparramento delle terre e’ anche triplicato tra il 2015 e il 2016. E le morti di 200 militanti nel 2016 (185 nel 2015) sono state rilevate in 24 Paesi, rispetto alle 16 di un anno prima, rappresentano una netta tendenza della diffusione di abusi, indica la ONG. L’America Latina rimane, secondo queste osservazioni, la regione piu’ toccata con il 60% di morti violente.
Per Zeid Ra’ad Al Hussein, alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, “le violazioni dei diritti ambientali hanno un profondo impatto su un largo spettro di diritti umani, tra cui quello alla vita, all’autodeterminazione, all’alimentazione, all’acqua, alla salute, alla casa, nonche’ ai diritti culturali, civili e politici”.
I militanti ecologisti agiscono anche in condizioni sempre piu’ difficili. Infatti, tra il 1993 e il 2016, 48 Stati hanno adottato provvedimenti restrittivi delle attivita’ delle ONG locali che ricevevano finanziamenti internazionali e 60 hanno approvato leggi contro le iniziative delle ONG sul loro territorio.
Crescita globale dei diritti ambientali
Da una ventina d’anni, l’ONU-Ambiente studia l’evoluzione dei diritti umani e ambientali, individuando le buone pratiche e sensibilizzando il mondo giudiziario, essenzialmente per la costituzionalizzazione dei diritti in questi due ambiti. Secondo le Nazioni Unite, pur se le condizioni di attivita’ delle associazioni sono piu’ difficili, e la repressione dilaga in numerosi Paesi, la tendenza globale e’ comunque piuttosto favorevole -come se le maggiori violenze contro i militanti che difendono l’ambiente fossero una risposta ad un quadro istituzionale e regolamentare più restrittivo nei confronti di chi lo distrugge.
In effetti, dopo gli anni 1970, i diritti ambientali sono progrediti piu’ rapidamente rispetto a qualunque altro diritto umano, dice l’agenzia ONU. “I tribunali di almeno 44 Paesi hanno deciso di introdurre il diritto costituzionale ad una ambiente sano. E i diritti ambientali sono parte di piu’ di cento costituzioni”.
L’ONU-Ambiente fa presente anche l’accordo della regione America Latina, siglato il 4 marzo, a San José, in Costa Rica, che verte sull’informazione pubblica, la sua partecipazione ai meccanismi decisionali sui progetti che abbiano un risvolto sull’ambiente, nonche’ ad un migliore accesso alla giustizia in questo ambito. “Questo rappresenta un’opportunita’ per dare ai diritti ambientali lo stesso statuto legale dei diritti dell’uomo, a livello globale”, ha detto il direttore dell’ufficio America latina e Caraibi del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, Leo Heileman.

(articolo di Rémi Barroux, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 07/03/2018)
 
 
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