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La nuova crociata dell'armata Brancaleone
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Articolo di Massimo Lensi
16 ottobre 2002 20:36
 
Nel precedente numero avevamo parlato del Signor A e della sua intenzione, in caso di decesso, di far valutare dai suoi legali le responsabilita' penali e civili, per negligenza o ritardata attuazione della sperimentazione, a carico del ministero della Salute. Il Signor A non ce l'ha fatta ed e' spirato a Roma, a seguito di una crisi respiratoria. Desiderava solo che andassero avanti i protocolli sperimentali per bloccare la sua malattia, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Non sappiamo ancora se la moglie vorra' dar seguito alla causa. E non e' altresi' nostra intenzione di sostituirci a lei ne' sollevare imprudentemente il caso. Ben conosciamo il noioso clima politico in Italia e non vorremmo che simili tragiche storie finissero sotto l'osservazione coatta di pregiudizi e faziosita', di una parte piuttosto che di un'altra, destra o sinistra o trasversale che si chiami. Ma non possiamo nemmeno esimerci dal portare alcune brevi e sommesse riflessioni.

Giacche' nel nostro Paese su alcuni argomenti "sensibili" si profila ormai la volonta' di andar controcorrente rispetto ad altre nazioni, il rischio di assopirsi nelle braccia dell'assuefazione, della stanchezza e del compromesso, e' veramente dietro l'angolo. Senza nemmeno affidarsi agli scontati moniti del sonno della ragione. E' un dato ormai acquisito che per le politiche sulla ricerca scientifica, con particolare riguardo a quelle sulle cellule staminali embrionali e terapie rigenerative, l'Italia rischia l'isolamento. Ai riflessi che questa politica porta con se', come limitazione di elementari diritti dell'individuo di scegliere una vita o una cura piuttosto che un'altra, si contrappone una mediazione definita "sociale", falsamente ispirata a valori come "famiglia, dio, amore, rispetto per se' stessi". Lo si sara' certamente notato, ma negli ultimi giorni sono risuonate sulla stampa frasi dettate solamente da una terribile retorica. Frasi lette sui giornali o sulle agenzie, quali "l'embrione e' uno di noi e non si puo' uccidere un essere umano per curarne un altro" sono ormai sospirate di continuo da politici e preti. La superficialita' che vi sottende, a nostro avviso, e' a dir poco disarmante. In nome del "Fratello Embrione" personaggi come il neo cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, che legittimamente agisce seguendo la dottrina della Chiesa, o il senatore di Alleanza Nazionale, Riccardo Pedrizzi, stanno istruendo una vera crociata che per di piu' non prevede solo il territorio italiano come zona di conquista, ma che vorrebbe spaziare nel mondo, per diffondersi al Parlamento Europeo e alle Nazioni Unite, e addirittura e' stata usata di recente per rintuzzare scienziati come Michael Gazzaniga, favorevole alla ricerca sulle staminali embrionali e chiamato dal Presidente Bush a far parte dell'amministrazione come esperto di bioetica. Una crociata che ricorda da vicino le vicende dell'Armata Brancaleone e che si basa, come sempre e' accaduto per le crociate, su piedistalli traballanti, su artifizi pseudo scientifici, sull'ignoranza e, a nostro avviso, come assunto veramente grave, sulla persuasione della fede.

Ma qual e' lo scopo di questa nuova crociata? Cosa spinge questi novelli Brancaleone, questi Tettamanzi, Pedrizzi, Sirchia, Carlo Casini, ma anche questi Pecoraro Scanio, Bindi, ad imporci dei valori come assoluti, veri, definiti per diritto e sanzionati per legge? A queste domanda non potremmo altro che rispondere con la solita vecchia cantilena: il potere di attirare e disporre di beneplaciti, di trasformare i "valori" della laicita' dello Stato e di controllare subdolamente la formazione del consenso attraverso i mezzi di informazione pagati dai cittadini. Tuttavia ci interessa poco in questa sede affrontare la discordia di una tale antica trattazione, produttrice vieppiu' di infinita letteratura. Ci interessa pero' ricordare che centinaia di altri malati di SLA -come il Signor A- sono oggi in attesa, di morire o di sperare, attorniati dall'amore e dall'affetto, questo si' reale, delle loro famiglie. Migliaia di altre persone affette da malattie devastanti potrebbero essere meglio curate, se solo andassero avanti le sperimentazioni e la ricerca scientifica, con l'utilizzo di trapianti di cellule staminali embrionali. Certo, molte sono le ombre, molti i dubbi, anche di natura etica, ma non crediamo sia difficile comprendere che se la ricerca sulle embrionali non sara' messa nelle condizioni di operare non avremo mai risposte adeguate. Nel tempo di mezzo, quello che si vive oggi, per l'armata Brancaleone non e' ardito trovare facili crediti e cullarsi di certezze sul Fratello Embrione tanto assolute quanto ridicole e bislacche.

Dieci milioni sarebbero dunque le persone affette da patologie croniche, alle quali l'utilizzo delle cellule staminali di varia origine potrebbe portare a sviluppare nuove metodiche cliniche di cura, sosteneva il Rapporto Dulbecco, un rapporto, frutto della omonima Commissione, di cui non si sente piu' parlare e nel quale si invitava ad andare avanti nella ricerca utilizzando almeno gli embrioni crioconservati e non piu' impiantabili. Vogliamo concludere riportando la cronaca, cosi' come un giornale di provincia l'ha descritta, delle ultime ore del Signor A. Per ricordare, per sperare e per poter dire un giorno "mai piu'": "Aveva sostenuto la risonanza magnetica all'ospedale "Sandro Pertini" poi la Spect, un esame nucleare eseguito con liquido di contrasto, a Villa Bianca. Un accertamento che dura circa mezz'ora. Improvvisamente l'uomo ha accusato una crisi respiratoria. I medici della clinica privata hanno disposto immediatamente il trasferimento all'Umberto I dove, nonostante il prodigarsi degli specialisti, e' deceduto due ore dopo."

 
 
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