testata ADUC
Non tutto viene per nuocere. Ottenere farmaci dai veleni
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Primo Mastrantoni
14 gennaio 2025 10:41
 
Un aspide mise fine alla dinastia tolemaica in Egitto: Cleopatra, l'ultima regina, si affidò al veleno del serpente pur di non sottostare al futuro imperatore Ottaviano.

Di storie di veleni è piena la letteratura, magistralmente descritte da William Shakespeare sia per narrare la morte apparente di Giulietta, sia per descrivere quella del padre di Amleto, ucciso durante il sonno da un veleno versato nell'orecchio.

Il veleno è una sostanza in grado di provocare danni o la morte quando penetra in un organismo. 

Il mondo animale è pieno di "soggetti" velenosi (serpenti, vespe, ragni, scorpioni, pesci, coralli, et cetera) e non è da meno quello vegetale (funghi, oleandro, mughetto, digitale, cicuta, stramonio, et cetera). Entrambi producono sostanze tossiche a scopo offensivo o difensivo.

I veleni provenienti dal regno animale contengono un potenziale tesoro di molecole capaci di portare alla scoperta di nuovi farmaci.

Il professore Glenn King, dell'Istituto di Bioscienze Molecolari, dell'Università del Queensland (Australia) studia la correlazione tra i veleni degli animali e i farmaci che ne potrebbero derivare.

"I disturbi del sistema, come il dolore l'epilessia e l'ictus, rimangono uno dei problemi più gravi delle patologie umane. Stiamo esplorando i veleni di ragni, millepiedi e scorpioni per trovare nuove molecole in grado di diventare farmaci per curare i disturbi neurologici".  Queste malattie hanno in comune l'iperattività del "canale ionico", cioè della proteina che permette il passaggio di determinati ioni dall'esterno all'interno della cellula o viceversa. Alcune molecole del veleno possono influenzare l'attività di questi canali, in particolare nei casi di epilessia. 

Un peptide contenuto nel veleno del "ragno dalla ragnatela a imbuto" (uno dei più letali al mondo) è utile, per esempio, nel trattamento dei danni da infarto. Un altro ragno vantaggioso è la "tarantola velluto verde" il cui veleno contiene un peptide che inibisce i recettori del dolore nelle cellule neuronali che può essere utilizzato nel trattamento dei dolori cronici.

Straordinario è poi il veleno della "lumaca cono" con centinaia di tossine diverse ad azione neurotossica ma con un notevole effetto terapeutico: alcune delle sue molecole sono 10mila volte più potenti della morfina o altri oppioidi ma con minori effetti collaterali e assenza di dipendenza.
Nel mondo dei serpenti il "bruno orientale"- considerato tra i più velenosi e responsabile della maggior parte dei decessi in Australia - produce tossine che  hanno un forte effetto coagulante, utilizzabili in caso di emorragie.

Tra le 11 molecole a base di tossine – purificate, ricombinate o sintetiche - approvate e commercializzate come farmaci, una è ottenuta dalla lumaca  cono, due da lucertole, due da sanguisughe e sei da serpenti.

Poiché le tossine dei veleni hanno mostrato una'ampia attività farmacologica, l'Unione europea ha finanziato il progetto Venomics: una raccolta mondiale di campioni di veleni e tessuti animali.   A fronte di 170mila animali velenosi, i ricercatori, hanno eseguito una serie di indagini su 200 specie analizzando  la composizione molecolare delle tossine, creando, insomma, una sorta di "biblioteca dei veleni", utile per gli studi clinici e utilizzabile a fini medici.

(Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 14 gennaio 2025)
 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS