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Italia e Vaticano. Privilegi e odio
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11 febbraio 2023 13:11
 
Oggi 11 febbraio è l'anniversario dei Patti Lateranensi, sottoscritti nel 1929 da Benito Mussolini, per lo Stato Italiano, e dal cardinal Pietro Gasparri per il Vaticano. Poi, “in nome della Santissima Trinita'”, il 27 maggio 1929 fu siglato il Concordato. Caduto il regime fascista, i Patti Lateranensi furono inseriti, all'articolo 7, nella Costituzione Repubblicana. Il Concordato è stato poi rivisto il 18 febbraio 1984 dall'allora presidente del Consiglio dei Ministri, Bettino Craxi, in rappresentanza dello Stato Italiano, e dal cardinale Agostino Casaroli, in rappresentanza della Santa Sede.

Questa è storia, che pesa in modo notevole sulla nostra vita economica, civica e sociale. 

La “confusione” tra Stato italiano e Stato del Vaticano è nella quotidianità e nessuno ci fa mai caso, come, per esempio, l’abitudine che a qualunque inaugurazione ufficiale c’è sempre una toga della Chiesa vaticana. La religione cattolica non è più quella ufficiale dello Stato, ma a scuola c’è sempre un’ora di questa religione, dove gli insegnanti sono pagati dallo Stato e, per chi chiede l’esenzione, se ne sta a far nulla con qualche bidello che controlla in attesa della prossima ora di lezione. Il fatto che non esista una materia di religioni, ma solo per quella cattolica, in aule dove c’è sempre il crocifisso al muro, vuol dire che la nostra scuola non dà dignità didattica ai pensieri religiosi, ma solo al pensiero unico vaticano.

Mancanza di dignità confermata in economia. Oltre alle varie esenzioni fiscali su proprietà ed attività, c’è il contributo dell’8 per mille alle confessioni religiose, pensato e attuato per favorire la chiesa vaticana: se si decide di non indicare in denuncia dei redditi per una delle confessioni religiose convenzionate con lo Stato, l’importo viene comunque distratto dal nostro versamento fiscale, spalmato rispetto a quanto deciso da coloro che l’hanno indicato, e la parte del leone (oltre il 90%) la fa ovviamente la Chiesa Cattolica. Schizofrenia di uno Stato che stabilisce e promuove la libertà di religione (art.19 della Costituzione), ma che obbliga a contribuire favorendo le confessioni religiose più grosse.

Questo comporta per esempio che, per la seconda religione quantitativamente presente in Italia, l’islam, se per esempio deve trovare una sede come luogo di culto, diventa difficile se non impossibile… mentre le proprietà vaticane, anche non pienamente utilizzate sono in tutti gli angoli delle nostre città.

Un assetto istituzionale e normativo che favorisce l’odio religioso, e non solo, verso il diverso.

E’ questo uno Stato e una società moderna e libera?
 
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