testata ADUC
Inflazione nella ‘norma’ del disastro. Calma e gesso
Scarica e stampa il PDF
1 febbraio 2023 13:19
 
I dati preliminari dell’Istat sull’inflazione di gennaio sono come non avrebbero potuto essere altrimenti: +0,2% su dicembre e +10,1% su base annua. Tutto è legato all’altalena dei prezzi energetici, in calo, ma non ancora quel tanto che si prevede dovrebbe essere nei prossimi giorni quando l’Autorità energetica Arera considererà i riflessi del calo del mercato virtuale di Amsterdam di riferimento per lo scambio del gas in Europa; e siccome si tratta di cali che dovrebbero influire del 33% sulle bollette, va da sè che lo scossone sulle percentuali inflattive sarà notevole, anche se non immediato e per gli stessi valori.

Le bollette calate a gennaio del 10% non lo sono state in modo sufficiente per bilanciare la crescita di altri beni, soprattutto quelli alimentari lavorati (+15%), su cui gravano gli aumenti delle materie prime e dei processi di trasformazione fino al mercato al dettaglio. 

E quando questi cali delle bollette condizioneranno anche gli altri prodotti, non ci sarà mai altrettanta diminuzione: i mercati non sono precisi nelle “restituzioni”, soprattutto per prassi e “abitudine” dei vari soggetti e non essere disponibili a rinunciare ai nuovi livelli raggiunti.

Quindi, anche quando il mercato energetico si assesterà più di quanto non abbia fatto a gennaio, non aspettiamoci, a parte le specifiche bollette, diminuzioni diffuse… anche e soprattutto per pura speculazione.

Noi consumatori possiamo reagire solo con un metodo: “calma e gesso”, è bene non prendere decisioni affrettate, non fare qualcosa di cui ci si potrebbe pentire poiché non si sono fatte prima le dovute valutazioni. Soprattutto nell’essere calmi ad attingere ai propri risparmi per affrontare il quotidiano: non si può escludere che nei prossimi mesi la situazione internazionale peggiori più di quanto non lo sia già ora e, quindi, il bisogno di “grasso” a cui attingere sarà anche maggiore.

Certo, ci sono i provvedimenti del governo che dovrebbero aiutarci ma, a parte la “scivolata” sulle accise della benzina che sono state reintrodotte senza rendersi conto delle conseguenze, tutti gli altri aiuti sono a breve durata, a scadenza…e che il governo si sia mostrato poco futuribile e dedito a far passare la giornata, ce lo dicono i dati inflattivi e la nostra vita quotidiana.


 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS