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Inflazione grossomodo stabile grazie all’energia, ma tutti gli altri prezzi in crescita
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30 settembre 2024 13:04
 

Le stime Istat per l’inflazione di settembre registrano -0.2%  a livello mensile e + 0,7% su base annua. Stabilità dei numeri, grossomodo ma non della realtà. I prezzi, messi nel calderone del paniere dell’inflazione, calano solo perché calano - e di molto - quelli energetici (-8,7% da -6,1% di agosto). Mentre, pur se crescono meno del mese scorso (anche per motivi stagionali: trasporti e cura delle persone, chè si consuma meno rispetto alle vacanze di agosto), gli altri beni e servizi sono sempre in crescita, in particolare il carrello della spesa: +1,1% da +0,6%.

Andiamo avanti ad inerzia e traino rispetto a quanto accade in Unione europea, ché da essa dipende il calo dei prezzi energetici. Le istituzioni, governo in particolare, ci dicono sempre che “tutto va bene” e che le loro politiche registrano successi… tutte fake news!

I consumatori se ne accorgono bene, ché tornati dalle vacanze, oltre agli abituali salassi stagionali (rientro scolastico) non hanno trovato niente di nuovo in un mercato in continua crescita dove, per non far venire meno consumi di base, si sono specializzati nello slalom tra offerte di vario tipo. Offerte che i commercianti, pur dediti ad aumentare sempre i loro prezzi anche ben oltre le percentuali inflattive, fanno volentieri pur senza aspettare “saldi” o “Black di qualcosa” perché altrimenti guadagnerebbero meno…. ed è innegabile che in questo gioco dei prezzi, i maggiori predatori sono i commercianti (quelli che dichiarano al fisco meno dei loro dipendenti), anche se le loro associazioni piangono miseria con lunghi elenchi di chiusure che - volutamente - ignorano le numerosissime aperture di negozi della grande distribuzione, che oggi sono innegabilmente le nuove forme di distribuzione e mercato.


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