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Gli effetti della tensione nervosa. Lo stress guasta la memoria
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Articolo di Primo Mastrantoni
26 novembre 2024 8:42
 
Nel 1939, agli inizi della Seconda guerra mondiale, il governo britannico lanciò lo slogan " Mantieni la calma e vai avanti" con l'intento di sollecitare la popolazione a non farsi prendere dal panico. 

Un ottimo consiglio perché la tensione nervosa induce una serie di effetti negativi, in parte conosciuti e altri meno noti  che si scoprono man mano che gli studi proseguono nell'individuare  gli esiti dello stato neuronale provocato da momenti particolarmente intensi.  

Lo stress è una risposta funzionale con cui l'organismo risponde a uno stimolo più o meno violento di qualsiasi natura.

Lo stress può indurre uno stato di malessere collegato alla modifica del microbiota. Una ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica "Nature", suggerisce che un cervello stressato spegne direttamente specifiche ghiandole nell'intestino influenzando la composizione dei batteri intestinali, alterando il sistema immunitario e provocando un'infiammazione.

Ulteriori indagini hanno evidenziato la correlazione fra stress e perdita di memoria. Uno studio,  presentato sulla rivista scientifica "Cell" e ripreso da "Nature", rileva come lo stress può interrompere la memoria e portare a un'ansia inutile, alterando il modo in cui il cervello forma i ricordi e causando una paura non necessaria.

Un incidente domestico, per esempio la scottatura con un utensile di cucina, può indurre timore e il rifiuto al successivo utilizzo o, addirittura, di frequentare quell'ambiente domestico. Questo tipo di paura generalizzata è comune nelle persone con disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e quelle soggette ad ansia generalizzata.

I ricercatori spiegano che i ricordi sono impacchettati in gruppi di neuroni, chiamati traccia di memoria o insieme di engrammi, che sono attivi quando si forma un ricordo. Sheena Josselyn, neuroscienziata presso l'Hospital for Sick Children di Toronto (Canada), e i suoi colleghi, hanno esaminato il ruolo dell'affaticamento psicofisico nella formazione di engrammi che si concentrano in una regione del cervello - l'amigdala - coinvolta nella regolazione dell'ansia e nei ricordi legati alle emozioni.

Un'esperienza traumatica sollecita la formazione di maggiori engrammi che verranno riattivati in situazioni analoghe, anche se tranquille. Questo spiega perché le persone stressate spesso si sentono minacciate in ambienti ormai sicuri, non distinguendo i ricordi negativi da quelli neutri. Un incidente stradale in una via, per esempio, può scatenare ansia quando si ripercorrerà lo stesso tragitto. 

Il collegamento fra traumi emotivi e perdita di memoria è stato osservato  studiando il comportamento degli animali di laboratorio ai quali è stato indotto uno stress in una particolare circostanza e inducendo, successivamente, analoghe situazioni neutre. La risposta ansiosa degli animali è stata la medesima, sia nella fase primaria di tensione nervosa sia in quella seguente, simile ma tranquilla. 

 I risultati offrono informazioni sulle alterazioni della memoria indotte dallo stress, fornendo potenziali vie terapeutiche per i disturbi legati alla tensione nervosa e promuovere lo sviluppo di terapie per le persone con disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e da ansia generalizzata.

(Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 26 Novembre 2024)
 
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