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Coronavirus e misure urgenti di solidarieta' alimentare, la parola ai Comuni
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Articolo di Rita Sabelli
31 marzo 2020 9:10
 


 

Aggiornamento 1/4/2020: per gli interessati ai buoni spesa occhio ai siti del proprio comune e dell'ANCI  -Associazione Nazionale Comuni Italiani- della propria regione. Dovrà essere trasmessa al comune una domanda/autocertificazione.
QUI indicazioni dell'ANCI Toscana per i comuni toscani.
QUI il sito del comune di Firenze


In aggiunta a al DPCM che ha stanziato ai comuni un anticipo del fondo di solidarietà comunale, 4,3 miliardi di euro, la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione civile ha emanato l’ordinanza 658 del 29 marzo 2020 con la quale vengono stanziati ulteriori 400 milioni di euro come risorse da destinare a "misure urgenti di solidarieta' alimentare", ripartiti in base alla popolazione (per l'80%) e ai valori reddituali comunali (per il 20%).

I comuni utilizzano il contributo per il rilascio di buoni spesa utilizzabili per l'acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti in un elenco che dovranno pubblicare nel proprio sito istituzionale, o per acquistare e distribuire direttamente generi alimentari e prodotti di prima necessità.
Saranno gli uffici dei servizi sociali di ciascun comune ad individuare il contributo e la platea dei beneficiari tra i nuclei familiari piu' esposti agli effetti economici derivanti dall'emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessita' piu' urgenti ed essenziali. Viene data priorità a chi non sia già destinatario di altro sostegno pubblico (come il reddito di cittadinanza).
Per l'acquisto e la distribuzione dei beni il comune si può avvalere di enti del terzo settore (volontariato, no-profit). Possono anche essere utilizzati fondi derivanti da donazioni.

L'entità dei fondi assegnati a ciascun comune è specificata negli allegati dell'ordinanza. Al  comune di Firenze sono andati 2 milioni di euro.

La parola ai comuni, quindi, diretti interlocutori dei cittadini.
 

 

 

 
 
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