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Commissione Ue ed energia. Dal 62% di gas russo, verso l’autonomia?
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Articolo di Redazione
8 marzo 2022 8:54
 
La Commissione si prepara a violare diversi tabù nella comunicazione sull'energia che sarà adottata oggi dal collegio dei commissari. La stessa von der Leyen ieri ha annunciato la disponibilità di rivedere i meccanismi del mercato europeo dell'energia, dopo che si era opposta negli scorsi mesi alle richieste di Francia e Spagna di disaccoppiare il prezzo dell'elettricità da quello del gas. Per proteggere consumatori e imprese, “discuteremo di come assicurare che il nostro mercato dell'elettricità rimanga efficiente malgrado l'aumento accelerato del prezzo del gas”, ha detto von der Leyen prima dell'incontro con Draghi. Secondo le indiscrezioni che abbiamo raccolto, la Commissione darà il via libera a intervenire in modo eccezionale, mirato e limitato nel tempo con prezzi regolamentati del gas.

Obiettivo riduzione dell'80 per cento delle importazioni di gas quest'anno 
Secondo Bloomberg, la Commissione oggi presenterà una serie di misure che potrebbero ridurre le importazioni di gas dalla Russia di quasi l'80 per cento quest'anno.
I tre pilastri della strategia sono stati preannunciati da von der Leyen. "Dobbiamo liberarci della dipendenza di gas, petrolio e carbone dalla Russia", ha detto la presidente della Commissione.
Il primo pilastro è "la diversificazione delle forniture rispetto alla Russia e verso fornitori affidabili" con la costruzione di rigassificatori e gasdotti.
Il secondo pilastro saranno "investimenti massicci in solare, eolico e idrogeno".
Il terzo pilastro è incentrato sull'efficienza energetica.
Secondo le fonti citate da Bloomberg, grazie a queste misure potrebbero essere compensati 112 miliardi di metri cubi di gas sui 155 miliardi che l'Ue importa dalla Russia. Lo spinning della Commissione sembra un po' troppo ottimista: servirà del tempo per mettere in piedi le infrastrutture necessarie per costruire i rigassificatori, i gasdotti e le pale eoliche. La Commissione proporrà di usare la componente dei prestiti del Recovery fund non ancora richiesti per finanziare l'indipendenza energetica. Tuttavia Grecia, Italia e Romania hanno già esaurito la loro quota di prestiti.

L'energia rappresenta il 62 per cento delle importazioni della Russia 
Nel 2021, l'energia ha rappresentato il 62 per cento delle importazioni dell'Unione europea dalla Russia, pari a 99 miliardi di euro, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. Il dato è in aumento rispetto al 2020, l'anno della pandemia, con 60 miliardi di euro, ma in calo del 14,2 per cento rispetto al 2011, quando l'energia rappresentava quasi il 77 per cento delle importazioni dalla Russia per un valore di 148 miliardi di euro.

(da Europa Ore 7 del 08/03/2022)
 
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