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Cocaina e anguille
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Articolo di Redazione
27 giugno 2018 13:48
 
 Mentre si deplora l’assassinio di massa perpetrato sugli animali marini grazie ai sacchetti di plastica, ecco la scomparsa programmata delle anguille e degli uccelli, una inchiesta stupefacente della rivista scientifica internazionale “Science of the total environnement”, che tratta di questioni ambientali, che fa sapere che le anguille sono vittime della “schnouf” presente nei fiumi europei.
Già i pesticidi e altre aggressioni chimiche non gli fanno bene, ma ecco queste povere anguille, cammei della morte grazie alla cocaina, ma anche, secondo la rivista “Science et Avenire” che rivela questa triste notizia, grazie alla morfina, alle metamfetamine o il MDMA.In Europa. Il Tamigi di Londra sarebbe quello piu’ carico di cocaina. Secondo un rapporto del “European monitoring centre for drugs and drug addiction”, citato dalla rivista, “queste droghe si ritrovano nei corsi d’acqua per due motivi principali: l’uso mondiale enorme di queste sostanze e l’efficacia variabile con la quale esse sono eliminate dai flussi d’acqua utilizzati nelle stazioni di epurazione, che dipendono molto dalla tecnologia utilizzata”.
Anguille iperattive
Risultato, l’anguilla non si libera del tutto o parzialmente di questa droga che assorbe in pieno attraverso le narici (benché sembri strano, sì, le anguille hanno le narici). E questo fa loro lo stesso effetto che agli umani, apparentemente, secondo il test che ha fatto il gruppo di ricercatori italiani che ha condotto lo studio: “Benché la concentrazione sia debole (da 0,4 a 44 microgrammi per litro per la cocaina nelle acque di superficie), l’équipe di ricercatori ha dimostrato che queste dosi sono sufficienti per nuocere alla salute delle anguille”, spiega “Science et Avenir”. Due gruppi di anguille sono stati coinvolti, uno in un acquario nel quale è stata aggiunta della cocaina con lo stesso livello di concentrazione di quello che si trova nei corsi d’acqua europei, l’altro in un vaso d’acqua senza la polvere bianca. Le bestiole vi sono rimaste per due mesi.
“Le anguille esposte alla cocaina sono apparse iperattive ma il loro stato generale era lo stesso delle altre anguille”, dicono i ricercatori. A parte i muscoli danneggiati, niente di male? Sì, perché contrariamente agli umani, le anguille devono nuotare per sopravvivere e senza muscoli è complicato, e la loro popolazione è in fortissimo calo dagli anni 80. Rassicuratevi: un grande programma di ripopolamento di anguille è in corso. E ci sono dei motivi per cui ne vale la pena.

(articolo di Emmanuèle Peyret, pubblicato sul quotidiano Libération del 27/06/2018)
 
 
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