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Case green. Dopo voto Parlamento europeo il governo usa il metodo ‘balneari’
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15 marzo 2023 12:40
 
 Dopo il voto del Parlamento europeo dell'attuazione delle normative green sulla  casa a partire dal 2030, il governo sta forse pensando come provare a buttar fumo sul tutto senza prendere posizione ufficiale di contrarietà. E’ il metodo “balneari”, ampiamente sperimentato, che va avanti da anni e che, nonostante norme chiare e sentenze definitive altrettanto chiare, consente ancora oggi l’illegalità degli affitti demaniali sulle coste italiane.
A confermarci questo metodo è il capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa, Tommaso Foti, per il quale l’Italia non sarebbe pronta a far fronte alle norme che riguardano gli immobili residenziali (1),  anche per evitare un aumento speculativo dei costi della materie prime utili ai restauri.

A parte che non si capisce perché questa speculazione non potrebbe manifestarsi anche con lo slittamento al 2040… che si tratti di una strategia politica modello “balneari” è una delle caratteristiche tipiche di un modello di governo incentrato sulla gestione del presente, da cui  trarre solo consenso: non cambiare nulla per contentare corporazioni e posizioni di rendita. Metodo con cui si nasconde mancanza di prospettive per il domani, abbandonando quest'ultimo a se stesso e alla casualità di un'economia che non si è in grado di navigare. 

Non è un caso, per esempio, che le uniche innovazioni positive per i consumatori che si sono registrate in questi ultimi mesi (calo dei prezzi energetici) sono solo frutto del contesto internazionale ed europeo. Non solo, ma anche le uniche forme di aiuto ancora in corso, quando non sono state annullate come l’azzeramento delle accise sulla benzina, sono solo retaggio dei governi precedenti.

Siamo solo agli inizi di questa ennesima bagarre del nostro governo con l’Ue, dopo quelle in corso contro le etichette alimentari europee (Nutriscore) e la conversione delle produzioni di motori a combustione.


1 - Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali privati già esistenti  dovranno rientrare nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D. Una promozione che richiede un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Per arrivare alle emissioni zero al 2050. Per gli immobili nuovi gli obblighi scattano dal 2028, che diventa 2026 per gli edifici pubblici o a gestione pubblica.
 
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