testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Il cardinale Tettamanzi non si fida dell'essere umano
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Cinzia Colosimo
27 novembre 2002 21:37
 
Lo scorso 21 novembre a Collevalenza (Perugia) si e' tenuta un'assemblea dei vescovi italiani dal tema: "La questione antropologica: le neuroscienze e la visione cristiana dell'uomo". Il giorno dopo, il quotidiano "Avvenire" ne riportava una sintesi curata dall'arcivescovo di Milano, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, argomentando una serie di problematiche legate al sapere scientifico e alle applicazioni umane della conoscenza, incluse le annesse e connesse tracce etiche e morali.
Il Cardinale Tettamanzi comincia la sua riflessione delineando quella che attualmente sono le tendenze generali delle neuroscienze, ossia "offrire un'interpretazione complessiva dell'uomo, che finisce per togliere spazio alla sua dimensione spirituale e alla prospettiva di significato della sua vita." Questo tipo di inclinazione viene vista dal Cardinale come una mutilazione forzata dell'innato senso di "spirituale", e, se vogliamo, trascendentale, che sono insiti nell'essere umano. Purtroppo l'ottica in cui si pone la critica cattolica riguarda il fatto che l'uomo, una volta venuto a conoscenza delle intime e profonde trasformazioni che da cellula lo conducono fino ad un essere cosciente e razionale, non e' piu' in grado di accettare visioni religiose della sua vita e della sua formazione. In sostanza, si tende a credere, forse inconsciamente, che la conoscenza allontana l'uomo dalla "fede", pertanto per evitare la diffusione di un "cosciente ateismo" si previene all'origine, cioe' ostacolando la ricerca e la conoscenza.
E' un processo mentale che ha una storia lunga alle spalle, e ne sono testimoni Galileo, Giordano Bruno, ne sono testimoni tutti coloro che prediligevano le fede nell'essere umano piuttosto che la fede in Dio. Sin da quando Kierkegaard rifletteva sul paradosso della fede e sullo scandalo di un Dio che si fa uomo, il limite fra l'origine della razionalita' umana e l'origine dell'idea di Dio, e' sempre stato flebile e precario. Il paradosso della fede infatti sta proprio nell'annullare tutto cio' che e' chiaramente umano, abbandonandosi ad una rassegnazione infinita e allontanandosi dalla vita naturale. Questo lo faceva Abramo quando gli veniva chiesto di sacrificare il figlio, semplicemente perche' non avendo consapevolezza di se stesso in quanto essere umano, tendeva ad annullarsi verso le piu' note prospettive offerte dalla fede.
Il rapporto fra l'essere umano e la conoscenza, e di conseguenza fra la natura e la filosofia, ha subito interpretazioni profondamente diverse tra loro, e poche di queste possono definirsi attuali e moderne. Tra queste ultime si colloca il pensiero di Kant, che nel configurare le relazioni fra scienza e filosofia precisa che la ricerca, quando e' finalizzata alla conoscenza della natura e alle modalita' con le quali essa procede, produce una maggiore realizzazione dell'uomo come dominatore sulla natura stessa. Niente di piu' soddisfacente per un essere razionale, che essendo in grado di modellare determinati processi fisici, puo' controllare quegli eventuali errori che portano alla sofferenza umana. Bloccare la ricerca significa bloccare la possibilita' etica e scientifica della salvaguardia della salute, sia essa morale che fisica.
E' profondamente anacronistico negare la conoscenza e far posto all'ignoranza. E' anacronistico, ma soprattutto penalizzante e dannoso. I milioni di malati che ogni anno e ogni giorno attendono con ansia l'aiuto della scienza, sia esso concretizzato con le cellule staminali, con gli xenotrapianti, con il sangue artificiale o altro, non credo ritengano l'ignoranza una valida alternativa alla loro sofferenza. Per i credenti alla Tettamanzi forse l'alternativa e' cedere alla fede il posto del dolore, ma per i restanti credenti, gli atei o agnostici o quant'altro, puo' risultare profondamente irriverente un ostacolo di questo tipo. Il rispetto per la vita umana si rivela anche in questo aspetto, ossia nel permettere che la conoscenza e la ricerca scientifica testimonino la capacita' umana di controllare "il male" e gestirselo, sperando di vincerlo.
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS