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La "Bimba" della Guzzanti e la ricerca scientifica
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Articolo di Donatella Poretti
14 novembre 2002 17:52
 
Nell'intervista pubblicata dal quotidiano telematico Il Nuovo Sabina Guzzanti parla del suo film, "Bimba", che uscira' nelle sale cinematografiche il 15 novembre. Commedia d'esordio alla regia per la Guzzanti, racconta di un'attricetta ignorante, stupida e capricciosa che scopre di essere il clone di una starlette americana altrettanto priva di talento. Furibonda col produttore artefice dell'esperimento, ma decisa a seguire il suo sogno di gloria a dispetto dei suoi geni a buon mercato, tentera' il tutto per tutto tra intrighi e situazioni paradossali con l'aiuto dell'amica cartomante, per poi prendere finalmente coscienza di se' e cambiare totalmente rotta.
Nell'intervista "La mia Bimba un j'accuse contro le sperimentazioni" le viene chiesto perche' ha scelto il tema della clonazione, e la Guzzanti cosi' risponde: "E' una metafora su tutto cio' che e' idiota e viene subito imitato dalla societa' d'oggi, sull'omologazione che porta al facile successo" . "Non ho nulla contro la ricerca scientifica, il film critica il fatto che anche la scienza sia al servizio del mercato, la si sfrutta per arricchirsi. Anche il progetto genoma si e' rivelato un business e un grande flop, servito anche a distrarre dalle manipolazioni genetiche sugli alimenti delle quali non si conoscono le conseguenze". "Spero che i giovani si interessino a certe tematiche malgrado tutto cio' che ci circonda spinga da altre parti".

E speriamo che se ne interessino anche senza arrivare alla demagogica conclusione che laddove c'e' il denaro, c'e' il peccato. Anche perche' poi sarebbe difficile per la Guzzanti difendersi dall'attacco che il suo film e' prodotto dalla berlusconiana Medusa. Lei ci prova cosi': "donna di saldi principi, non ho mai fatto alcuna pubblicita', mai ho lavorato in Fininvest e non sono io, considerato anche che non mi sembra ci siano tante altre distribuzioni in Italia, a dovermi vergognare, ma, piuttosto, Berlusconi, che fa tante, troppe cose: il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, l'imprenditore, il patron del calcio, delle assicurazioni...". A noi sorge un dubbio, ma i soldi che puzzano sono solo quelli che non s'intascano?
 
 
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