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La banchisa della Groenlandia si e' ingrossata. Sorpresa!
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Articolo di Redazione
26 settembre 2017 18:01
 
 Sorpresa: per la prima volta dall’inizio del secolo, la calotta di ghiaccio della Groenlandia sara’ piu’ spessa dell’anno prima. Un fenomeno dovuto meno alle condizioni climatiche dell’estate e piu’ che altro per le forti cadute di neve ad ottobre, febbraio e marzo scorsi.
Ora che e’ finita l’estate boreale e’ l’ora del bilancio per la banchisa artica e la calotta della Groenlandia. La stagione estiva e’ stata molto lenta a partire, grossomodo alla meta’ di luglio, ma si e’ in seguito insediata con grandi aree coinvolte, in particolare da meta’ luglio fino ai primi di settembre, compensando in parte il ritardo iniziale. Ma solo la parte settentrionale della Groenlandia ha visto la sua fonte andare oltre la media degli ultimi 30 anni. Nel complesso, un anno molto lontano dai record delle fonti conosciute, e quindi non tanto eccezionale. Quindi essa non e’ la principale responsabile di questa sorpresa. Paradossalmente, l’estate 2017 e’ stata caratterizzata da alcuni incendi delle vegetazioni, sulla costa ovest dell’isola, osservati dai satelliti.
286 miliardi di tonnellate di ghiaccio
Al contrario, l’apporto in caduta di neve e’ stato eccezionale, come mostra il grafico:


Eccezionale a tal punto da rompere il trend di un calo continuo della massa di ghiaccio della calotta, sospettato tale dal 1996 e confermato dopo che i satelliti hanno sorvegliato la sua massa con precisione (essenzialmente la missione Grace della Nasa).
Dal 2012 al 2016 la calotta della Groenlandia ha perso in media 286 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno, contribuendo direttamente all’aumento del livello planetario dei mari per 0,8 millimetri all’anno. Una misura per la quale l'incertezza e’ piu’ o meno di 21 miliardi di tonnellate, pochi rispetto ai dati registrati. Ma anche se le differenze tra gli anni sono nette, la tendenza e’ spettacolare ed ha fortemente impressionato i glaciologhi che non se l’aspettavano. L’aumento del 2017 restera’ debole -gli specialisti valutano a 79 miliardi di tonnellate al di sopra dei valori medi degli ultimi 30 anni l’apporto eccezionale delle nevi dopo agosto del 2016- in merito a questa tendenza, il cui seguito e’ molto probabile.
Una banchisa in piccola forma
Per quanto riguarda la banchisa artica, il 2017 restera’ lontana dai record del 2012… ma solo perche’ ci si e’ abituati, dopo il 2007, a vedere che si ritirava. Infatti, i dieci più rapidi rimpicciolimenti dall’estate del 1981, data delle osservazioni via satellite, sono tutti dopo il 2007.
Le carte mostrano che il passaggio marino a nord-est, lungo la Siberia, si e’ largamente aperto alla navigazione, ma che quello a nord-ovest, lungo il Canada, resta problematico.
Nel contempo, la perdita di superficie di ghiaccio rimane spettacolare rispetto alla sua estensione media tra il 1981 e il 2010. In numeri, la sua estensione minima era di 4,64 milioni di chilometri quadrati, cioe’ 1,58 milioni di Kmq in meno della superficie media del periodo considerato.
Dall’altra parte della Terra, il bilancio non dell’estate ma dell’inverno australe, fa apparire una banchisa antartica al di sotto delle sue dimensioni massime conosciute dal 1981, via satelliti.

(da un articolo del quotidiano Le Monde del 26/09/2017)
 
 
 
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