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Un bacio vi distruggerà
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Articolo di Albert
18 novembre 2022 12:46
 
Due giorni fa un’amica mi ha avvisato che sul sito del Partito Radicale era leggibile liberamente il “Buongiorno” di Mattia Feltri dal titolo “Mie belle ragazze”.
Questo scritto è, in primo luogo, un omaggio alla resistenza di un numero sempre più vasto di iraniani, giovani e meno giovani, donne e uomini, studenti e commercianti, contro l’oppressione e la repressione sanguinaria della sedicente polizia morale”, i cui fili sono tirati dalla satanocrazia degli ayatollah (“custodi dell’ortodossia”). Una resistenza che dura da due mesi precisi, da quel 16 settembre, quando una giovane curda, Masha Amini, fu massacrata dalla suddetta polizia perché dal velo le usciva una ciocca di capelli.

Ebbene, in questi due mesi, secondo l’avvocato Hillel Neuer, la diabolica polizia ha ucciso 314 persone, ne ha ferite 5mila 328, ne ha arrestate 14mila 170. Dal canto suo, il Parlamento di Teheran ha votato di recente la sentenza di morte per tutti quanti e la prima condanna a morte è già arrivata contro un ragazzo “nemico di Dio”.

A ispirare il titolo è la frase di una donna ottantenne, ripresa in un video, mentre si toglie il velo e dice “sono davvero orgogliosa di voi, mie belle ragazze”. Sì, sono belle ragazze e belli tutti gli altri che, continuando, anzi, aumentando la resistenza all’oppressione, sfidano la morte perché per lo meno altre persone possano godere presto della libertà, a cui tantissimi anelano – la libertà di vestirsi come vogliono, di fare, di agire, di essere se stessi così come sono … di baciarsi, anche, e in pubblico come nella foto ormai nota come “il bacio di Shiraz”.

Ma l’articolo di Feltri è anche un incitamento a noi stessi, noi italiani, che, dopo un interesse abbastanza vivo per il sacrificio di vite nel non lontano Paese asiatico, ci siamo abbandonati a un sonno colpevole. E mentre proprio di recente l’Occidente ha di nuovo appuntato l’attenzione su questa grande resistenza con dichiarazioni di sostegno di Biden, Trudeau, Scholz, Macron … la politica italiana, anche quella della sedicente “opposizione” e della cosiddetta sinistra, tace. Mentre, invece, se fosse davvero sensibile alle questioni della giustizia, dovrebbe gridare, scendere in piazza, come invita a fare la regista libanese Nadine Labaki, per la quale tagliarsi una ciocca di capelli non basta, non cambia nulla. “Credo che bisognerebbe essere tutti in strada a protestare contro quello che sta accadendo, credo che bisognerebbe fare ovunque molto di più contro le ingiustizie che si stanno consumando”.

Purtroppo, però, per ora tutto tace. Così, come del resto, tacciono le confessioni religiose, con Papa Francesco in testa; solidale com’è con tante persone oppresse e tante situazioni di ingiustizia, non ha ancora speso una parola a favore dell’aspirazione alla libertà del popolo iraniano.
 
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