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Autonomia regionale differenziata. Lettera Aduc a Governo e Parlamento: forte valutazione negativa
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Articolo di Primo Mastrantoni
24 gennaio 2023 10:25
 
 
A Giorgia Meloni Presidente Consiglio dei Ministri
Orazio Schillaci Ministro della Sanità 
Francesco Zaffini Presidente Commissione sanità  Senato della Repubblica
Ugo Cappellacci Presidente Commissione sanità  Camera dei deputati

Oggetto: "Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione" Tutela della salute. Parere negativo.

Gentili signore, Egregi signori, se c'è una cosa che la pandemia ha insegnato è che le regioni non sono affidabili proprio sul terreno che dovrebbe essere il loro specifico campo d'azione: la sanità  pubblica, che costituisce peraltro il fondo di gran lunga maggiore delle loro risorse finanziarie.

Con tutti i loro errori hanno fatto rimpiangere anche a chi non voleva l'autorità  dello Stato centrale. Sembrerebbe naturale che in questo momento un minimo di pudore consigliasse alle regioni di stare defilate in silenzio e l'esperienza della pandemia suggerisca di muoversi in senso esattamente opposto.

Come è noto, il tema di autonomia differenziata riguarda come verranno trasferite le funzioni dallo Stato alla regione autonomista e dunque il trasferimento di risorse economiche. Nell'idea dei proponenti il trasferimento dovrebbe avvenire individuando i Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), ovvero quei servizi che lo Stato deve garantire in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. Ma se quei livelli non dovessero essere raggiunti entro 12 mesi (cosa molto probabile), allora il criterio diventerebbe quello della spesa storica sostenuta dallo Stato rispetto alla funzione devoluta, il che non garantirebbe il miglioramento del sistema sanitario e le prestazioni ai cittadini.

Per questo esprimiamo una forte valutazione negativa alla proposta sulla autonomia regionale differenziata.
 
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