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 AUSTRALIA - AUSTRALIA - Australia. Via libera alla ricerca sulle staminali embrionali
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Articolo di Cinzia Colosimo
12 dicembre 2002 19:25
 
Ogni tanto capita. Qualche diga proibizionista cede e lascia scorrere fiera la liberta' di ricerca e di applicazione scientifica. E' successo ai primi di dicembre in Australia, dove il Senato ha, dopo il voto favorevole della Camera, approvato una legge che permette di creare linee di cellule staminali dagli oltre 70.000 embrioni crioconservati nelle cliniche per l'infertilita'. Un disegno di legge presentato dal premier conservatore John Howard, che e' stato accettato con un voto di coscienza, ricco di coinvolgimenti emotivi, etici e morali. Il dibattito su questa legge si protrae gia' da tempo, e ha visto un alternarsi cospicuo, al podio delle dichiarazioni, delle realta' sociali e politiche piu' disparate fra loro. Dai Verdi di Bob Brown, dai Democratici capeggiati da Andrew Bartlett, ai vertici aziendali della compagnia biotech Bresagen. Con una maggioranza di 45 voti favorevoli contro i 26 contrari, la normativa permettera' all'Australia di collocarsi in una posizione stimolante all'interno della comunita' scientifica, dato che si pone, in termini di liberta' di ricerca, tra il clima piuttosto restrittivo degli Stati Uniti, e quello liberale della Gran Bretagna, dove e' permessa anche la creazione di embrioni a soli fini di ricerca. Per il Ministero della Sanita', guidato da Key Petterson, ci sara' anche la possibilita', per le coppie che si rivolgono a cliniche specializzate, di donare i loro embrioni inutilizzati alla ricerca.
Oltre all'evidente delicatezza del tema, le polemiche del mondo politico australiano si sono anche concentrate sul fatto che il Senato abbia approvato una normativa attraverso un voto di coscienza, il che ha reso ancora piu' difficile secondo alcuni una valutazione razionale e politica dell'argomento. Con un voto di coscienza infatti non viene richiesto di esprimersi in base a considerazioni prettamente "partitiche" o di schieramento, che comunque includono implicazione ideologiche, bensi' si chiede di legiferare in base ad un giudizio "umano" personale, e in qualche modo "individuale". Questo in parte spiega l'agitazione creata dai partiti, che vedendosi di fronte ad un voto che subordinava la loro posizione a quella dei singoli senatori, hanno temuto che emergessero opinioni inaspettate ma potenzialmente determinanti. Il Senatore dei Verdi Bob Brown e' infatti tra quelli che hanno considerato il voto di coscienza una sorta di "ghigliottina" incosciente rispetto all'importanza della legge trattata. Ma probabilmente non si poteva agire diversamente, visto che le leggi in questione sono proprio riguardanti due temi che coinvolgono profondamente la coscienza umana. Oltre alla ricerca sulle staminali embrionali, il Senato ha infatti approvato una legge che vieta la clonazione umana. Tra i "contro" della normativa, vi e' pero' il "dettaglio" che vieta l'esportazione all'estero delle linee cellulari create. Su questo la Bresagen ha dichiarato, attraverso il suo Vicepresidente Dr. Chris Juttner, che "il bando d'esportazione e' una minaccia all'effettivo sviluppo del ruolo dell'Australia in questa importante area scientifica", e continua temendo che "il duro lavoro diventi senza valore". In realta' le linee cellulari a disposizione degli scienziati in tutto il mondo, attualmente non sono moltissime, e la potenziale disponibilita' di fornitura da parte di una compagnia cosi' attiva e importante come la Bresagen sarebbe un grosso vantaggio anche per quei Paesi dove la ricerca ha ostacoli logistici e politici.
E' interessante notare comunque che l'Australia non e' stata, ne e', priva di gruppi "pro-life" o di organizzazioni religiose che si sono opposte alla legge. La Chiesa Cattolica ha giudicato la normativa come "pericolosa", e l'Arcivescovo Philip Wilson ha dichiarato che "la vita umana adesso e' diventata una comodita' commerciale". Anche nel mondo politico numerosi esponenti hanno criticato duramente questo provvedimento positivo e incoraggiante. Tra questi il Senatore Ron Boswell, del National Party, che ha affermato: "Non sono mai stato deluso come oggi". Mentre il Senatore indipendente della Tasmania Brian Harradine, ha addirittura parlato di "licenza di uccidere", e ha contestato duramente il fatto che la legge non tutelera' quegli studenti o quei ricercatori, che, per motivi di coscienza, non utilizzeranno staminali prelevate da embrioni. E' probabile che il Senatore non confidi affatto nella capacita' stessa degli scienziati di decidere da soli quali ricerche effettuare e quali no. Una posizione paternalistica come questa parte dal presupposto che uno scienziato non sia in grado di valutare da solo cio' che per se stesso e' o non e' moralmente accettabile, togliendogli di fatto un certo margine di autonomia. Vi e' tra gli oppositori della ricerca, un diffuso timore di "violare" quei tabu' imposti da un passato oscurantista, e, indirettamente, da tutte quelle pagine di scienza, che fino ad ora non abbiamo mai letto. Addirittura alcune organizzazioni hanno presentato il caso di un senatore che ha votato contro la legge: Guy Barnett, che ha dato parere negativo anche se il padre e' deceduto a causa della SLA (sclerosi laterale amiotrofica), malattia potenzialmente curabile con le staminali; e lui stesso e' malato di diabete percio' dipendente da insulina. Ora, cio' che vi e' di "strano" e' che questo senatore e' stato presentato come "eroe" di "onesta' morale", solo per il fatto che, pur essendo coinvolto personalmente dal provvedimento, ha deciso di contrastarlo. Ma e' del tutto sereno che abbia agito in tal senso, se la sua coscienza gli dettava questo. Quello che non e' sereno, e' che venga ritratto come il "buon martire", mentre coloro che sono stanchi di sofferenze, malattie, dipendenze farmacologiche e che nutrono speranze nella ricerca, vengono dipinti come dei totali irriverenti nei confronti della vita. Barnett si rifugia dietro un debole "il fine non giustifica i mezzi", ma forse non pensa che a volte e' necessario studiarli prima, i mezzi, e poi eventualmente, metterli da parte, piuttosto che stroncarli in partenza. Oggi si e' fatto un passo avanti, in Australia, ma fino a quando si continueranno a crocifiggere i paladini della ricerca in tutto il mondo, sara' difficile che l'uomo si decida a crescere.
 
 
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