Fa un certo effetto sentire il ministro della Protezione civile dire che non ci sono soldi per i danni da calamità più o meno naturali, e che sarebbe opportuno che ognuno si faccia un’assicurazione sulla casa, magari dopo averla resa obbligatoria.
Fa effetto perché a fronte dei 24 milioni stanziati non ci possono venire in mente - a titolo di esempio e questo fra altri - gli 800 milioni devoluti per la costruzione di lager in Albania che tengano fuori dall’Italia qualche centinaio di migranti.
Ma fa effetto soprattutto perché, se si decidesse di procedere in questo modo, delegando la protezione civile ad ognuno degli interessati, prima di tutto bisognerebbe abolire il ministero oggi guidato da Sebastiano Musumeci. E, a cascata, bisognerebbe rivedere una serie di funzioni e spese che oggi sono a carico del servizio pubblico.
Tipo:
- pulizie delle strade, magari solo quelle che abbiano un traffico secondario e non siano immagine dei centri urbani;
- sicurezza pubblica, molto oltre quanto già oggi viene espletato da varie polizie private (modello Usa a disposizione), trasformando i diversi gruppi di civili che oggi fanno finta di essere poliziotti in zone urbane particolarmente turbate, in veri e propri corpi militari;
- carceri private… sempre disponibile il modello Usa. Qualcosa ha già
aleggiato anche il nostro ministro Nordio;
- eserciti privati…. modello Usa imperversa (chi vuole approfondire sono rintracciabili online diverse storie di scandali), ma da non sottovalutare il modello russo Wagner, oggi
riciclato come African corps. Senza scartare l’ipotesi che, realizzata l’autonomia differenziata, ogni regione abbia il proprio esercito;
- etc etc
Forse è questa la strada del governo per la riduzione delle tasse?... e delle responsabilità, come nel caso dei danni da alluvioni in corso?
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